Ambiente | sciopero studenti

"In piazza per salvare il pianeta"

Cambiamento climatico, gli studenti di Bolzano, ispirati dal video della giovane Greta Thunberg diventato virale sui social, scioperano in nome del loro futuro.
Sciopero
Foto: upi

La notizia

“SKOLSTREIK FÖR KLIMATE” (ovvero “sciopero studentesco per il clima”). Questa la frase che ha stimolato migliaia di studenti di tutto il mondo a disertare la scuola per protestare in nome del proprio futuro.

Dopo la popolarità raggiunta sui social da Greta Thunberg - la figura simbolo della causa green sostenuta dai teenager -, anche gli studenti del capoluogo altoatesino hanno deciso di unirsi alle proteste scendendo in piazza. 

Se ne parlava già da tempo, ma adesso i capi d’istituto delle varie scuole superiori di Bolzano hanno deciso di passare all’azione: la data dello sciopero è fissata per venerdì 15 febbraio. Il corteo di ragazzi attraverserà la città passando da piazza Vittoria per raggiungere piazza Municipio, simbolo del potere cittadino.

Si è optato per il venerdì proprio in omaggio alla giovane Thunberg, la quale ha scelto questo giorno per la mobilitazione studentesca. Da qui è partito sui social l'hashtag FridaysForFuture

Le ragioni della contestazione

Gli studenti protestano contro i governi che non affrontano il cambiamento climatico con le misure necessarie. "E’ il nostro futuro - recitano gli slogan degli studenti - non lo lasceremo rovinare dalle generazioni precedenti senza fare nulla per impedirlo".

I segnali d’allarme che ci lancia il nostro pianeta sono evidenti: incendi, siccità, canicole, inondazioni e tempeste si alternano con sempre maggiore frequenza. Il tema è molto delicato, ne va della sostenibilità del nostro pianeta e se non verrà affrontato seriamente il collasso ecologico sarà inevitabile e le conseguenze catastrofiche.

Negli ultimi mesi ci sono stati scioperi in Svezia, in Australia e in altri stati europei, ma è arrivato il momento anche per gli italiani di far sentire la propria voce. Sono dati preoccupanti quelli rilevati dagli esperti riguardo al nostro Paese: il 2018 è stato l’anno più caldo da oltre due secoli e nel corso degli ultimi dodici mesi sono stati rilevati 148 eventi climatici estremi. Si contano anche diverse vittime.  

I giovani hanno scelto di scendere in piazza per richiamare l’attenzione sul pericolo che tutta l’umanità sta correndo dato che i grandi organi di informazione non danno il giusto peso alla gravità del problema.

Ai governi il movimento chiede di ridurre le emissioni di gas serra nel rispetto degli accordi sul clima presi a Parigi tre anni fa. Molti progetti approvati dai governi, infatti, non tengono abbastanza in considerazione tali accordi.

Il confronto con gli scettici

Nell'affrontare l'argomento con diverse persone, nell'ambito del mondo scolastico e non solo, sono emersi diversi dubbi, chiariti tuttavia da alcuni esponenti del movimento. Tra questi un rappresentante d'istituto di un liceo bolzanino. 

salto.bz: Secondo voi lo sciopero sortirà l’effetto desiderato?

Non lo sappiamo, ma contiamo molto sull’impatto che la marcia studentesca avrà sulle persone e soprattutto sull’influenza dei mass media, che seguiranno lo sciopero da vicino testimoniandone ogni tappa.

Per quanto gravi possano essere le contingenze quotidiane sarebbe necessario che ci rendessimo conto del fatto che non esiste un pianeta B

Pensate che mobilitarsi in una città così piccola possa fare la differenza a livello mondiale?

Sappiamo di essere una realtà relativamente piccola ma non per questo dovremmo starcene con le mani in mano mentre il ponte del nostro futuro si sgretola sotto i nostri stessi occhi. Dopotutto anche la promotrice della causa, Greta Thunberg, proviene da una piccola cittadina svedese e ha solo 15 anni, ma questo non le ha impedito di attivarsi in nome di ciò in cui crede.

Sembra un tema di scarso interesse, apparentemente meno rilevante di altri come l’immigrazione, per esempio.

Per chi è preso dai propri problemi quotidiani il cambiamento climatico passa in secondo piano, è vero, ma questo tema è più presente nelle nostre vite di quanto non crediamo. Per esempio pochi sanno che esso è una delle principali cause delle ondate migratorie che ormai riguardano circa un miliardo di persone: quelle che avvengono attraverso il Mediterraneo sono meno dell’1% del totale e nella storia ciò non era mai accaduto. Questo fenomeno sta generando una crisi mondiale anche nella tutela della salute. Dobbiamo abbandonare la visione nazionale, la globalizzazione ha fatto sì che questi problemi ci riguardino tutti da vicino. Per quanto gravi possano essere le contingenze quotidiane sarebbe necessario che ci rendessimo conto del fatto che non esiste un pianeta B. Il nostro sforzo è quello di provare a diventare tutti più responsabili rispetto ai danni che sono stati causati all’ambiente per provare a cambiare paradigma in favore di ecosistemi più vivibili e più sani.

Bild
Profile picture for user Karl Trojer
Karl Trojer Ven, 01/25/2019 - 12:05

Gut so, wehrt Euch ! Es waren häufig junge Menschen, die durch ihr persönliches, vernetztes Engagement einen Umschwung im politischen Handeln bewirkten, nur, bleibt friedfertig, auch weil gerade daraus Euren Aktionen viel Energie von außen zufließt.

Ven, 01/25/2019 - 12:05 Collegamento permanente