C’è solo un centro

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Karl Gudauner So., 26.07.2020 - 00:29

Die grundsätzliche Kritik an der Verhinderung einer plurizentrischen Stadtentwicklung ist zutreffend. Als Fakt und genauso als erlebte Erfahrung in den vergangenen Jahrzehnten prägt sie das schiefe Bild der emotionalen Beheimatung der unterschiedlichen Sprachgruppen in der Landeshauptstadt. Das neue Forschungszentrum NOI-Techpark allein genügt nicht, um eine bessere Balance zwischen dem Stadtzentrum und den verschiedenen Stadtvierteln herzustellen.
Zweimal muss ich widersprechen: Beim Grünkeil ging es nicht darum, ein umfangreiches landwirtschaftlich genutztes Gebiet als Keil in das städtische Gefüge hineinzutreiben, sondern wohl eher darum, bestehende landwirtschaftliche Nutzungen und Eigentumsverhältnisse zu erhalten, wahrscheinlich auch unter dem Eindruck der rücksichtslosen Enteignungs- und Abfeilschungspolitik unter dem Faschismus. Die Mitverantwortung der verschiedenen Stadtverwaltungen im Laufe der Jahrzehnte für die monozentristische Entwicklung sollte bei einem kritischen Rückblick mitsamt der entsprechenden Interessenverflechtungen jedenfalls konkreter angesprochen werden.
Was die Zukunftsperspektive angeht, wäre es schade, wenn von maßgeblicher politischer Seite und von den großen AkteurInnen im Bauwesen sowie von den StädteplanerInnen nicht erkannt wird, dass für die Entwicklung von Bozen eine pluralistische Stadtmorphologie benötigt wird. Insofern finde ich es irritierend, wenn die Forderung nach einer plurizentrischen Planung in der öffentlichen Debatte sich nicht auch auf das Bozner Stadtgebiet bezieht, sondern allein auf die Verlagerung wichtiger Einrichtungen in die Talschaften.

So., 26.07.2020 - 00:29 Permalink
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Alberto Stenico Mo., 27.07.2020 - 07:48

Se è vero che a Bolzano si continuerà anche nel futuro a dire "vado in città", pensando al centro al di là del Talvera, ci saranno sempre più persone (giovani, nuovi arrivati e non solo), che useranno il Twenty come vera piazza e luogo d'incontro cittadino. Provare per credere.

Mo., 27.07.2020 - 07:48 Permalink
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Massimo Mollica Mo., 27.07.2020 - 09:29

Io credo che una campagna elettorale sul futuro di Bolzano Bozen dovrebbe partire da questo articolo, che come al solito ci arricchisce di cultura e spunti riflessivi.
A differenza dell'autore io penso che il concentrare gli uffici nel centro storico sia un aspetto prettamente logistico, in quanto accanto alla stazione dei treni. Chi lavora, per esempio, in zona industriale conosce le pessime opportunità per arrivarci coi mezzi pubblici, che sono stati organizzati da gente che non lavora appunto in zona industriale (ma la situazione è simile nella parte periferica della città). E questo sottolinea come serva urgentemente un piano di mobilità sostenibile credibile, che faccia uso anche di metropolitane leggere (visto che i tram sono un vero tabù!) per la gente che lavora, che non ha tempo da perdere a differenza di chi è in pensione.
Detto questo lo stesso Maurizio sottolinea tra le righe l'anomalia di una città in mano a un soggetto unico (con poche eccezioni, in mano ad altri soggetti) e questo con buona pace anche di una certa sinistra "pura" che si è scagliata contro Benko, dipingendolo come il male assoluto (e dimostrando con ciò una certa ipocrisia culturale). Detto questo non vedo come male assoluto quello di accentrare gli uffici (in un centro storico che tra l'altro etnicamente è variegato e non rispecchia più quel muro ideologico presente più di 10 anni fa) e magari creare spazi di socializzazione e ricreazione (oltre che di commercio) nel resto della città. In fondo a nessuno spiacerebbe vivere nelle ville di Gries. Semmai si potrebbe obiettare quanto sia anacronistico oggi creare uffici per dipendenti che possono benissimo lavorare da casa, così come aprire sportelli per operazioni che possono essere espletate online in pochi secondi.
Da questo punto di vista ben vengano i pendolari (oltre che i turisti) che portano soldi.
Comunque penso che Bolzano Bozen debba risolvere il problema dei costi delle case e dei troppi vani sfitti. Al di là del cuore verde’ che oramai non rappresenta più alcuna tradizione, prima vanno riqualificate le tante zone non utilizzate. E deve imporsi come centro di unione tra le varie culture europee, cosa che nessuna altra città in Europa può aspirare. Credo che a tutti convenga avere una Bolzano Bozen forte e in espansione.

Mo., 27.07.2020 - 09:29 Permalink
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rotaderga Mo., 27.07.2020 - 10:18

Antwort auf von Massimo Mollica

"Credo che a tutti convenga avere una Bolzano Bozen forte e in espansione."
Genau dieser letzte Satz ist , meiner Meinung, falsch und gefährlich. Was wir brauchen ist ein Ausgleich, in jeder Hinsicht, zwischen Land und Stadt und keine "Rumänisierung" wie unter Ceausescu .

Mo., 27.07.2020 - 10:18 Permalink
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Massimo Mollica Mo., 27.07.2020 - 10:46

Antwort auf von rotaderga

Mi scusi ma perché deve scomodare Ceausescu per insultare il mio pernsiero? Cosa centra il dittatore e la Romania?
Io penso a realtà come Innsbruck che sono forti e indipendenti. Io ritengo che Bolzano Bozen debba essere altrettanto forte e in più racchiude un tesoro inestimabile che solo noi abbiamo, ovvero l'incontro di più culture.
Se poi Lei e chiunque vuole vivere in valle, in qualsiasi valle, nessuno Le farà una colpa. Basta che non obblighi gli altri a seguire il Suo stile di vita.

Mo., 27.07.2020 - 10:46 Permalink
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rotaderga Mo., 27.07.2020 - 13:28

Töldra und Stadtla.
Das Landleben und das Stadt Leben. In Corona- Zeiten denkt und fühlt Mensch anders.
Leider!
Die Wohnungspreise steigen ins Unrealistische auf dem Land . Sogar in den Tälern ;=).
Dein Wort in Gottes Ohr, Herr Mollica.

Mo., 27.07.2020 - 13:28 Permalink
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Massimo Mollica Mo., 27.07.2020 - 14:13

Antwort auf von rotaderga

Io credo che la bellezza delle cose stia nel confronto. Sai che palle se tutti la pensassimo allo stesso modo? E non credo sia colpa del Coronavirus. Io mi sento cittadino da sempre. e LE confesso che mi sento cittadino di questo mondo, a casda sia a Bozlano Bozen che a Berlin o Londo e pure Napoli.
Chiedo scusa per la mia ignoranza ma non capisco il significato della frase "Dein Wort in Gottes Ohr".

Mo., 27.07.2020 - 14:13 Permalink
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Alberto Stenico Mo., 27.07.2020 - 22:16

Caro Maurizio, andrebbero però ricordate anche alcune situazioni che hanno contribuito alla sua polarizzazione al di là del Talvera. Senza scomodare le responsabilità della Provincia, che pure non mancano, mi viene in mente il (mancato) centro direzionale di Piazza Adriano della Habitat (semivuoto), il palazzo della Regione in via Duca d'Aosta (vuoto), la Biblioteca provinciale con progetto esecutivo e pre-avviamento dei lavori in via Manlio Longon, l'ex ospedale militare, ex sede del quotidiano Alto Adige (vuota), Edifici Ina al Ponte Talvera, ex Sip, ex Telefoni di Stato, le carceri, ex Bic (vuoto), ex cinema Corso (semivuoto), area dell'areonautica in via Novacella (inutilizzata). Quante occasioni mancate per dare valore alla Bolzano "di qua del Talvera"!

Mo., 27.07.2020 - 22:16 Permalink