ASM, l'Svp fa man bassa di cariche

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Robert Hölzl Mi., 28.12.2022 - 15:01

Es scheint so, als ob es nur außerhalb der SVP geeignete Personen gibt. Wer SVP-Mitglied oder sogar für die SVP kandidiert hat, ist also per definitionem unfähig. Es wird nicht einmal versucht, den Beschluss einzusehen oder vielleicht sogar den Bericht der Bewertungskommission; man ist schon vorab sicher, dass der Kandidat unfähig ist. Es wird nicht über seine Qualifikationen diskutiert (oder die der anderen Bewerber), sondern nur über seine Parteizugehörigkeit. Aus dem würde zu schließen sein, dass keine Person mit irgendeiner Parteizugehörigkeit für eine Position in einem Betrieb in öffentlicher Hand in Frage kommen kann. Danke!

Mi., 28.12.2022 - 15:01 Permalink
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Salto User
Manfred Gasser Mi., 28.12.2022 - 18:00

Antwort auf von Robert Hölzl

Es scheint, Sie wollen nicht verstehen. Es geht nicht darum, ob Herr König der Beste für den Job ist, es geht nur um die Auswahlkriterien. Wie würden Sie es nennen, wenn zuerst die Kandidatenliste durchgeschaut wird, und nachher die Bedingungen festgelegt werden? Ich nenne sowas einfach nur eine Schweinerei.

Mi., 28.12.2022 - 18:00 Permalink
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Robert Hölzl Mi., 28.12.2022 - 19:01

Antwort auf von Manfred Gasser

Und Sie wollen weder lesen noch verstehen. Wie ich geschrieben habe, wird die Auswahl verteufelt auf der Basis der Parteizugehörigkeit ohne die Kriterien überhaupt zu kennen. Und es geht sehr wohl darum, ob Patrick König der Beste der Kandidaten ist, aber das zu beurteilen, muss man die Kriterien kennen, unabhängig davon wann sie festgelegt wurden. Übrigens kann jeder der Kandidaten Einspruch erheben, falls die Kriterien wirklich erst festgelegt wurden, als die Bewerber der Kommission bekannt waren.

Mi., 28.12.2022 - 19:01 Permalink
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Gianguido Piani Mi., 28.12.2022 - 21:48

A Milano da diversi anni e' possibile presentare candidature aperte per le nomine nelle societa' partecipate
https://www.comune.milano.it/servizi/nomine
Una decina di anni fa a Bolzano i consiglieri comunali 5Stelle e piu' di recente Team-K hanno presentato proposte in questa direzione, ma il comune in mano PD non e' mai stato interessato a recepirle. L'unico aspetto "milanese" e' che in quella citta' ha sede la societa' che, quando necessario, finge di avere identificato candidati a posizioni di interesse come se uscissero da un concorso pubblico. I costi di questa societa' messi a carico del Comune sono pero' reali, non una finzione.
La sostanza di questo modo di prendere decisioni e' chiara, cambia solo il racconto e le giustificazioni che vengono loro cuciti attorno.

Mi., 28.12.2022 - 21:48 Permalink
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Gianguido Piani Do., 29.12.2022 - 09:10

Antwort auf von Am Pere

Grazie per il ricordo personale, ma nel commento sopra citato non c'e' alcun riferimento autobiografico. Inoltre non si tratta solo di Azienda Elettrica ma di fondazioni culturali, trasporti, nel caso di Milano centinaia di cose. E' un commento generico. Lasciamo perdere AE, chi vogliamo alla Fondazione Haydn? Se Daniel Barenboim, o la mia amica M.H., bravissima violoncellista con dozzine di incisioni su Haydn ma sconosciuta ai piu', si trasferisce a Bolzano ha qualche chance oppure le converrebbe identificare prima la tessera giusta e giocare al lotto con la dichiarazione etnica?
Certamente ho i miei pallini fissi, ma questo si puo' dire di alcune dozzine di lettori e commentatori di Salto, dalla mobilita' elettrica al doppio passaporto ai criteri IPES all'innevamento artificiale passando da turismo e frutteti che spesso vengono fatti entrare anche in articoli sul bi- o trilinguismo negli asili o l'assistenza agli anziani. Se segue i miei commenti - io seguo con una certa regolarita' i Suoi, che mi trovano spesso d'accordo - sapra' che un altro dei miei temi caldi e' il software libero e in particolare l'identita' digitale e su questi Azienda Elettrica, a parte alimentare i computer, non ha nulla a che fare. E infatti non commento su di essa)))

Do., 29.12.2022 - 09:10 Permalink
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Am Pere Do., 29.12.2022 - 12:00

Antwort auf von Gianguido Piani

Il problema sono i poteri di controllo massivi da imprese operativi su un mercato che di per sè dovrebbe essere "libero". La butto lì, perchè l'azienda che si occupa dei miei rifiuti dev'essere "pubblica"? Se il servizio che deve prestare fosse circoscritto come dio comanda, a me utente non ha nessuna importanza che il gestore sia pubblico o privato, basta che il servizio funzioni. Greyhound negli USA è privato e funziona benissimo.
La colpa, se si suol dire, bisogna dare al cittadino il quale continua a votare persone che con il loro operato gonfiano aziende pubbliche, facendole diventare sempre più grande e potenti. E con l'aumento del potere, i soliti ignoti si girano a vicenda i vari posti di lavoro che nuovamente colui che ha espresso il voto in cabina elettoriale, paga (in bolletta). E non a prezzi ridicoli, i dirigenti "pubblici" ci costano tante volte ben oltre la soglia prevista dalla legge.
Allora, la Sua critica, semmai, dovrebbe essere indirizzata al pollo elettore che permette o agevola un modello talmente degenerativo.

Do., 29.12.2022 - 12:00 Permalink
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Gianguido Piani Do., 29.12.2022 - 18:18

Antwort auf von Am Pere

Riguardo il modello pubblico o privato si potrebbero scrivere enciclopedie. Io ho trascorso i primi dieci anni della mia esistenza adulta - di chi paga le bollette - tra Svezia e Germania con ottimi servizi pubblici a costi ragionevoli. In Svezia, in particolare, le carriere dirigenziali dei servizi tecnici di sistema: ferrovie, telefoni, elettricita', aviazione ecc. erano quasi esclusivamente interne alle rispettive aziende. Non che la politica non avesse nulla da dire, ma l'influenza era di gran lunga minore di quella di cui discutiamo qui riguardo l'Alto Adige. Poi sono arrivate le liberalizzazioni, che hanno sconquassato il sistema. Ti occupavi di pubblicita' per alberghi? Vieni pure alla societa' dei telefoni al reparto ricerca e sviluppo. Uno dei risultati e' che oggi la Svezia non ha piu' il know-how di punta che la caratterizzava una-due generazioni fa.
Il problema principale del privato, che significa che volenti-nolenti dovremo convivere con il pubblico, e' che per sua natura intrinseca non puo' pianificare a lungo termine. Le decisioni importanti nel settore energetico hanno tempi di sviluppo e ritorno di parecchi anni, anche oltre i 10-20. Un politico ha un orizzonte temporale da elezione a elezione, 5 anni massimo, e un AD privato quello fino al prossimo bilancio annuale. Negli USA e' peggio, li' contano i trimestrali. Chi costruisce dighe, con questi presupposti? D'altro lato e' vero che nel privato guardano alle competenze piu' che alle simpatie e tessere di partito e' meglio non nominarle affatto.

Do., 29.12.2022 - 18:18 Permalink
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Am Pere Di., 03.01.2023 - 17:51

Antwort auf von Gianguido Piani

Lei parla di un mondo com'era 30 anni fa e nel caso concreto non parliamo di costruire dighe e quant'altro, ma semplicemente di gestire un'azienda municipalizzata (piccola) nel settore dei rifiuti e nel mondo idrico. A prescindere che trovo assurdo averne una a Merano che fa solo acqua/rifiuti con l'Alperia che fa energia elettrica dove ci sono altre a Bressanone o Brunico che facciano tutti i servizi energetici, fibra ottica compresa, non condivido per affatto la Sua posizione del romanticismo ante liberalizzazione.
Essa ha dato spazio a nuove imprese che prima non potevano esistere, pensi p.es. al genio von Tschischwitz in Germania oppure a Sorgenia in Italia. Octopus Energy è sul mercato europeo da 7 anni e fa tremare i "vecchi lupi" come se ci fosse da sempre. In tutti questi esempi, e ne potrei citarne tanti altri, una costante si è rilevata vincente; l'assenza di poteri politici al timone. E se Sorgenia con un CEO che non ha mai visto un partito dall'interno riesce a fornire un portafoglio che è direi 20 volte più grande di quello di Merano, perchè non cedere tutto il mercato a aziende private?
Semplice, la politica (insieme alle piovre mediatiche) lo inibisce perchè perderebbe posti da assegnare. E lei con il romanticismo di una volta arricchische queste scemenze.

Di., 03.01.2023 - 17:51 Permalink