Politik | Lo strappo

Gli ammutinati del Pd

Si dimettono i dem Luigi Tava e Debora Pasquazzo. Ma ora i bizziani potrebbero seguire in massa. Intanto il re degli 8mila Messner si schiera dalla parte di Boschi.
Pd
Foto: upi

Il 4 marzo il Partito democratico si gioca la partita del potere e intanto mostra le crepe. Che fanno presto a trasformarsi in voragini.

In quel di Laives è prevista questa mattina (21 febbraio) una conferenza stampa indetta dalla corrente Pd che fa capo a Roberto Bizzo: l’assessora di Bolzano Monica Franch, l’assessore di Ora Luigi Tava, i consiglieri comunali del capoluogo Mauro Randi e Claudio Volanti, di Laives: Debora Pasquazzo, di Ora: Luisa Zencher e Giulia Cavada, di Egna: Alessandro Sartori.

Oltre ai membri dell’assemblea provinciale del Partito Democratico: Gastone Mussner, Mario Giovannacci, Pasquale Santillo, Luca Bertolini, membro della segreteria del Circolo di Laives, Maura Galera anche segretaria del Circolo di Vipiteno, e Miriam Canestrini, membro della segreteria provinciale del Pd e vicepresidente della Circoscrizione di Oltrisarco.

Motivo della convocazione? “Importanti comunicazioni politiche”, si legge nella nota divulgata dal partito.

Molte le prese d’atto di decisioni già assunte altrove, sempre più grande l’incapacità di confronto e quindi la delega delle votazioni su una piattaforma online, insomma, nessun contatto umano che, per me, è il punto di partenza per ogni buona politica (Debora Pasquazzo)

Secondo le informazioni reperite da salto.bz certe sono le dimissioni di Luigi Tava e Debora Pasquazzo - che già lo scorso gennaio avevano lasciato il coordinamento del Pd della Bassa Atesina, di cui peraltro Tava era presidente, non nascondendo il loro disappunto sulla scelta dei candidati per Camera e Senato, ovvero Maria Elena Boschi e Gianclaudio Bressa -, ma la diaspora dem è annunciata. 14 dissidenti in tutto pronti a sbattere la porta. È l’onda pronta a trasformarsi in palude. La sintesi di qualunque disillusione dalle ambizioni.
 

 

Buonanotte ai suonatori

In una mail inviata al Partito democratico, sezione Laives, la consigliera Pasquazzo spiega le ragioni delle sue dimissioni (anche dal gruppo consiliare del Pd e dalla segreteria, pur rimanendo nel consiglio comunale). Eccone un estratto:

Ho creduto molto nel Partito Democratico, in quello nazionale così come in quello locale e ho fatto parte della scorsa Assemblea provinciale e della presente anche per rappresentare Laives. È proprio in questa sede che ho potuto constatare, con rammarico, che molte delle decisioni per me importanti, hanno una posizione sempre marginale, per lasciare spazio a una mera gestione del potere e alla spartizione degli incarichi. Quelle che sono le esigenze del circolo non trovano alcuna corrispondenza con il Partito Provinciale. Certo, ci sono stati momenti in cui ho creduto che le cose potessero cambiare, volendo essere propositivi e incisivi; portando i problemi reali dei territori in quella sede. Mai tuttavia, è stato preso sul serio l’impegno per far sì che l’assemblea di un Partito così importante, fosse un 'vero' luogo di confronto, tutto ciò vanificando quindi, il grande lavoro che ciascuno nel proprio ruolo e con le proprie capacità e possibilità svolge quotidianamente nei circoli territoriali, il nostro in particolare (visti gli esiti del 2015). Così, dopo più di 4 anni, ho voluto riprovarci nell'ultimo congresso, fidandomi della volontà di cambiamento che il nuovo segretario provinciale avrebbe voluto per il nostro Partito. Anche questa volta, nessun tema è stato messo a discussione. Molte le prese d’atto di decisioni già assunte altrove, sempre più grande l’incapacità di confronto e quindi la delega delle votazioni su una piattaforma online, insomma, nessun contatto umano che, per me, è il punto di partenza per ogni buona politica. Pertanto ritengo che in questa circostanza, la mia presenza non sia più utile”.

 

La critica è sostanzialmente all’inamovibilità della classe dirigente del partito: “Dopo solo alcuni mesi, di questa 'nuova' Assemblea Provinciale, mi sono resa conto che quando iniziano ad innescarsi sistemi ben definiti e studiati per mantenere le poche poltrone rimaste e per garantirsi posti di potere, non parliamo più di politica per tutti, ma solo per 'pochi eletti'”.
 

Fan a sorpresa

Se da una parte il Pd perde i pezzi, ad altre latitudini (è il caso di dirlo), acquista sponsor d’eccezione. Il re degli 8mila Reinhold Messner ha infatti deciso di dare il suo endorsement all’ex ministra Boschi, e parteciperà, insieme alla candidata al collegio uninominale di Bolzano, alla Camera, a un incontro pubblico, ore 20 presso la sala di rappresentanza del Comune, sul tema delle culture di montagna.

È prevedibile che sarò criticato per questa iniziativa, ma non me ne importa nulla (Reinhold Messner)

“Boschi - ha detto Messner all'Ansa - è una persona vivace, creativa e molto preparata. La sottosegretaria condivide anche l'importanza della nostra autonomia. È prevedibile che sarò criticato per questa iniziativa, ma non me ne importa nulla. La mia agenda è davvero piena, ma volentieri ho dato la mia disponibilità per questa iniziativa”. È la stagione dei tormenti per l’elettore dem.

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Paolo Gelmo Mi., 21.02.2018 - 11:56

.. e il centro - sinistra chi avrebbe dovuto votare?
Fortuna (fortuna per tutti) che abbiamo la Boschi altrimenti poi avremmo avuto la Biancofiore..

Mi., 21.02.2018 - 11:56 Permalink
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Martin Daniel Mi., 21.02.2018 - 18:01

La spaccatura del PD locale - inevitabile conseguenza dell'eterodeterminazione ad opera del partito di maggioranza di lingua tedesca. Se non sei renziano aficionado che ci resti a fare in un partito le cui alleanze, impostazioni programmatiche e candidature sono influenzate più da Zeller che dai propri militanti e membri locali? Sarebbe bizzarro se il PD si indebolisse tanto da non bastare più per una prossima maggioranza in consiglio provinciale...

Mi., 21.02.2018 - 18:01 Permalink