Umwelt | Sviluppi

Il piano di Kompatscher

Maltempo, selvicoltori in ginocchio. Il Landeshauptmann: “Faremo il possibile per aiutare comuni e privati”. Ma il costo del legname non sarà sostenuto dalla Provincia.
Kompatscher - Dejori
Foto: USP/mac

“Sono orgoglioso della cittadinanza, della nostra protezione civile e dei vigili del fuoco, oltre che degli uffici provinciali e comunali per l’impegno profuso durante l’ondata di maltempo in Alto Adige, grazie a tutti coloro che hanno rimesso prontamente in piedi tutto il sistema infrastrutturale”. Sono le parole pronunciate oggi (6 novembre) alla Scuola forestale Latemar sopra Nova Levante dal presidente Arno Kompatscher che insieme all’assessore Arnold Schuler ha fatto il punto della situazione e comunicato i provvedimenti che la Provincia metterà in campo. Presenti anche il direttore della Ripartizione foreste Mario Broll, il direttore dell’Agenzia Demanio provinciale Josef Schmiedhofer, il direttore del Servizio strade Philipp Sicher, il sindaco del Comune di Nova Levante Markus Dejori, il suo vice Jürgen Pardeller, il presidente della comunità comprensoriale Salto-Sciliar Albin Kofler, la sindaca di Cornedo all’Isarco Martina Lantschner e il presidente di comprensorio dei vigili del fuoco volontari Martin Künig.

Fra le priorità c’è la sistemazione delle strade forestali ma anche la logistica del trasporto a valle dei tronchi, la necessità di manodopera e macchinari per gestire i lavori di recupero del legname e infine il finanziamento preventivo di tali interventi. “Ora bisogna mantenere la calma e muoverci secondo un ordine ben preciso attraverso delle linee guida che saranno pronte entro qualche giorno dopo le dovute consultazioni con tutte le parti coinvolte. Non promettiamo l’impossibile ma faremo del nostro meglio per sostenere comuni e privati”, promette il Landeshauptmann. 

 

La conta dei danni

 

La notte del 29 ottobre forti raffiche di vento hanno divelto alberi per un volume di oltre 600.000 metri cubi. La categoria più colpita, a livello economico, da questo evento ambientale epocale sono i selvicoltori che basano il proprio sostentamento proprio sulla gestione del legno derivante dal bosco. Il guaio è che tutto questo legname, da raccogliere e riutilizzare (con i proprietari delle segherie, coinvolti in prima persona a lavorare l’immensa mole di legno), subisce inevitabilmente un calo generalizzato del prezzo, senza contare il fattore ambientale, ovvero le conseguenze relative alla sicurezza dei pendii e alla prevenzione del dissesto idrogeologico garantita dagli alberi. Il costo del legname non potrà però essere sostenuto con i fondi della Provincia. Dunque, nel tardo pomeriggio, si riunirà un tavolo tecnico a cui parteciperanno l’assessore Schuler, i proprietari dei boschi, le segherie e vari esperti per sviluppare una strategia comune in modo da evitare effetti negativi per tutto il settore.

 

 

I due decreti

 

Kompatscher ha emanato ieri due decreti, uno per dichiarare lo stato di calamità a livello provinciale per rendere più veloci e meno burocratiche le procedure di intervento consentendo anche affidamenti diretti, l’altro per richiedere l’accesso al fondo straordinario istituito a livello nazionale per gestire l’emergenza maltempo. Con i presidenti delle altre Regioni colpite è fissata, sempre per oggi, una videoconferenza. A proposito di fondi una precisa polemica sta tenendo banco in queste ore: secondo quanto riportato giorni fa dal quotidiano La Stampa l’Italia avrebbe rifiutato 800 milioni in prestito a tasso agevolato dalla Banca Europea per gli Investimenti per combattere il dissesto idrogeologico, notizia inizialmente confermata dallo stesso ministro dell’Ambiente Sergio Costa che poi avrebbe “ritoccato” la sua versione. L’accordo per gli 800 milioni sarebbe infatti ancora in piedi. Intanto l’europarlamentare Herbert Dorfmann in un post Facebook fa sapere che farà pressioni a Strasburgo perché venga attivato il Fondo di solidarietà dell’Unione europea.

 

 

Update: 

1,2 milioni di metri cubo di bosco sono andati distrutti in Alto Adige a causa dell’ondata di maltempo. Il 40% degli alberi caduti saranno impiegati come legna d’ardere e potrebbe essere attivato il fondo di rotazione per sostenere gli investimenti e l’acquisto di legno. Questo in sintesi è quanto è stato discusso durante il tavolo tecnico al Dipartimento Foreste. “Occorre inoltre capire dove poter stoccare il legname raccolto dai boschi, fintanto che esso non verrà commercializzato, così da proteggerlo dal deterioramento dovuto all’umidità o ai parassiti”, ha detto l’assessore Schuler. 

Dalla videoconferenza è invece emerso che le 10 regioni e le 2 province autonome interessate dal maltempo dei giorni scorsi (Calabria, Veneto, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana, Lazio, Sardegna, Sicilia, Alto Adige e Trentino) faranno richiesta per accedere al Fondo di Solidarietà dell’Unione Europea - che ogni anno mette a disposizione delle zone colpite da calamità naturali complessivi 500 milioni di euro - ed entro fine novembre presenteranno un dettagliato resoconto sui danni subiti e un preventivo di spesa per le manutenzioni e le opere di messa in sicurezza. La richiesta - che verrà inoltrata a Bruxelles entro i primi di dicembre - avverrà in forma unitaria da parte di tutti i territori coinvolti solo se la somma dei danni supererà i 3,45 miliardi di euro, mentre avverrà singolarmente Regione per Regione se la stima si manterrà al di sotto di questa cifra ma in ogni caso superiore all'1,5% del Pil della singola regione.

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gorgias Di., 06.11.2018 - 19:38

>Il costo del legname non potrà però essere sostenuto con i fondi della Provincia.<

Warum auch? Wurde das Land an den Erlösen des Holzverkaufs beteiligt?

Di., 06.11.2018 - 19:38 Permalink