Gesellschaft | Incontro

Oro Rosso & Fabbriche di Plastica

Da dove viene il cibo che mangiamo? Le autrici Stefania Prandi e Giuliana Sanò presentano il loro lavoro di inchiesta per documentare le condizioni di sfruttamento che le lavoratrici e i lavoratori che raccolgono e confezionano il cibo si trovano a dover affrontare.
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Foto: ©Officine Vispa

Incontro con le autrici
Oro Rosso & Fabbriche di Plastica
sabato 8 dicembre, ore 17:00
presso La Rotonda, via Alessandria 47B, Bolzano

 

 

Da dove viene il cibo che mangiamo? Le autrici Stefania Prandi e Giuliana Sanò oggi, sabato 8 dicembre, sono presso La Rotonda a Bolzano per presentare le loro inchieste sullo sfruttamento lavorativo in Italia, Spagna e Marocco. Un’iniziativa della cooperativa sociale Officine Vispa in collaborazione con la Biblioteca Civica di Bolzano, succursale Ortles.

 

«Questa violenza mortifera e mortale è espressione diretta, prodotto sociale e organico del rapporto di classe tra uomini e donne» (Paola Tabet)

 

Questo frase condensa in maniera efficace il lavoro di inchiesta, documentazione e ricerca che Stefania Prandi e Giuliana Sanò hanno intrapreso per documentare le condizioni di sfruttamento che le lavoratrici e i lavoratori che raccolgono e confezionano il cibo che arriva sulle nostre tavole, si trovano a dover affrontare. I risultati dei loro sforzi narrativi saranno al centro della presentazione dei libri "Oro Rosso" (Settenove editrice) e "Fabbriche di plastica" (edizioni Ombre Corte).

Oro Rosso: Le vite delle lavoratrici che i media ignorano
Il racconto di "Oro Rosso. Fragole, pomodori, molestie e sfruttamento nel Mediterraneo" si snoda in tre paesi affacciati sul mare Mediterraneo, Italia, Spagna e Marocco, tra i maggiori esportatori di ortaggi e frutta in Europa e nel mondo. Qui, le braccianti, non solo sono pagate meno degli uomini e costrette a turni estenuanti, ma vengono molestate sessualmente, ricattate, subiscono violenze verbali, fisiche e stupri. Nelle pagine, le vite delle molte lavoratrici che i media ignorano: la sopravvivenza quotidiana, la resistenza alla violenza, il coraggio delle denunce che, malgrado gli sforzi, cadono nel vuoto.

 

Fabbriche di plastica: Migranti al lavoro nei campi in nero
Il volume "Fabbriche di plastica. Lavoro nell'agricoltura industriale" indaga la condizione del lavoro agricolo in un distretto della Sicilia sud-orientale, interamente destinato alla coltivazione di ortaggi in serra e caratterizzato da una significativa presenza di lavoratrici e lavoratori stranieri. In particolare, si mettono a fuoco le contraddizioni di un sistema agricolo che aspira a raggiungere elevati standard produttivi ma che conserva pervicacemente un'organizzazione del lavoro ancorata a modelli tipicamente pre-moderni, attingendo a diverse forme del lavoro informale e precario.
Con uno stile etnografico, dopo averne ricostruito la storia, l'autrice analizza le trasformazioni e la condizione che caratterizzano il distretto agricolo ragusano, spaziando dalle rappresentazioni e dalle narrazioni locali sull'agricoltura e sul funzionamento del lavoro agricolo, ai resoconti di una giornata di lavoro in serra o in un magazzino di confezionamento. Soffermandosi poi sugli spazi destinati alla vita domestica e alla socializzazione dei lavoratori e delle lavoratrici migranti, evidenzia chiaramente come questi siano stati fortemente riassorbiti dalle logiche della produzione e del mercato del lavoro, come il lavoro precario e insicuro condizioni profondamente la loro vita quotidiana, le loro scelte e i loro progetti di mobilità, e la stessa percezione che essi hanno di sé.

 

STEFANIA PRANDI
Giornalista e fotografa, ha realizzato reportage in Italia, Europa, Africa e Sudamerica. Si occupa di questioni di genere, lavoro, diritti umani, società e ambiente. Ha lavorato per Elle, Azione, Radiotelevisione svizzera, Vice, El País, Open Society Foundations, Il Fatto Quotidiano online, Al Jazeera. Nel 2016 e nel 2017 ha ricevuto i riconoscimenti The Pollination Project Grant e Volkart Stiftung Grant.

GIULIANA SANÒ
Ha conseguito un dottorato di ricerca in Antropologia culturale e studi storico linguistici all'Università di Messina. Ha lavorato come assistente alla ricerca per un progetto coordinato dal Dipartimento di antropologia dell'università di Durham finalizzato a uno studio comparato sul funzionamento del sistema di accoglienza in Grecia e in Italia. Attualmente è ricercatrice presso la fondazione Demarchi (TN). I suoi ambiti di ricerca sono le migrazioni, il lavoro migrante, l'economia informale e lo studio delle migrazioni forzate e del diritto d'asilo.

 

La Rotonda
La Rotonda, spazio di coesione sociale e partecipazione al servizio del rione don Bosco dal 2006, è un luogo polifunzionale posto in periferia, contenitore di risorse territoriali e cittadine alle quali tutti posso accedere, in grado di accogliere e valorizzare le iniziative soprattutto culturali, sociali e ricreative, informative e formative, i servizi per le famiglie, pratiche culturali e di cittadinanza attiva e pedagogia dell’esperienza.