Società | L'appello

“Lasciateci lavorare”

La denuncia delle organizzazioni non profit: troppa burocrazia. “Vogliamo solo fare del bene, metteteci nelle condizioni di farlo”.
Federazione per il Sociale e la Sanità
Foto: Federazione per il Sociale e la Sanità

Facciamo del bene. E a noi piace farlo. Ma lasciateci lavorare. L’eccessiva burocrazia sta rovinando impegno e gioia nel farlo. Vogliamo concentrarci sui nostri compiti principali: aiutare le persone”. Il coro unanime è quello delle 59 organizzazioni non profit altoatesine, con i 3000 volontari e 48.000 associati che fanno parte della Federazione per il Sociale e la Sanità.  

Il mondo del volontariato denuncia una “crescente marginalizzazione o rifiuto di persone che cadono fuori norma a causa della loro storia, della loro origine o della loro situazione di vita. L’obiettivo è quello di ridurre pregiudizi e paure, di colmare le lacune informative e di coinvolgere tutti nel partecipare a un'ampia responsabilità sociale comune”.

La mentalità di ‘America first’ sta sempre più penetrando nella nostra vita quotidiana, minaccia valori fondamentali della nostra società apparentemente irrevocabili ed esprime soprattutto la perdita di un approccio basato sulla solidarietà

“Viviamo in un'epoca in cui molte cose sono messe in discussione. La mentalità di ‘America first’ sta sempre più penetrando nella nostra vita quotidiana, minaccia valori fondamentali della nostra società apparentemente irrevocabili ed esprime soprattutto la perdita di un approccio basato sulla solidarietà. Solo una cooperazione rispettosa è una garanzia per il futuro. Ci battiamo per questo con il nostro lavoro giorno dopo giorno”, ha detto il presidente della Federazione Martin Telser durante l'Assemblea Generale che si è tenuta venerdì 22 marzo. “Nessuno può gestire la sua vita da solo - gli ha fatto eco la vicepresidente Dorotea Postal - e nessuno può ignorare la società in cui vive. Chiunque pensi solo a se stesso, alla fine rimarrà solo. Dobbiamo pensare sempre anche alle generazioni future”.

Ieri e oggi

Nel 2018 il lavoro si è concentrato sull'attuazione della legge provinciale sull'inclusione delle persone con disabilità, sulla salvaguardia delle misure a supporto della non autosufficienza, sulla messa a disposizione di fondi sufficienti nel bilancio provinciale per i settori Sociale e Sanità, sull'integrazione dei servizi sanitari, sull'amministrazione di sostegno.

E non sono mancati i problemi: è stato necessario attuare alcuni nuovi requisiti legali. A maggio è entrato in vigore il regolamento europeo sulla protezione dei dati - e con esso una marea di procedure che anche le associazioni più piccole devono osservare. D'altra parte a livello locale la riorganizzazione del sistema di contributi sanitari ha causato tanti problemi - le associazioni hanno dovuto aspettare a lungo i contributi stanziati. Ma anche l'Italia ha fatto sudare le associazioni: una riforma ha posto l'intero Terzo Settore su una nuova base giuridica, e non è ancora del tutto chiaro cosa significhi questo per le organizzazioni senza scopo di lucro. Il mondo del volontariato dovrà ora vedersela con un panorama politico cambiato a Roma e in Alto Adige, intrecciare nuovi contatti in politica e con le autorità, recepire gli effetti delle leggi in materia che ora devono essere rispettate.