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Le due facce di Mozart e Beethoven

Ottima prova dell'Orchestra Haydn guidata dal clarinettista Valentin Uryupin, che ha messo in luce la duplicità delle personalità di Mozart e Beethoven
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Foto: Orchestra Haydn

Martedì 12 dicembre l'Orchestra Haydn diretta da Valentin Uryupin ha eseguito la composizione contemporanea "Con brio" di Jörg Widmann e due opere del repertorio classico e romantico, il Concerto per clarinetto e orchestra di Wolfgang Amadeus Mozart e la Sinfonia n.2 di Ludwig van Beethoven.
Composizioni del tutto particolari anche quelle dei due grandi della musica classica: il Concerto per clarinetto e orchestra di Mozart è la sua ultima composizione per strumento solista, concepita a due mesi dalla morte e ricca di suggestioni sentimentali; la Seconda Sinfonia di Beethoven invece è stata scritta in quello che probabilmente è il periodo più critico della vita del compositore tedesco, ovvero quando la sua sordità ha cominciato a manifestarsi in modo drammatico, cominciando a isolare l’artista dal resto del mondo e scavando un solco ancora più profondo dentro il suo già tormentato animo.
Il brano di musica contemporanea "Con brio" di Jörg Widmann richiedeva un'interpretazione dinamica ed estrosa. Richiesta soddisfatta dagli orchestrali ed in particolare dall'originalità della direzione del maestro Uryupin. La scelta del brano è stata forse azzardata per la poca affinità con il resto del programma, ma il salto di secoli non può essere indolore e fa impressione, forse deve fare impressione, lo scarto tra l’equilibrio della musica del passato e il senso di disorientamento della contemporanea.
Il Concerto per clarinetto e orchestra di Mozart ha presentato momenti sia drammatici che di pacatezza, un alternarsi tra allegria e malinconia, il tutto caratterizzato ovviamente dalla matematicità e la melodia tipiche dello stile mozartiano. L’esecuzione della Haydn e di Valentin Uryupin, nella duplice veste di direttore e clarinetto solista, ha evidenziato in modo molto puntuale il duplice aspetto dell’animo di Mozart, con un’interpretazione sensibile ai sentimentalismi ma sempre attenta alla chiarezza formale e a far percepire al pubblico le geometrie interne alla composizione. Interessante anche il fuori programma del solista, che ha incuriosito non poco il pubblico dell’Auditorium.
La serata si è conclusa con un altro pezzo classico, la "Sinfonia n.2" di Beethoven, che come si anticipava, da un lato mostra un musicista impegnato nell’esprimere valori universali e dall’altro si trova a confrontarsi col dramma personalissimo della sordità. Anche in questo caso, l’interpretazione di Uryupin e compagni, originale e personale, ne ha evidenziato la profondità espressiva e la duplicità di contenuto.

Il prossimo appuntamento con l’Orchestra Haydn è per martedì 19 dicembre sempre alle ore 20:00 all’Auditorium di Bolzano con il direttore Andris Poga e il pianista Michele Campanella.
 

Augusto Valentini e Lorenzo Dalpiaz

Liceo Pascoli classe 5M - indirizzo musicale