Umwelt | Viabilità

Toninelli sull'A22

Il ministro delle Infrastrutture non è rimasto incolonnato al Brennero, ma sfrutta i disagi legati alla neve per intervenire sul futuro dell'autostrada. Le polemiche
Toninelli
Foto: Adnkronos
Gli interventi di Toninelli hanno portato in secondo piano i fatti, e la richiesta di chiarimenti che dovrebbero essere indirizzati ai soggetti responsabili del blocco della circolazioneGli eventi estremi dell'ultimo fine settimana, quando - come spiega un comunicato di Autostrada del Brennero spa - "in 24 ore è caduta una quantità di neve che, di norma, cade in due mesi, con accumuli repentini che hanno sfiorato il metro", la valanga che ha invaso l'Autobrennero, il blocco del traffico dei mezzi pesanti alla frontiera con l'Austria, le auto in panne, hanno offerto al ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli di riaprire il "fronte concessionari". 
Su Facebook, e non sul portale istituzionale del ministero (sic!), l'esponente del M5S ha manifestato ai suoi fan (e non al Paese!) la volontà di "vederci chiaro sui disagi che si sono verificati negli ultimi giorni sulla A22, Autostrada del Brennero". Secondo l'annuncio di Toninelli, postato intorno alle 15 del 3 febbraio, "è infatti già in corso un’ispezione ministeriale per verificare che il concessionario sia intervenuto adeguatamente per garantire la sicurezza degli utenti, come prevede la convenzione". 
Segue l'affondo: "Per la gestione dell’A22 la concessione è scaduta da anni e siamo a un passo dal rinnovarla con un assetto totalmente pubblico e più conveniente per i territori e per chi viaggia. Nonostante ciò l’attuale concessionario, che in questi anni di proroga ha continuato a godere di ricchi extraprofitti, ha fatto ricorso contro la rivoluzione che stiamo mettendo in atto. Una scelta incomprensibile, a meno che non la si legga alla luce del tentativo di continuare a guadagnare con gli enormi dividendi di una concessione che non vorrebbero finisse mai. Ma noi non ci fermeremo perché siamo convinti del cambiamento sulle autostrade che stiamo portando avanti. Una rivoluzione che garantirà pedaggi più bassi ed equi, servizi migliori e utili reinvestiti sul territorio".
 
Dalle colonne del quotidiano La Stampa, risponde oggi (4 febbraio) a Toninelli il presidente della provincia di Trento, Maurizio Fugatti: "Noi non vogliamo una prevaricazione dello Stato sull'A22" spiega intervistato da Fabio Poletti. E ancora: "La A22 l'abbiamo costruita noi del territorio non lo Stato". 
Su Facebook, e non sul portale istituzionale del ministero (sic!), l'esponente del M5S ha manifestato ai suoi fan (e non al Paese!) la volontà di "vederci chiaro sui disagi che si sono verificati negli ultimi giorni sulla A22, Autostrada del Brennero".
Toninelli ha ribadito la proposta posizione nella serata di ieri, con un nuovo post su Facebook: "Stop [...] all'asfalto elettorale, ai clamorosi e ingiustificati dividendi. Sì a maggiori investimenti su servizi e sicurezza, ma anche a pedaggi più equi per chi viaggia.
Chi si è ingrassato con la grande mangiatoia delle autostrade cercherà in tutti i modi di fermarmi, ma vado dritto per la mia strada e rimetterò a posto le cose, con infrastrutture meno care e più sicure". 

Per A22 la mangiatoia sarebbero (dati dell'ultimo bilancio, quello del 2017) utili per circa 81 milioni di euro, su un fatturato complessivo di 785 milioni, da parte di una società che vede ad oggi quasi l'85% delle azioni in mano pubblica, e che sostiene i propri investimenti finanziandoli con riserva e accantonamenti, senza indebitarsi sul mercato del credito. 
Lo stesso bilancio delinea il percorso in atto, almeno fino alla primavera del 2018, per trasformare l'A22 in una società interamente pubblica, in house, percorso che - spiega Fugatti alla Stampa - "da quando è ministro lui [...] si è rallentato". 
 
 
Gli interventi di Toninelli hanno portato in secondo piano i fatti, e la richiesta di chiarimenti che dovrebbero essere indirizzati ai soggetti responsabili del blocco della circolazione. Che, come spiega A22, "sono da attribuirsi a coloro che, ignorando scientemente l’ordinanza della Direzione tecnica generale che imponeva il divieto di transito ai veicoli sprovvisti di dotazione invernale, si sono ugualmente avventurati verso il passo del Brennero, a 1.400 metri di quota durante l’intensa nevicata, trasgredendo con grande frequenza anche il divieto di sorpasso imposto ai mezzi pesanti. A questo si è sommato il comportamento irresponsabile di numerosissimi motociclisti che, pur di raggiungere un motoraduno in Baviera, hanno proseguito il viaggio sotto la nevicata divenendo protagonisti di numerose cadute con immediate ripercussioni sulla viabilità".
Gli interventi di Toninelli hanno portato in secondo piano i fatti, e la richiesta di chiarimenti che dovrebbero essere indirizzati ai soggetti responsabili del blocco della circolazione
"È stato detto che Autostrada del Brennero avrebbe dovuto controllare il rispetto dell’ordinanza e fermare i veicoli giudicati inidonei - continua un comunicato -. Questo non è possibile. La normativa non consente a un concessionario autostradale di verificare la dotazione dei veicoli dei propri utenti e di interdire il transito a quelli giudicati inidonei. Facendolo, la Società commetterebbe un reato.Si ribadisce, inoltre, che la concomitanza tra il fenomeno meteorologico straordinario, l’inadeguatezza delle dotazioni di molti mezzi e il divieto di transito imposto dalle 22 di venerdì dalle Autorità austriache, che già nelle giornate normali determina inevitabili rallentamenti, ha determinato una vera e propria 'tempesta perfetta'. Prova ne è il fatto che si è potuti tornare alla normalità solo dopo che le Autorità austriache, nella giornata di sabato, hanno rimosso il divieto di transito per consentire di sbloccare una situazione diventata a quel punto insostenibile. Autostrada del Brennero, proprio per impedire analoghi problemi sul versante austriaco, non ha mai fermato la circolazione verso sud. Nella sola giornata di venerdì, nonostante quanto successo, ben 10.000 mezzi pesanti sono riusciti a transitare, nei due sensi di marcia, attraverso il valico del Brennero".
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Profil für Benutzer △rtim post
△rtim post Di., 05.02.2019 - 13:18

Ich frage mich schon, wieso haben die Regierungspräfekten bzw. Regierungskommissäre von Modena, Verona, Trient und Bozen die Ordnungskräfte nicht angewiesen, die nicht wintertauglichlichen Verkehrsmittel zu sanktionieren und aus dem Verkehr zu ziehen, zumal bereits Tage vorher die Wettervorhersagen und auch die evt. Folgen bekannt waren. Stattdessen musste die Freiwillige Feuerwehr den Verkehr regeln.
Da sieht man einmal mehr, wie wichtig es wäre, dass das Land im eigenen Land endlich die Polizeihoheit bzw. die Zuständigeiten des Regierungskommissärs bekäme um sämtliche Maßnahmen im Notfall auch koordinieren zu können.

Di., 05.02.2019 - 13:18 Permalink