Wirtschaft | Banda larga

Tutto il Trentino connesso a 100 mega nel 2020?

Tra sogno e realtà la situazione della connettività in Trentino. La Provincia investirà 55 milioni di euro per portare la fibra dalle centrali agli "armadi" stradali.

Sempre più spesso capita di transitare su strade dove c'è una striscia lunga e stretta di asfalto nuovo. È il segnale che è stata recentemente posata la fibra ottica, quell'”autostrada” per i dati che dovrebbe farci navigare in Internet fino a 100 Megabit al secondo. In realtà però per il singolo utente, che magari come sempre più persone oggi lavora da casa, è ancora lontana da quelle cifre.

Uno speedtest mentre sto scrivendo (30 marzo ore 17.34) mi dà per esempio 2,14 Megabit al secondo in download e 0,50 in upload. E certamente va molto meglio rispetto ad altri. Domenica il direttore de L'Adige Pierangelo Giovanetti ha rilanciato in un editoriale il tema della fibra ottica in Trentino come motore anche per lo sviluppo economico, seguendo anche le indicazioni del piano nazionale sulla banda larga.

Tra il 2006 ed il 2013 in provincia attraverso Trentino Network sono stati posati oltre 1000 chilometri di cavi in fibra ottica, creando 92 nodi di rete e spendendo complessivamente 135 milioni di euro. Nel programma di sviluppo era poi stata creata una joint venture Provincia-Telecom Italia nella società Trentino Ngn, per favorire il collegamento alle case, il cosiddetto “ultimo miglio”. Ma il piano è stato bloccato dalla Commissione europea, perché si trattava chiaramente di una distorsione del principio di concorrenza, visto che gli altri operatori telefonici venivano esclusi.

Telecom Italia ha annunciato che porterà i 30 Megabit al secondo collegando 70 armadi stradali alle rispettive centrali a Trento, poi la velocizzazione dovrebbe avvenire a Rovereto, Riva, Arco, Pergine. Quindi nelle zone più profittevoli sul piano economico, lasciando scoperto il resto del territorio. Il presidente Ugo Rossi ha annunciato su L'Adige di lunedì che ci sarà un piano provinciale straordinario da 55 milioni di euro, con 35 milioni di investimenti per portare la fibra dalle cabine agli armadi e 20 milioni di crediti d'imposta per quelle aziende che dagli armadi si porteranno direttamente la fibra nella propria sede. Attualmente Trentino Network ha già cablato sei zone industriali: Spini di Gardolo (Trento nord) e Ravina (Trento sud), Mori, Rovereto, Volano, Avio.

All'interno dei 55 milioni di euro una parte sarà dedicata anche alle connessioni con Lombardia, Veneto ed Alto Adige, Rossi ha annunciato di aver già discusso della vicenda con Arno Kompatscher e con Roger De Menech, responsabile nazionale dei fondi di confine. Visto comunque lo speedtest già citato, attualmente in Trentino un'alternativa che garantisce un livello di banda consono ad esigenze un po' più che elementari (20 mega in download, 1 in upload) è quella del... dio dei venti della mitologia greca. Oppure per gli utenti dei piccoli consorzi e cooperative elettriche (in Trentino sono molti meno rispetto alla realtà altoatesina), come il Cedis di Storo.