Una proposta troppo complicata per poter essere applicata concretamente, di proposte ne ho lette molte, quelle prospettate dal senatore Palermo sono interessanti, ma alla moltitudine modifiche alla legge elettorale avanzate dai politici eletti ne aggiungerei un’altra quella avanzata da Michele Ainis sul Corriere del 18 giugno. In pratica visto il sempre più alto numero dell’astensionismo elettorale che esprimono un sentimento di indifferenza, d’avversione si potrebbero assegnare i seggi in rapporto ad un certo numero di voti validi così come succedeva in Austria fino al 1970 ed in Italia fino al 1963. In questo modo in caso di una scarsa partecipazione alle urne il numero dei seggi assegnati si dovrebbe ridurre.
Vedi. http://www.corriere.it/politica/15_giugno_18/troppi-silenzi-sull-astens…
Ma tornando a più facili lidi, la proposta che fino ad ora mi sembra più condivisibile è quella di ripartire i seggi in modo diverso, in pratica i seggi da assegnare con i resti andrebbero attribuiti a quelle liste che hanno avuto almeno un seggio con il quoziente pieno. Pure la proposta di parificare il numero massimo dei consiglieri nei comuni sopra i centomila abitanti a quelli presenti nel consiglio provinciale mi sembra condivisibile. Sarebbero entrambi modi di introdurre una soglia di sbarramento, che reputo necessaria visto l’impasse nella città di Bolzano.
Pluralismus durch 1 Mann-Parteien? Fünf bis sieben Gruppierungen sollten genug Pluralismus garantieren; wieviel waren es zuletzt in Bozen? Es gibt überall einen guten Mittelweg zwischen Parteidiktatur (China), Augenauswisch-Dualismus (USA) und Situationen wie zuletzt in Bozen mit gefühlt fast sovielen Parteien wie Meinungen. Ich bin stuff von den ganzen Besserwissern die nur mit ihrer eigenen Gruppierung können und wollen und dieser Einstellung Regierbarkeit (Kompromisse!) und politische Glaubwürdigkeit opfern.
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Una proposta troppo
Una proposta troppo complicata per poter essere applicata concretamente, di proposte ne ho lette molte, quelle prospettate dal senatore Palermo sono interessanti, ma alla moltitudine modifiche alla legge elettorale avanzate dai politici eletti ne aggiungerei un’altra quella avanzata da Michele Ainis sul Corriere del 18 giugno. In pratica visto il sempre più alto numero dell’astensionismo elettorale che esprimono un sentimento di indifferenza, d’avversione si potrebbero assegnare i seggi in rapporto ad un certo numero di voti validi così come succedeva in Austria fino al 1970 ed in Italia fino al 1963. In questo modo in caso di una scarsa partecipazione alle urne il numero dei seggi assegnati si dovrebbe ridurre.
Vedi. http://www.corriere.it/politica/15_giugno_18/troppi-silenzi-sull-astens…
Ma tornando a più facili lidi, la proposta che fino ad ora mi sembra più condivisibile è quella di ripartire i seggi in modo diverso, in pratica i seggi da assegnare con i resti andrebbero attribuiti a quelle liste che hanno avuto almeno un seggio con il quoziente pieno. Pure la proposta di parificare il numero massimo dei consiglieri nei comuni sopra i centomila abitanti a quelli presenti nel consiglio provinciale mi sembra condivisibile. Sarebbero entrambi modi di introdurre una soglia di sbarramento, che reputo necessaria visto l’impasse nella città di Bolzano.
Pluralismus durch 1 Mann
Pluralismus durch 1 Mann-Parteien? Fünf bis sieben Gruppierungen sollten genug Pluralismus garantieren; wieviel waren es zuletzt in Bozen? Es gibt überall einen guten Mittelweg zwischen Parteidiktatur (China), Augenauswisch-Dualismus (USA) und Situationen wie zuletzt in Bozen mit gefühlt fast sovielen Parteien wie Meinungen. Ich bin stuff von den ganzen Besserwissern die nur mit ihrer eigenen Gruppierung können und wollen und dieser Einstellung Regierbarkeit (Kompromisse!) und politische Glaubwürdigkeit opfern.