Politik | Paritetiche

Raffica di importanti norme d'attuazione

Il Commissione dei 6 approvata la proposta di attuare deroghe a proporz e patentino per i contratti a termine nel pubblico impiego. Ok anche ai nuovi percorsi abilitanti per gli insegnanti. Spiragli per il terzo mandato dei sindaci.
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Foto: Othamr Seehauser
  • Commissioni paritetiche al lavoro ieri, a Roma, per approvare tre schemi di norme di attuazione in Commissione Dei Sei e uno in Commissione dei Dodici.  Non ha torto il deputato Alessandro Urzì ad "esprimere soddisfazione per l’alto grado di produttività della commissione che fa invidia a stagioni politiche precedenti". L'intesa Svp/FdI sta cioè diventando sempre più politica e meno "per mancanza di alternative". 

    In Commissione dei Sei è stata approvata una norma di una certa importanza per fare fronte alle gravi carenze di organico nel pubblico impiego. Vi si prevede cioè l’applicazione di deroghe al principio della proporzionale e del bilinguismo per contratti a termine nell’ambito dell’impiego pubblico statale. “Molti sono i servizi che non riescono ad essere coperti, è necessario trovare una soluzione anche se temporanea a queste esigenze.È una norma di grande civiltà e di grande capacità innovativa”, commenta il presidente Alessandro Urzì, che aggiunge: “Per il settore del pubblico impiego provinciale dovrà essere la provincia a valutare di intraprendere le medesime vie”. Ma che questo avvenga in tempi brevi è piuttosto improbabile. La norma sarà sottoposta al Dipartimento affari legislativi della presidenza del Consiglio dei Ministri per una rapida e definitiva approvazione da parte del governo, si augura l’onorevole di FdI

    Altre due norme approvate riguardano invece l’abilitazione degli insegnanti e il reclutamento di professori universitari di lingua tedesca destinati alla libera Università di Bolzano.

    Con la prima norma si prevede che siano avviati i percorsi abilitanti dalla provincia in collaborazione con l’Università di Bolzano e con la possibilità di appoggiarsi anche a università estere dell’area linguistica tedesca per garantire una fresca immissione di insegnanti di lingua tedesca nel sistema educativo provinciale, sia destinati alla scuola in lingua tedesca che ne ha molta richiesta, sia destinati all’insegnamento della seconda lingua nella scuola in lingua italiana. Una norma fortemente attesa.

    L’ultima riguarda invece la possibilità di rinforzare l’Università di Bolzano che pure ha difficoltà a rintracciare professori di lingua tedesca. La richiesta prevede che sia possibile prevedere un reclutamento da università estere con l’aspettativa di immettere nell’Università di Bolzano giovani professori universitari che abbiano desiderio di formare qui la propria carriera. Anche in questo caso si tratta di una norma che “potenzia i servizi dell’università e di conseguenza quindi la formazione e l’abilitazione di personale docente che servirà al sistema educativo altoatesino sia di lingua italiana che di lingua tedesca. Queste due norme sono state inviate per l’espressione dei pareri ai ministeri competenti.

    In Commissione dei Dodici – l’organo paritetico Stato-Regione – è stata invece approvata una proposta di norma di attuazione dello Statuto per verificare se esistono margini per affermare un percorso legislativo autonomo da parte della regione Trentino Alto Adige sul numero di mandati ai sindaci. 

    “Su questo – spiega Urzì -  siamo stati chiari nel  pretendere comunque che il ciclo di verifiche sulla praticabilità di questa strada avviato oggi con l’approvazione della norma in prima lettura o si conclude in tempi rapidi o andrà rinviata dopo il turno elettorale perché coloro che si devono candidare, decidere di proporsi come sindaco, le liste e i partiti che devono coordinare le coalizioni devono sapere di poterlo fare per tempo e non devono vedere cambiate le regole del gioco all’ultimo momento. Attenderemo quindi i pareri dei ministeri competenti per verificare se la sentenza della corte costituzionale che ha già cassato una legge della regione Sardegna e che rivendica la necessità di garantire lo stesso numero di mandati in tutta Italia possa essere derogata o meno attraverso norma di attuazione e legge regionale in Trentino-Alto Adige”.