Politik | Primarie

“Il Pd è tornato”

Zingaretti stravince, con il 66%, anche in Alto Adige. Alta l’affluenza: 3.503 i votanti. Stringe il tempo per le europee, Huber: “Candidiamo Köllensperger, se ci sta”.
Zingaretti
Foto: upi

“Oggi abbiamo smentito quanti credevano che il Pd fosse morto e sepolto”. Alessandro Huber, segretario provinciale dei dem, è raggiante: il segnale arrivato ieri (3 marzo) dal popolo del centrosinistra è un’iniezione di fiducia in un partito sfibrato dalle ripetute sconfitte elettorali. Alta è stata infatti l’affluenza alle primarie, 1 milione e ottocentomila persone in coda ai gazebo per eleggere il nuovo leader del Pd. Il voto d’opinione ha ricompensato Nicola Zingaretti che ha incassato oltre 1 milione di preferenze (tra il 65 e il 70%), seguito a distanza da Maurizio Martina con il 18% e da Roberto Giachetti con il 12%. “Non mi sento capo, ma leader di un campo” ha detto il governatore del Lazio nel suo primo discorso da segretario nazionale del Pd parlando di “unità” e “cambiamento” e ringraziando i giovani, i partigiani, i lavoratori, gli studenti, le donne, le femministe, la sedicenne ambientalista svedese Greta Thunberg. E poi: “Grazie all’Italia che non si piega e che vuole arginare un governo illiberale e pericoloso”. 

 

Jackpot

 

Zingaretti, sostenuto oltre che da Huber, da Luisa Gnecchi, Daniele Di Lucrezia, Michela Luciani e Diego Laratta, ha sbancato anche in Alto Adige dove ha conquistato il 66% dei voti. L’ex ministro Martina - nel listino Sandro Repetto, Renate Prader, Alex Pocher, Viviana Melis e Daniele Moretti - che aveva battuto il rivale nei circoli, tra gli iscritti del Pd, si ferma al 22%, mentre Giachetti - appoggiato da Stefania Gander, Fabio Cantafio, Rosalba Leuzzi, Carlo Bassetti e Eliana Favretto - si attesta all’11%, 1% le schede nulle o bianche.

3.503 è il totale dei votanti, l’affluenza maggiore c'è stata nel quartiere bolzanino di Gries, con 763 persone che si sono recate al seggio; nel comune di Merano (462) e nel quartiere Don Bosco a Bolzano (414). Zingaretti asso pigliatutto, con record di preferenze a Gries (577), Martina vince a Chiusa e a Egna, Giachetti solo a Bronzolo. Eletti anche i 5 rappresentanti provinciali che prenderanno parte all’assemblea nazionale del partito: tre provenienti dalla lista Zingeretti, ovvero Huber, Gnecchi e Di Lucrezia; uno per Martina (Repetto) e uno per Giachetti (Gander).

 

 

“La partecipazione a questo importante appuntamento del Pd ha superato ogni più rosea aspettativa, siamo ai numeri delle primarie del 2017, ringrazio tutti i volontari per il loro impegno”, commenta a caldo Huber. “Ho fatto il giro dei 15 seggi allestiti in Provincia - prosegue - e fra i votanti ho ritrovato molti dei ‘nostri’ che alle politiche erano rimasti a casa o che avevano votato Movimento 5 stelle e ora si sono pentiti. Queste persone si sono rese conto che il governo vive solo di promesse irrealizzabili e che noi siamo l’unica alternativa possibile. Dobbiamo rivolgerci ai delusi del M5s ma anche a quelli del centrosinistra”.

Loro fanno 50mila click sui social, noi siamo stati capaci di mobilitare un milione e ottocentomila persone in carne e ossa

Per il Partito democratico, rimasto nella penombra della speranza alla vigilia delle primarie, il risultato della giornata di ieri ha il sapore della rivalsa e risolleva il morale nei ranghi. “L’entusiasmo è totale, una liberazione dopo un anno innegabilmente difficile per il partito, anche a livello locale dato l’esito delle elezioni provinciali. Già la manifestazione antirazzista di ieri che ha riempito le strade di Milano ci era parso un ottimo auspicio”, afferma Huber che non risparmia una stoccata agli avversari politici: “Loro fanno 50mila click sui social, noi siamo stati capaci di mobilitare un milione e ottocentomila persone in carne e ossa, il Pd è tornato ed è più forte”. 

 

E ora le europee

 

L’elezione del nuovo segretario del Pd era particolarmente attesa anche per fissare gli assetti in vista delle europee di maggio. Il tempo stringe e la ricostruzione del partito passa anche per le scelte strategiche che verranno messe in campo per la corsa a Bruxelles. L’idea di Zingaretti è quella di una lista unitaria aperta alle forze progressiste ed europeiste, anche in salsa altoatesina. Rimane infatti plausibile, sul piano locale, l’ipotesi di un’intesa fra Pd, Team Köllensperger e Verdi. “Ne parleremo con Nicola nei prossimi giorni, puntiamo a un progetto inclusivo, con un candidato condiviso, non ne imporremo uno del Pd - si sbottona il segretario provinciale dem -. Ci accorderemo probabilmente su una persona di madrelingua tedesca e non ci dispiacerebbe che quella persona fosse proprio Paul Köllensperger”.