Chronik | Trasporto pubblico

Un tram da 397 milioni

È la mole dell’investimento proposto dai privati per la mobilità a Bolzano. Lo precisa la Provincia nella risposta ai Verdi: “Cinque anni di lavori e 25 di gestione”.
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Foto: Ratp Dev

La cifra è nero su bianco nel documento firmato da Florian Mussner. L’assessore provinciale alla mobilità, in procinto di essere sostituito da Daniel Alfreider, ha risposto all’interrogazione sul tram bolzanino presentata in consiglio dei Verdi - e che vede Hanspeter Staffler primo firmatario. 

Attraverso l’istanza il gruppo chiede delucidazioni sugli elementi divenuti di dominio pubblico - resi noti dal quotidiano Alto Adige - circa la proposta di partenariato pubblico-privato illustrato in Comune nel dicembre scorso dalla cordata di imprese a guida francese formata da Ratp Dev, Architecna Engineering, Caf e Salcef Group. Replicando a uno dei punti richiesti, Mussner afferma che l’investimento totale ammonta a 397 milioni di euro e che la costruzione richiederà 5 anni.

 

 

Si tratta di una cifra piuttosto consistente, diversa dal costo preventivato per una sola delle linee (dai 120 ai 150 milioni di euro) e che da sola non è sufficiente per avere un quadro dettagliato del progetto. In altre parole, non basta a chiarire cosa esattamente hanno proposto i privati per il capoluogo. Alla presentazione il Comune aveva comunque precisato che i promotori intendono “accollarsi gran parte dei costi di realizzazione dell’opera con capitali propri, a fronte di una concessione almeno ventennale per la gestione delle tramvie con canone annuale base”.

 

 

I dettagli, in questa fase, rimangono riservati: il documento delle aziende è in corso di valutazione da parte degli enti pubblici, Provincia e Comune, che nell’ottobre scorso assieme a Sta e Sasa hanno sottoscritto l’accordo di programma per il sistema di trasporto pubblico di cui si parla da tempo a Bolzano. Sarà la conferenza dei servizi, formati dai tecnici designati dai due enti, a stabilire la rispondenza del Ppp, partenariato pubblico-privato, alle finalità pubbliche e quindi a stabilire se è opportuno o no farlo, posto che la decisione finale sarà politica.

 

 

Finora si è parlato di due linee del tram cittadino. La prima corre su un tracciato di sette chilometri, dalla stazione ferroviaria al centro intermodale di Ponte Adige, dove sono previsti un parcheggio, l’interscambio con il metrobus dell’Oltradige e la linea ferroviaria Merano-Bolzano. In tutto 17 fermate da percorrere con convogli lunghi almeno 40 metri e per un costo coperto in base all’accordo di programma al 50% da Palazzo Widmann e altrettanto dal municipio. 

 

 

Recentemente in relazione alla proposta dei privati è emersa la possibilità di includere una seconda linea, fino a Don Bosco, in collegamento con la prima (sempre sull’Alto Adige).

Nella risposta, Mussner precisa che nell’ipotesi avanzata dalle aziende sarà “la società Ppp”, formata presumibilmente dai privati e dagli enti pubblici, a gestire “il tram per 25 anni”. La procedura di valutazione, aggiunge l’assessore, è coordinata assieme al Comune e segue le linee guida per l’esame del partenariato approvate con la delibera 813 del 28 febbraio 2018.

 
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Massimo Mollica Sa., 19.01.2019 - 22:39

Non è chiaro dove il TRAM andrebbe a muoversi. Perché la sua peculiarità normalmente è che ha corsie dedicate, ma se invece queste devono essere condivise con le automobili allora non serve a nulla!

Sa., 19.01.2019 - 22:39 Permalink
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Klemens Kössler Mo., 21.01.2019 - 18:23

Was für ein gigantischer Wahnsinn.
Welch irrsinnige Geldverschwendung, Verschwendung von Steuergeldern.
Das ganze sollte doch in erster Linie die Stadtluft verbessern. Fünf Jahre Bauzeit, na dann viel Spaß liebe Bozner.
397 Mio. Euro, 397 000 000 Euro. Mit dieser Summe könnte man 560 Wasserstoffbusse ankaufen bei einem Einzelpreis von 700.000 Euro. Dazu bräuchte man keine fünf Jahre Bauzeit.
560 Busse, das ist weit mehr als die gesamte überaltete und stinkende SASA-Flotte an Fahrzeugen besitzt.
Bozens Bürgermeister wird sich hoffentlich für die Bozner einsetzen und keine geldfressenden Ideen zulassen.

Mo., 21.01.2019 - 18:23 Permalink