Umwelt | L'interrogazione

“Dalla Provincia troppa ambiguità”

Tunnel dello Stelvio, in Venosta aumenterà il traffico e calerà il turismo, avvertono i Verdi. E la Provincia come intende muoversi?
Stelvio
Foto: Cycling challenge

Sul traforo dello Stelvio, che dovrebbe collegare la Valtellina con la val Venosta, i Verdi non abbassano la guardia. Il tema torna al centro dibattito per via di un’indagine socio-economica relativa ai vantaggi del tunnel che la regione Lombardia starebbe effettuando proprio in Venosta.

Senza dimenticare lo studio di fattibilità che contempla 7 varianti stradali e 6 ferroviarie (che vengono messe però al servizio della strada), con treni navetta per trasportare i veicoli da una parte all’altra dello Stelvio. “E tutto questo con documenti, azioni ed interventi in cui il simbolo ella Provincia autonoma di Bolzano e della sua società STA compaiono accanto a quelli della Regione Lombardia e di Infrastrutture Lombarde, la società pubblica partecipata dalla vicina Regione”, affermano i consiglieri provinciali dei Verdi Riccardo Dello Sbarba, Brigitte Foppa e Hanspeter Staffler che attribuiscono alla Provincia troppa ambiguità in merito alla questione, tanto più che in passato la giunta aveva assicurato che l’unico collegamento praticabile sarebbe stato quello ferroviario. 

 

“La Provincia faccia chiarezza”

 

Qual è la posizione dell’amministrazione provinciale sul traforo? La domanda non è oziosa secondo i Verdi. Fra i motivi c'è proprio l'indagine che la società “Mobility in Chain srl” per conto di Infrastrutture Lombarde sta conducendo contattando persone e associazioni in Alto Adige che ricevono lo studio di pre-fattibilità finanziato con 2 milioni di euro dalla Provincia di Bolzano attraverso il Fondo comuni confinanti. La presentazione dello studio, in effetti, qualche dubbio, circa l'implicazione della PAB, lo solleva vista la presenza di alcune note sigle:

 

 

Chi in Alto Adige riceve questo materiale per poi essere intervistato si convince che il progetto sia condiviso anche dalla Provincia di Bolzano e che in esso possa anche rientrare un traforo stradale, o un traforo ferroviario con treno navetta al servizio del traffico su strada” argomentano gli ambientalisti.

 

Vantaggio o svantaggio

 

Nello studio la soluzione avanzata come più interessante è quella di un tunnel ferroviario per un treno-navetta che trasporterà autobus e camion e che dunque “attirerà e moltiplicherà il traffico su gomma”. Non solo: tale soluzione avrebbe l’effetto, sostengono i Verdi, di aumentare il traffico su strada sia in Valtellina che in tutta la Venosta. “Anche dal punto di vista turistico è da dubitare che il traforo possa portare benefici al Sudtirolo: sarebbe la Valtellina, coi suoi prezzi più bassi, a sottrarre clientela turistica al Sudtirolo e non viceversa”, per non parlare dei problemi ecologici e finanziari, dalla durata decennale dei cantieri ai costi di costruzione dichiarati che vanno da 1 a 1,3 miliardi di euro. La compagine provinciale dei Verdi presenta quindi un’interrogazione in consiglio provinciale chiedendo alla giunta delucidazioni in merito al coinvolgimento della Provincia di Bolzano nel sondaggio lombardo, ma anche di chiarire, una volta per tutte, la posizione sul progetto del traforo sotto lo Stelvio.

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Benno Kusstatscher Do., 21.02.2019 - 12:15

Aumento di che traffico? Secondo google maps ci vogliono 3 ore e 200km per viaggiare in macchina da Milano a Bormio, e altre 3 ore e 200km per continuare il viaggio da Malles verso Monaco. Tramite Bellinzona-Lindau oppure Peschiera-Brennero ci vogliono 6 ore o qualche curva in meno. Quindi il traffico aggiuntivo sarebbe quello locale, e quello tipo Milano-Landeck, Sondrio-Monaco, dando uno sbocco verso nord ai valtellini e uno verso sud ai nostri. Non riesco a vedere un traforo ferrovario aumentare il traffico internazionale in gran modo. La scelta è una politica, se vogliamo l'avvicinamento delle vallate fra di loro o se preferiamo che ognuno resterà periferia della propria città metropolitana.

Do., 21.02.2019 - 12:15 Permalink