Kultur | Narrare a fumetti

Al Festival di Internazionale

I giovani di COOLtour hanno modo di partecipare come uditori particolari durante i workshop con professionisti del settore del giornalismo.
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Foto: Valentina Stecchi

Questa mattina siamo partite da Bolzano in sei, dalla redazione di COOLtour, per recarci a Ferrara dove si svolge in questi giorni il Festival di Internazionale. Fondato nel 1993, Internazionale è il periodico settimanale diretto da Giovanni De Mauro che pubblica articoli della stampa straniera traducendoli in lingua italiana. Il Festival di giornalismo “Internazionale a Ferrara” nasce invece nel 2007 dalla virtuosa collaborazione tra la rivista e il comune emiliano, che organizzano insieme eventi e conferenze nel primo weekend di ottobre, in cui i visitatori hanno la possibilità di incontrare diversi nomi del giornalismo internazionale: un festival dove appassionati e specialisti del settore possono confrontarsi e riflettere su tematiche attuali che spaziano dalla politica al futuro dell’informazione ma che si incentrano anche su documentari, letteratura e fumetto.

Tra i vari appuntamenti proposti nell’arco di queste tre giornate ci sono anche i workshop che danno possibilità ad alcuni professionisti ed amatori di confrontarsi direttamente con alcuni grandi nomi del giornalismo dei nostri giorni. Alcune di noi, interessate alla comunicazione e al fumetto, hanno deciso di partecipare al laboratorio “Narrare con le figure” di Vittorio Giardino, che si svolge durante le tre giornate dalle 10 alle 13. Dopo aver ritirato il nostro badge all’ateneo dell’università e aver bevuto un caffè, ci rechiamo nell’aula a noi assegnata dell’adiacente Facoltà di Giurisprudenza. Quando il fumettista arriva in aula si crea subito una bella atmosfera, del tutto rilassata ed informale: si spostano i tavoli, ci si presenta e ci si scambia già qualche battuta. In totale siamo circa tredici, cosa che solleva forse il relatore che da subito fa uno schema della classe e ci chiede di non spostarci neanche nei prossimi giorni o “non ricorderò mai i vostri nomi”. Vittorio Giardino si presenta come un professionista estremamente umile, un appassionato autodidatta del fumetto formatosi direttamente sfogliando le tavole dei grandi fumettisti della scena internazionale.

Nelle prime tre ore Giardino ci introduce al fumetto come narrazione per immagini che ha come obiettivo la stampa. Proiettando le tavole di Winsor McCay di Little Nemo, Giardino racconta di come il fumetto anticipi di fatto le inquadrature del cinema e come questi due linguaggi comunicativi siano connessi tra di loro. Le tavole si susseguono e i discorsi si intrecciano e se in un primo momento si procede in ordine cronologico poi ci si concentra sull’estetica, sui ritmi e i tempi del fumetto, fino a interrogarsi sul patto tra autore e lettore che permette al primo di esprimersi e al secondo di comprendere icone e significati. Tra le informazioni tecniche non mancano racconti dell’autore italiano che porta esperienze personali e opinioni, mostrandoci anche i suoi lavori. Il laboratorio si conclude con l’incoraggiamento a portare i nostri disegni e le nostre curiosità domani mattina, in modo da poterci confrontare e sfruttare al meglio queste ore insieme. Prima di concludere, Vittorio ci mostra due delle sue tavole e ci parla del suo rapporto con il pubblico: “Ci tengo ad aggiungere dettagli impercettibili, è questo che mi piace del mio lavoro: magari il singolo lettore non coglie tutti questi dettagli, ma invece all’insieme dei lettori non sfugge mai niente, coglie ogni sfaccettatura, ogni errore”. Domani conosceremo meglio questo professionista e avremo modo di creare uno scambio con lui basato su narrazione e fumetto.

Valentina Stecchi
COOLtour