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“I tavoli di lavoro del centrosinistra”

Huber: “Dall’autunno Pd, Verdi, Team K e sinistra per Caramaschi”. Europee, Nicoletti in pole. Ma nessuno in Alto Adige vuole spendere 20.000 euro per fare da comparsa.
Huber, Pd
Foto: A. Huber

Il termine è proprio questo: centrosinistra. Il segretario del Pd altoatesino lo utilizza per la proposta ai futuri (o meglio, desiderati) alleati alle elezioni comunali del 2020 a Bolzano. “Apriamo dall’autunno i tavoli di lavoro del centrosinistra, per costruire una proposta unitaria attorno a un candidato, nella speranza che sia Caramaschi”, dice rivolto a Verdi, Köllensperger e ad un’eventuale lista di sinistra. Ma mentre il sindaco è ancora convalescente per l’operazione all’anca (rientrerà se tutto va bene la settimana prossima) l’attualità politica è occupata dalle europee. Domani a Roma il Pd altoatesino capirà se avrà un candidato proprio, a fianco del trentino Michele Nicoletti. Sembra però che nessuno scapiti per una campagna elettorale - di testimonianza - che potrebbe arrivare a costare 20.000 euro.

Preparare l’alleanza

Comunali nel 2020 e europee a maggio. Nel primo caso, sullo sfondo, ma per il quale i partiti hanno già avviato le valutazioni, il segretario del Pd parte “dai dati delle elezioni regionali” che vedono il centrodestra vincitore (ieri è successo in Basilicata). “I risultati sono chiari, la Lega va forte. E se ti separi perdi” nota Huber. Ecco quindi che il Pd a guida Zingaretti, che dimostra di tenere il consenso, se non di riuscire leggermente ad aumentarlo, vuole procedere attraverso le alleanze locali nello spirito del (fu) centrosinistra. “Partiamo dall’autunno con i tavoli di lavoro” aggiunge per il caso bolzanino il segretario, sempre che gli interlocutori - Verdi, Team K e le formazioni a sinistra - diano corpo agli ammiccamenti fatti finora.

Pd, riunione a Roma

Urge intanto la questione delle europee. Domani Huber parteciperà al direttivo nazionale del Pd, nel quale si capirà quanti candidati avrà il Trentino Alto Adige nella lista del collegio Nordest. I giochi, pare, sono già fatti senza considerare la regione e inoltre pare tramontata l’ipotesi dell'affiancamento con la lista di Köllensperger. I posti sono 14, ma i seggi papabili in base ai sondaggi sono tre: uno è già prenotato da Carlo Calenda, capolista, mentre gli altri due andrebbero facilmente ai big Pd di Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia (per quest’ultima regione si ricandiderà Isabella De Monte). Huber ha parlato con la segretaria trentina Lucia Maestri e il candidato su cui punta Trento è l’ex parlamentare Michele Nicoletti. Ma anche lui, con un bacino potenziale di 30-40.000 voti (mentre quello altoatesino è di 10-15.000 preferenze) non avrebbe speranze visto che per centrare il seggio ne servono 80-90.000.

 

20.000 euro regalati?

Anche alla luce di queste considerazioni, il Pd altoatesino non ha ancora avviato la raccolta dei nomi. Non è che ci sia la fila: si ricorda nel partito che Andrea Pradi, candidato nel 2014, aveva sostenuto costi nell’ordine di grandezza dei 20.000 euro. Soldi che escono facilmente per stampare i santini, comprare lo spazio per i manifesti, organizzare eventi in regione e magari fare una puntata in Veneto. Con la situazione finanziaria del Pd locale e dei partiti in generale, nessuno ha voglia di “regalare” tale somma per una candidatura di bandiera.