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Gesellschaft | Maltrattamenti

Marcatura simbolica

Prima di ogni Natale la stessa storia: arrivano quelli che vorrebbero imporre ovunque crocifissi e presepi. Ecco perché lo fanno.

La discussione sul crocifisso e sul presepe attraversa ormai i giorni di Dicembre come la stella cometa attraversava il cielo di Betlemme. È un fatto storico, un ologramma del Natale. Se ne potrebbe ricavare una valida mise en abyme piazzando tra i pastori, sulla via della capannuccia, un leghista rivestito di pelo di pecora con in mano il suo editto preferito, quello sull'obbligatorietà del richiamo ai simboli cristiani in ogni luogo pubblico. Ma forse a Napoli, in via San Gregorio Armeno, ci hanno già pensato. Verificheremo. La cosa che però andrebbe prima capita è perché, per quale motivo quelli che vogliono a tutti i costi mettere croci e capannucce dappertutto, e ovviamente in tutte le scuole, ci tengono così tanto. Non è una domanda peregrina, dato che la prima risposta a venirci in mente è quella sbagliata: no, non si tratta di persone particolarmente cristiane.

Per i veri cristiani la vita di Gesù deve manifestarsi nel corpo

Un vero cristiano, non c'è bisogno di dirlo, sorvolerebbe su questi tratti esteriori, direbbe che i “valori” della sua religione non hanno bisogno di attaccarsi a dei simboli imposti, che è molto più importante seguire un certo comportamento. Un vero cristiano, immaginiamocelo persino un po' colto, citerebbe subito la seconda lettera ai Corinzi di Paolo di Tarso, segnatamente al passo (4, 7 – 10) in cui l'alfiere dell'evangelizzazione afferma: “Però noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi. Siamo infatti tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo”. Ecco, sentito? Per i veri cristiani la vita di Gesù deve manifestarsi nel corpo (quindi nel dolore, nelle tribolazioni, nelle persecuzioni eccetera), o anche in senso più vasto ("La certezza nel Vangelo non è mai un assenso interiore inerte: è un progetto di vita nel mondo", diceva benissimo Padre Balducci), mica in una statuina o in due legnetti in croce appesi sul muro. E allora cosa vogliono, cosa cercano i fautori delle statuine e dei legnetti appesi sul muro?

Non potendo emettere urina, feci o secreti ghiandolari accompagnando tali emissioni con posture o movimenti imbarazzanti, queste persone si accontentano di occupare lo spazio pubblico disseminandolo di croficissi e presepi

Non vi tengo sulle spine: si tratta di un mero espediente territoriale, di difesa del territorio, un concetto – mi affido a Wikipedia – introdotto per la prima volta dall'ornitologo britannico Eliot Howard negli anni Venti del XX secolo. Esistono vari tipi di marcatura: visiva, acustica, odorosa, mista e persino elettrica (andatevi a leggere cosa fanno certi pesci africani, chiamati mormiri). I nostri amici del crocifisso e del presepe, che sono animali particolari, hanno così optato per la marcatura simbolica e vorrebbero che il “loro” territorio risultasse inospitale ad altri animali umani, per esempio – pensano senza dirlo – ai musulmani con le loro donne velate e agli atei con in tasca il famoso libro di Bertrand Russell Why I am not a Christian. Insomma, non potendo emettere urina, feci o secreti ghiandolari accompagnando tali emissioni con posture o movimenti imbarazzanti, queste persone si accontentano di occupare lo spazio pubblico disseminandolo di croficissi e presepi. Per farli smettere, ci insegnano quelli che hanno il problema degli animali che sporcano casa, bisognerebbe ergersi a “capo branco” e rassicurarli che in uno Stato laico non c'è bisogno di abusare della religione in questo modo. Oppure aspettare che passi Dicembre e venga digerito l'ultimo panettone.

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Oskar Egger So., 02.12.2018 - 14:52

Beh, almeno questa "marcatura simbolica", per fortuna, é limitata nel tempo (ed anche nello spazio), a differenza di altre, che ci vengono imposte ogni giorno ed ormai ovunque.

So., 02.12.2018 - 14:52 Permalink