Wirtschaft | Rallentamento

Alto Adige, brusca frenata dell’export

La Banca d’Italia: “Le esportazioni passano da +8% a +2,7%”. Burocrazia e scarse competenze gli ostacoli. Trentino, calo minore ma nel credito perdono le Rurali.
Frenata
Foto: Pixabay

Nel giorno in cui la camera di commercio di Bolzano evidenzia i punti critici nell’export secondo le imprese altoatesine - burocrazia, mancanza di competenze interne alle aziende - la Banca d’Italia nel suo aggiornamento congiunturale sul primo semestre 2018 certifica la frenata delle esportazioni sia per il Trentino che per il Sudtirolo (in questultimo caso già annunciata dall’IPL). E in particolare per il primo territorio emerge la perdita di mercato degli istituti del credito cooperativo locale, le casse rurali, a vantaggio della “colonizzazione” dei gruppi da fuori provincia. 

 

La camera di commercio di Bolzano

Anche dalle due province autonome, che nell’ultima fase avevano registrato performance migliori - soprattutto l’Alto Adige - rispetto al quadro nazionale, arrivano segnali coerenti con la fase di rallentamento dell’economia globale. L’ente camerale di Bolzano ricorda la “continua crescita dal 2014 al 2017 delle esportazioni altoatesine, che hanno raggiunto la cifra record di quasi 4,8 miliardi di euro” ma ammette che a detta delle imprese locali che finora hanno “sfruttato bene la globalizzazione” ci sono “alcuni ostacoli sui cui intervenire”

Gli elementi di criticità sono stati evidenziati dalla rilevazione svolta dalla Camera attraverso il proprio istituto di ricerca economica-Ire. Secondo le cooperative agricole, le imprese manifatturiere e quelle del commercio all’ingrosso, “che assieme generano quasi il 90 percento delle esportazioni totali”, i problemi sono il carico burocratico legato al dover operare in più Paesi. Per le realtà che non esportano ma intendono farlo si sommano la mancanza di partner commerciali e di competenze interne all’azienda.

Le esportazioni altoatesine hanno raggiunto la quota record di 4,8 miliardi nel 2017, ma ci sono alcuni ostacoli da superare: per le imprese locali pesano burocrazia e mancanza di competenze interne (Ire-Camera di commercio di Bolzano)

Banca d’Italia, uno scenario dettagliato

L’aggiornamento congiunturale presentato oggi dalla Banca d’Italia in regione riassume i valori positivi per il semestre scorso dati dall’espansione ciclica dell’economia. Una tendenza che però pare essersi interrotta. E infatti sono diversi i punti di incertezza.

Alto Adige e Trentino, pur con andamenti differenti, sembrano rispecchiare la frenata dell’industria e dell’export a livello italiano e non solo. Il fatturato delle imprese cresce in entrambi i territori, tuttavia peggiora il buon andamento avuto finora nell’export: la provincia di Bolzano, che ha metà interscambio rivolto a Germania, Austria e Svizzera, passa dal +8% al +2,7% - aumentano i mezzi di trasporti e calano agricoltura e metallurgia -, quella di Trento scende dal +8,7% al +5,7%, dove si contrae il comparto agricolo.  

Esportazioni, l'Alto Adige scende da +8% a 2,7%, il Trentino da +8,7% a +2,7%. La riduzione nei settori agricoltura e metallurgia (Banca d'Italia, aggiornamento congiunturale sul primo semestre)

Proseguendo l’analisi per settori, l’immobiliare risulta in ripresa. Aumentano le compravendite e le ore lavorate nelle costruzioni (8-9%).

Nei servizi privati non finanziari sale il fatturato e va bene anche il turismo: +5,4% in Trentino e +5,5% in Alto Adige.

Migliora la liquidità delle imprese e i prestiti alle aziende, +1,5% in Trentino e +2,5% in Alto Adige.

Ancora, salgono gli occupati e si abbassa (di più in Trentino) il tasso di disoccupazione, fermo a 5,4% a Trento e a 3,1% a Bolzano.

Nel credito aumenta il risparmio finanziario, la liquidità delle imprese e i prestiti alle aziende. In Trentino cala la quota di mercato delle casse rurali (-1,2 punti percentuali, si arriva al 45,8%. In Alto Adige stabili le Raiffeisen

Interessanti le dinamiche del credito. I prestiti del settore privato non finanziario aumentano dell’1,7% in Trentino e del 3,3% in Alto Adige. In provincia di Trento continua il calo della quota di mercato per le casse rurali (-1,2 punti percentuali, si arriva al 45,8%), che perdono soprattutto nei prestiti alle imprese a favore degli altri istituti da fuori provincia. In provincia di Bolzano le Raiffeisen sono più o meno stabili (-0,3%, 43,7%). In generale si abbassa il tasso di deterioramento del credito.

Aumenta infine il risparmio finanziario. I depositi bancari salgono dell’11,9% Trentino e del 10,4% in Alto Adige.