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“Medici, precariato più alto d’Italia”

Il sindacato Anaao denuncia il dato altoatesino. La categoria non aderisce allo sciopero nazionale, ma i problemi restano. “Subito stabilizzazioni e riordino della rete”.
Sanità
Foto: Pixabay

“Il precariato dei medici più alto d’Italia”. I professionisti della sanità altoatesina, che oggi non partecipano allo sciopero nazionale della categoria, in quanto coperti dal contratto provinciale, tornano a chiedere con forza a Palazzo Widmann un riordino efficace dei servizi sanitari sul territorio, per risolvere una volta per tutte i punti dolenti del comparto. Si tratta di un argomento, quello del sistema della salute in provincia, che ha occupato la campagna elettorale delle amministrative e a cui la nuova giunta, quando si insedierà, dovrà per forza rispondere, anche in sintonia con la nuova governance dellAzienda sanitaria.

Noi non prendiamo parte allo sciopero dato che siamo inseriti in un contratto provinciale, ma sosteniamo l’iniziativa dei colleghi di tutta Italia, compreso il Trentino (Claudio Volanti, vice segretario Anaao Alto Adige)

Noi non prendiamo parte allo sciopero dato che siamo inseriti in un contratto provinciale, ma sosteniamo l’iniziativa dei colleghi di tutta Italia, compreso il Trentino” afferma Claudio Volanti, vice segretario dell’Anaao, il sindacato che rappresenta medici e dirigenti del servizio sanitario pubblico. “Non è che qui a Bolzano manchino i problemi: siamo in tutto 1.200 medici e la quota di precariato è del 20%, da dieci anni. È il dato più alto nel Paese. Vediamo il proliferare di pensionati, assunti con contratti d’opera, a partita Iva, e perfino assunzioni con agenzie interinali come Avicenna e Medical Service Südtirol, che a nostro parere non dovrebbero essere ammesse dalle leggi. Il sindacato chiede la stabilizzazione che è il fattore più alto di qualità in tema di servizi sanitari”.

Non è che qui a Bolzano manchino i problemi: siamo in tutto 1.200 medici e la quota di precariato è del 20%, da dieci anni. È il dato più alto nel Paese. Vediamo il proliferare di pensionati, assunti con contratti d’opera, a partita Iva, e perfino assunzioni con agenzie interinali

Malgrado i professionisti in Alto Adige riescano a guadagnare di più nello stipendio base rispetto al resto d’Italia, per Volanti (e non solo) resta critico il reperimento di personale specializzato in provincia. “In Italia lo stipendio base di un medico neoassunto è di 2.500 euro, in Alto Adige va da 3.000 ai 3.500. Ma fuori dal nostro territorio si può guadagnare altrettanto con la libera professione, raddoppiando lo stipendio. Risulta inoltre difficile l’attrazione di medici da Austria e Germania, dove i salari sono ancora maggiori. Uno specializzando guadagna fino a 3.500 euro, in Italia invece 1.700 euro. Fra l’altro è questo il tappo da risolvere a livello nazionale, i laureati non riescano in numero sufficiente a entrare nelle scuole di specializzazione, che vanno allargate”.

Sulle stabilizzazioni abbiamo chiesto di assumere tramite agenzia interinale ma con lo stesso contratto dei medici tutti i professionisti precari, per formarli a livello linguistico per il patentino. Ma non c’è la volontà politica di stabilizzare persone che vengono dall’Italia

In Alto Adige intanto si continua a parlare di stabilizzazioni e di rinnovo del contratto. In estate è stata aggiornata una parte stralcio su guardie e reperibilità e una parte economica, mentre il grosso della trattativa riprenderà martedì 4 dicembre in assessorato. “Sulle stabilizzazioni abbiamo chiesto di assumere tramite agenzia interinale ma con lo stesso contratto dei medici tutti i professionisti precari, per formarli a livello linguistico per il patentino. Ma non c’è la volontà politica di stabilizzare persone che vengono dall’Italia”, accusa Volanti.

Alla nuova giunta infine il sindacato chiede “un ricordino della rete ospedaliera”: “Come si sa - conclude - gli ospedali periferici hanno un volume di attività ridicolo e tutto si concentra a Bolzano, bisogna invece concentrare le eccellenze”.