Kultur | salto afternoon

Mal d'Africa

Le antiche architetture berbere nelle fotografie di Lucio Rosa presso l'Espace La stanza di Bolzano.

libia_derdj_foto-lucio-rosa.jpg
Foto: Copy Lucio Rosa

Nel 1975 Lucio Rosa decide di fare una professione di quella passione per il cinema amatoriale che, da oltre un decennio aveva portato realizzare numerose opere in pellicola. Nasce in quell'anno, a Bolzano e a Venezia, patria mai dimenticata dell'autore, lo Studio Film TV e comincia, contemporaneamente, un'avventura professionale in ogni momento della quale Rosa è stato affiancato dalla moglie Anna, impareggiabile collaboratrice.

È una storia ripercorrendo la quale emerge una caratteristica fondamentale: Lucio Rosa è un grande artigiano dell'immagine. Ha sempre curato i suoi lavori sotto tutti i punti di vista: dalla preparazione alle riprese, dalla cura dei testi, al montaggio. Questo vale per tutti i suoi lavori. Per quelli realizzati sull'opera di grandi artisti della nostra terra, come per quelli, ancora più numerosi, che documentano la realtà umana, sociale e culturale di terre lontane, soprattutto di quell'Africa nella quale, si può affermare senza paura di cadere nella banalità, Rosa ha lasciato il suo cuore.

C'è sofferenza vera nella voce di Lucio Rosa quando si rammarica del fatto che la spaventosa guerra civile che ha portato alla caduta del vecchio regime e che oggi insanguina le terre di Libia continui ad impedirgli di tornare in quei luoghi, per completare vecchi progetti rimasti incompiuti, per aprire nuovi capitoli in una storia sempre diversa e affascina.

È uno di questi capitoli che si apre di fronte al visitatore della mostra di fotografie che Lucio Rosa ha allestito, su invito del Circolo Culturale La Stanza, nella sede bolzanina di via Orazio 34 e che rimarrà aperta fino al 6 marzo prossimo dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 19 e il sabato dalle 10 alle 12.

 "Antiche architetture berbere": questo il titolo della rassegna che ne illustra compiutamente contenuto. Le fotografie, quasi tutte in bianco e nero, ci portano nei grandi deserti del Sahara libico, dall'oasi di Ghadames all'insediamento berbero di Gsar Nalut, dal castello di Qsar al-Haj alla fortezza abbandonata di Derdj. Non sono certamente pietre mute quelle che Rosa cattura con l'obiettivo della sua macchina fotografica. Ci raccontano storie antiche di popoli del deserto, la cui cultura e la cui memoria rischiano oggi di sparire, soffocate da un presente di incertezze e di violenza.

L'incontro con il Lucio Rosa fotografo non può far dimenticare, tuttavia, la vocazione fondamentale e primaria del personaggio: quello di raccontare storie usando la macchina da presa. Un'ottima occasione per ritrovare anche questo aspetto sarà fornita dal Filmclub di Bolzano, che, ad aprile, in occasione del Filmfestival, proporrà una selezione di tre opere che gli appassionati potranno apprezzare sul grande schermo.