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Allarme recessione

La Cna guarda alla crescita crollata allo 0,4% nel 2017 e al trend in corso. Corrarati: “Pil in contrazione, rischiano le Pmi. Dalla Provincia manovre espansive”.
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Foto: Marco Parisi

La Confederazione nazionale artigianato di Bolzano lancia l’allarme sullo stato dell’economia. A preoccupare la Cna-Shv sono i venti di recessione in Italia, che possono avere serie conseguenze per la tenuta del tessuto produttivo altoatesino. Di qui l’appello di Claudio Corrarati, presidente dell’associazione, alla giunta provinciale che si è da poco insediata.

“Artigiani e piccole e medie imprese - afferma l’imprenditore - temono di veder vanificati gli sforzi compiuti negli anni della crisi. In attesa di conoscere i piani dell’esecutivo nazionale, chiediamo al nuovo governo provinciale di reagire immediatamente mettendo in atto politiche espansive di sostegno reale all’economia”.

Artigiani e piccole e medie imprese temono di veder vanificati gli sforzi compiuti durante la crisi. Chiediamo al nuovo governo provinciale di reagire immediatamente mettendo in atto politiche espansive di sostegno reale all’economia (Claudio Corrarati, Cna)

Il dato preoccupante, secondo la Cna, è contenuto nel barometro mensile Ire della camera di commercio. In particolare per il 2017: nel report di dicembre 2018 la stima Ire sul 2017 era di una crescita del 2,2%, in quello di gennaio 2019 il valore reale del 2017 è crollato a +0,4%. “In pratica, stagnazione anziché crescita”, nota con rammarico l’associazione che aggiunge: “Man mano che arriveranno i dati definitivi Istat, anche le stime Ire sulla crescita del Pil per il 2018 e il 2019 potrebbero subire una forte contrazione”.

“Il dato diffuso nei giorni scorsi dall’Istat sul Pil – continua Corrarati - ha confermato quanto era nell’aria: l’Italia è precipitata in recessione dopo due trimestri consecutivi di contrazione dell’economia. Nel contempo, Eurostat ha segnalato un rallentamento della crescita nell’eurozona, che però rimane in terreno positivo. Da questo combinato disposto emerge che quando i partner europei hanno il raffreddore, il nostro Paese prende la febbre. A dimostrazione che la debolezza italiana è endemica. Temiamo che le ripercussioni si faranno sentire molto presto anche in Alto Adige”.

Al governo nazionale la Confederazione chiede è di “reagire immediatamente per evitare che il vento negativo si trasformi in tempesta”. Ma anche la Provincia deve secondo gli artigiani fare la propria parte. “Mettendo in campo - precisa l’associazione - misure anticrisi che diano slancio all’economia, incentivi mirati e strutturati come quelli sui risanamenti energetici, defiscalizzazioni, appalti pubblici suddivisi in piccoli lotti su misura delle Pmi locali, accordi territoriali per agevolare l’accesso al credito, sconti sulle bollette dell’energia”.