Lettura errata,dettata da una visone anacronistica del mondo, di una posizione da statista del signor Baur (posizione personale che non rappresenta la SVP). Il quale di certo non rinnega la sua natura antifascista ma semmai la esalta anteponendo le proprie ragioni e idee alla paura del "uomo nero". Casapound si rifà a un pensiero aberrante legato al periodo più nero d' Italia.(io sono antifascista nel DNA) Il punto è che le persone che lo compongono non sanno minimamente cosa tale periodo ha comportato. Non sanno cosa significhi perdere tutti i propri averi e venire spediti in un campo di concentramento. O essere costretti a cambiare il proprio cognome e cancellare le proprie origini. Si sono formati sostanzialmente in una sorta di bar spinte da un vuoto culturale e in parte esistenziale. C'è chi riempie tale vuoto andando alla stadio, chi si droga e chi gioca a fare il fascio. E ripeto, si rifanno al periodo più aberrante d' Italia. Il punto è che tale posizione la si affronta proprio con il confronto. Idee e cultura vs il nulla. Baur non ha paura di affrontare alcuno e giustamente ritiene che il confronto civile e democratico non possa che giovare alla sua causa, che è poi la causa della comunità. Anche perché il gioco è bello perché dura poco e bullarsi di essere alternativi dialogando con il sistema è impossibile. Baur però va oltre, e intravede un disagio reale di chi vota questo movimento e non intende ignorarlo (il disagio, non il movimento). Anche perché è chiaro che raccogliere siringhe o sistemare un cimitero non è politica ma semplice amministrazione. E in effetti c'è bisogno estremo di politica. Che, intendiamoci, manca pure nella cosiddetta "sinistra pura". Incartata a sognare un nuovo Zapatero e immolata in difesa di parchi ignorati per anni e contro il "dilagante" liberismo alla Benko.
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Lettura errata,dettata da una
Lettura errata,dettata da una visone anacronistica del mondo, di una posizione da statista del signor Baur (posizione personale che non rappresenta la SVP). Il quale di certo non rinnega la sua natura antifascista ma semmai la esalta anteponendo le proprie ragioni e idee alla paura del "uomo nero". Casapound si rifà a un pensiero aberrante legato al periodo più nero d' Italia.(io sono antifascista nel DNA) Il punto è che le persone che lo compongono non sanno minimamente cosa tale periodo ha comportato. Non sanno cosa significhi perdere tutti i propri averi e venire spediti in un campo di concentramento. O essere costretti a cambiare il proprio cognome e cancellare le proprie origini. Si sono formati sostanzialmente in una sorta di bar spinte da un vuoto culturale e in parte esistenziale. C'è chi riempie tale vuoto andando alla stadio, chi si droga e chi gioca a fare il fascio. E ripeto, si rifanno al periodo più aberrante d' Italia. Il punto è che tale posizione la si affronta proprio con il confronto. Idee e cultura vs il nulla. Baur non ha paura di affrontare alcuno e giustamente ritiene che il confronto civile e democratico non possa che giovare alla sua causa, che è poi la causa della comunità. Anche perché il gioco è bello perché dura poco e bullarsi di essere alternativi dialogando con il sistema è impossibile. Baur però va oltre, e intravede un disagio reale di chi vota questo movimento e non intende ignorarlo (il disagio, non il movimento). Anche perché è chiaro che raccogliere siringhe o sistemare un cimitero non è politica ma semplice amministrazione. E in effetti c'è bisogno estremo di politica. Che, intendiamoci, manca pure nella cosiddetta "sinistra pura". Incartata a sognare un nuovo Zapatero e immolata in difesa di parchi ignorati per anni e contro il "dilagante" liberismo alla Benko.