Wirtschaft | Apps e Java

Più impegnativo è trovare una soluzione semplice

Davide Montesin è uno specialista di Java ed ha sviluppato un'utile applicazione per muoversi sui mezzi pubblici fra Bolzano e Merano.
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Da Giava al Belize. Anche la rete ha un suo “esotismo”. Per Davide Montesin Java è la specializzazione, mentre il Belize, come per Salto, la terra del dominio personale, nel suo caso www.davide.bz.

Quali sono state le tue scelte scolastiche ed universitarie?

Sono nato nel 1971 ed ho frequentato le superiori all'istituto tecnico Galilei di Bolzano, indirizzo informatica-elettronica. Poi per un periodo ho frequentato l'università a Padova, ma ho conseguito la laurea triennale in ingegneria informatica a Trento.

E le esperienze lavorative?

Ho fatto un tirocinio a Bolzano alla Dse, quindi l'azienda è entrata in Delta Dator, infine sono entrato in Dexea. Ho lavorato in queste imprese complessivamente per dieci anni. Quindi per 3 anni ho lavorato nel turismo, per Alto Adige Marketing. Infine dal 2012 ho deciso di fare il libero-professionista.

Quali sono i tuoi progetti principali in ambito opensource?

In collaborazione con il centro Free Software & Open Technologies del Tis e la società Sasa ho creato Sasabus. Una app che dà la possibilità di calcolare i percorsi sui mezzi pubblici fra Merano e Bolzano. Visto che i bus hanno un gps a bordo, si può visualizzare dove è il bus in tempo reale. I dati dell'applicazione sono in formato Googletransit ed hanno portato anche alla realizzazione di un prodotto simile anche per il Trentino.

Qual è la tua specializzazione?

Sin dagli anni dell'università ho sviluppato competenze soprattutto sulla tecnologia Java. Un altro importante progetto mi sta impegnando per creare applicazioni web interattive con questa tecnologia. Sono coordinatore dall'Alto Adige per il gruppo regionale dedicato a Java, e faccio parte anche di Lugbz, il gruppo utenti Linux di Bolzano.

Perchè hai deciso di diventare freelance?

Ho colto l'occasione perché l'ultima azienda per la quale lavoravo ha deciso di chiudere. Avendo già operato per 15 anni nel settore, ho deciso di provare a fare il freelance, ricavandomi il tempo per seguire anche altri progetti.

In campo informatico fai parte di una generazione più “attempata” di lavoratori. Cosa ti differenzia dai più giovani?

La mia generazione ha potuto vivere quasi dall'inizio gli sviluppi dell'informatica. La nuova ha potuto entrare con un livello superiore di conoscenze, ma vedo comunque un vantaggio nel sapere come funzionano le cose sin dall'inizio. Questo aspetto riesco a renderlo utile anche quando ho a che fare con i clienti.

Come si riescono a monetizzare i progetti open source?

Sui miei progetti per ora non ho grandi ritorni economici, ma soprattutto pubblicità e marketing. Sto cercando finanziamenti locali ed europei, ma il core business della mia attività rimangono comunque le consulenze, formazione e sviluppo con strumenti/piattaforme open source come Linux, Android/Java e il web.

Qualche idea per il futuro...

Mi piacerebbe continuare in questa direzione, magari riuscendo ad arrivare alla costituzione di un'impresa. Sto partecipando ad un concorso per start-up del Tis. Sul medio periodo conto di poter creare lavoro anche per altri.

Quali qualità dovrebbe avere un giovane per far parte della tua futura impresa?

Ciò che mi piace di più è la motivazione, la passione, il crederci in un'idea. Ad un giovane direi di avere il coraggio di sperimentare con le tecnologie, di partecipare a progetti open source.

Gli open data sono una risorsa importantissima, ma come si fa a convincere le istituzioni pubbliche a rilasciare i loro dati?

Si tratta di una questione di mentalità, manca la cultura. Lo sviluppare la app per Sasa è stato un modo per far vedere che se i dati ci sono allora si può creare attorno un sistema che può tornare utile sia alla collettività che alle iniziative imprenditoriali.