Già nelle legislature precedenti la Provincia aveva preso la decisione di passare al Software Libero e nel giugno dell'anno scorso il consiglio provinciale ha varato una delibera che nei prossimi mesi installerà Libre Office al posto di MS Office su 7000 PC della pubblica amministrazione risparmiando circa 600.000 € di licenze. Oggi si è deciso di continuare in questa direzione per risparmiare un milione all'anno.

Più di una decisione del consiglio regionale però, si tratta di un programma a livello Europeo già attuato dal decreto sviluppo nel 2012. Le Pubbliche Amministrazioni italiane ed europee hanno infatti l’obbligo di fornire servizi efficienti ad imprese e cittadini, condividendo soluzioni software. In altre parole, per la Pubblica Amministrazione il software non è un prodotto ma un servizio.
Sono questi anche gli obiettivi del Programma sull’Interoperabilità delle Soluzioni per le Pubbliche Amministrazioni Europee (ISA), istituito dalla Commissione Europea e attuati in Italia dal governo Monti nel 2012. La legge stabiliva che la Pubblica Amministrazione poteva acquistare software proprietari solo in casi in cui non fossero disponibili alternative Open Source.

Poche settimane fa, l'Agenzia per l'Italia Digitale, ha pubblicato le linee guida e i criteri per la valutazione in base alla quale, le Pubbliche Amministrazioni dovranno applicare i criteri specifici quando intendano acquisire programmi informatici o parti di essi. Non c'è da meravigliarsi quindi se la Provincia abbia preso questa decisione poco dopo la pubblicazione di questa circolare.

È vero quindi che la Provincia risparmierà milioni grazie all'utilizzo di software non proprietario, ed è anche vero che porterà notevoli vantaggi ai cittadini. Quello che non è stato detto è che l'Amministrazione Pubblica non ha avuto un gran margine di scelta attuando questa decisione.