Un Alto Adige più maturo
-
Tra Schmid e Parodi: l’Alto Adige che si evolve e quello che resta indietro
Negli ultimi giorni due episodi, apparentemente lontanissimi tra loro, hanno riacceso un dibattito che da decenni attraversa l’Alto Adige/Südtirol: la questione dell’identità. Ma non quella identità stanca fatta di stereotipi, risentimenti e rivendicazioni, né quella agitata da chi cerca visibilità o consensi. Parlo dell’identità reale, vissuta, quotidiana, quella che appartiene a chi questa terra la abita da generazioni e la vive in tutte le sue sfumature.
-
La provocazione di Parodi
Da un lato abbiamo il video dell’influencer Roberto Parodi, che a Merano — durante il WineFestival — ha trasformato la presenza della lingua tedesca in un bersaglio polemico, sostenendo con superficialità e indignazione artificiale che “si parla troppo tedesco”. Un linguaggio aggressivo, accompagnato da affermazioni storicamente infondate. Per chi conosce l’Alto Adige, nulla di nuovo: la solita ignoranza travestita da nazionalismo patriottico, che ignora completamente le radici linguistiche della nostra terra.
La cosa interessante, però, non è tanto ciò che ha detto Parodi — per quanto grave — ma ciò che ha generato: una reazione spontanea, decisa, diffusa soprattutto fra persone di madrelingua italiana, che hanno difeso con forza il valore del bilinguismo. Non come “imposizione”, ma come parte integrante della loro identità e del loro vivere quotidiano. Questo, per chi conosce la storia recente dell’Alto Adige, è un segnale significativo.
-
La lettera degli Schützen
Dall’altro lato abbiamo la lettera degli Schützen indirizzata a Jannik Sinner. Anche qui, le prime reazioni mediatiche hanno semplificato tutto, riducendo il gesto a un attacco ingiustificato a un giovane atleta. Ma leggendo davvero il testo di Christoph Schmid emerge una realtà diversa: un tono misurato, un richiamo al rispetto per una memoria storica complessa, un invito a non dimenticare che questa terra porta sulle spalle un equilibrio faticosamente costruito.
Schmid ricorda un punto spesso ignorato da chi osserva da lontano: il ruolo decisivo dell’Austria nella tutela della popolazione sudtirolese durante i momenti più delicati del Novecento. Una tutela che ha permesso la nascita dell’autonomia che oggi tutti celebrano. È un fatto storico, al di là delle simpatie politiche personali.
-
Il paradosso della destra
Si può discutere sul contesto in cui questa lettera è stata inviata, si può criticare la scelta del momento. Ma nel merito, il messaggio è ben diverso da quello che la destra nazionalista italiana ha voluto raccontare. Schmid cita persino la Costituzione italiana: un gesto impensabile solo pochi decenni fa, da parte di un comandante degli Schützen. Questo è un segnale di maturità che merita di essere rilevato.
Ed è proprio in questo quadro che emerge il paradosso politico: oggi la destra nazionalista italiana governa e si presenta come paladina dell’autonomia, ma per decenni l’ha osteggiata, combattuta, ridicolizzata. È la stessa area politica che, non molto tempo fa, proponeva di imporre il tricolore in ogni maso. Sono contraddizioni che meritano di essere ricordate.
-
Chi ha davvero costruito l’autonomia
In questo contesto, va dato merito ai veri costruttori dell’autonomia: Silvius Magnago, Alcide Berloffa, Giorgio Pasquali, Armando Bertorelle, Giancarlo Bolognini. Figure che hanno creduto nella conciliazione, nella chiusura della vertenza e nella convivenza. Uomini capaci di costruire dialogo e struttura istituzionale quando le tensioni erano altissime.
Non va dimenticato che anche gli Schützen inizialmente erano feroci oppositori dell’autonomia. Il fatto che oggi scrivano testi in cui richiamano i principi costituzionali italiani è uno dei segnali più forti dell’evoluzione della nostra società.
-
La maturità dal basso
Ma il punto centrale è un altro: le reazioni della società civile.
Dopo il video di Parodi, sono state le persone di madrelingua italiana a difendere il tedesco.
Dopo la lettera degli Schützen, sono state le persone di madrelingua tedesca a difendere Sinner.Questo incrocio — questo incastro — è la vera notizia.
È il segno che la società è più avanti delle sue tradizionali divisioni linguistiche.
E lo è nonostante i recenti errori politici. Non molto tempo fa abbiamo visto la sindaca Zeller togliersi la fascia tricolore proprio nel momento del suo insediamento, gesto che ha riaperto ferite e alimentato polemiche. Un episodio che dimostra quanto sia facile cadere in simbolismi divisivi, e quanto la politica, a volte, faccia fatica a rappresentare ciò che la società già vive con naturalezza. -
La Convivenza, un percorso in evoluzione
Eppure, proprio in questi giorni, osservando le reazioni ai casi Parodi e Schmid, emerge un dato incoraggiante: la comunità è più matura della politica. Non c’è stata la trappola del “noi contro loro”, né la solita dinamica di fronti contrapposti. C’è stata lucidità, equilibrio, consapevolezza.
Questo non significa che viviamo in un’armonia perfetta. La convivenza resta un percorso delicato, fragile, esposto a strumentalizzazioni e provocazioni. Le insidie esistono, e il cammino è ancora lungo.
Ma un passo avanti è stato fatto. Ed è un passo che merita di essere visto, riconosciuto e accompagnato.
È per questo che scrivo.
Perché in mezzo alle provocazioni, agli errori e ai malintesi, si intravede un movimento che va nella direzione giusta: una maturità collettiva che cresce, lentamente ma con forza.
E che, se coltivata, potrà diventare la vera ricchezza del futuro dell’Alto Adige.
Segnali indubbiamente…
Segnali indubbiamente incoraggianti.
La primavera, intanto, tarda ad arrivare.
H. Köcher: …
H. Köcher: "Meranowinefestival in realtà é un Think Tank"
Wer in seiner existenziellen Erfahrung des Andersseins, negierte Identität, Ungleichwertigkeit er-lebt und die Muster der extremistischen und rassistischen Denkmuster betrachtet, die darauf abzielen, eine bestimmte Gruppe von Menschen gewaltsam zu vernichten oder zu ersetzen, weiß es (transgenerational) anders: Bleib dir bewusst, es gibt eine abstrakte Gefahr.
Es gilt den Anfängen zu wehren.
Wenn all die bezahlten medialen Hetzer und Gefährder öffentlichkeitswirksam bereits so auftreten dürfen/können, befindet man sich bereits in konkreter Gefahr.
Das andere Beispiel zeigt, dass hier auch mediale Desinformation dazugehört: https://www.brennerbasisdemokratie.eu/
E lo è nonostante i recenti…
E lo è nonostante i recenti errori politici. Non molto tempo fa abbiamo visto la sindaca Zeller togliersi la fascia tricolore proprio nel momento del suo insediamento, gesto che ha riaperto ferite e alimentato polemiche. Un episodio che dimostra quanto sia facile cadere in simbolismi divisivi, e quanto la politica, a volte, faccia fatica a rappresentare ciò che la società già vive con naturalezza.
Per errore politico Lei intende il gesto dittatoriale del Signor Dal Medico immagino. Gesto dittatoriale imposto con insistenza, che ha provocato la spontanea resistenza della neo sindaca.
....hallo Andrea Casolari,…
....hallo Andrea Casolari, bitte missverstehen Sie mein Tun hier nicht, habe diesen Kommentar in einem anderen Kontext, teils aus Wut über den Zustand unseres Bildungsbeschränktheitszustandes geäußert, aber ich finde er- der Kommentar-, passt ein bisschen auch hierher um auch den Bogen aufzuzeigen was und wie Vieles noch dazugehört um von einer Weiterentwicklung, der Bevölkerung Südtirols, zu sprechen. "Ihre SVP-ler, von der braunen Hauspartei, habt Ihr noch immer nicht verstanden, daß Ihr mit Eurem Tun in Südtiroler Landtag sofort aufhören müßt, mittels Eures politischen Machterhaltungs-Wahns, durch Streitigkeiten gegen die eigenen Schwestern und Brüdern, ja sogar gegen die einheimische Bevölkerung zu arbeiten und krankhaft zu kämpfen. Permanent seit Ihre dabei, das schmutzige Spiel des Besatzers mit der einheimischen Bevölkerung, auf allen Ebenen des Lebens, mitzuspielen! Warum erkennt Ihr Eure Unfähigkeiten in der politischen Arbeit und Ausrichtung für Südtirol nicht. Gemeinsam mit dem Besatzer habt Ihr unser Land zu einem K-Lager für die einheimische Bevölkerung gemacht. Dies auch deshalb, weil Ihr keinerlei Geschichtskenntnisse habt und pflegt, sonst müsste Euch ein Licht aufgehen, daß dieses Szenario vom Besatzer schon vor mehr als 2000 Jahren im Nahen Osten, auf dieselbe Tour, gespielt wird und wurde. Influencer des Besatzers, können unsere Sprache und Kultur ungestraft verunglimpfen und in den sozialen Medien nach Belieben verbreiten. Diese und alle Schikanen der indigenen Bevölkerung Südtirols gegenüber, wären in einem zivilisierten STAAT, in dieser permanenten Intensität, nicht nur nicht möglich, sondern die Exekutive hätte dieses Treiben mit ihren Protagonisten längst schon aus dem Verkehr gezogen, die Tätigkeiten unterbunden und diese einer gerechten Strafe zugeführt. Weiters würde die Administration aufhören dem Besatzervolk falsche Informationen über Südtirol zu dulden und ihrerseits endlich beginnen die geschichtliche Wahrheit unseres Landes zu lehren. Deshalb löst diese Landesregierung sofort auf, legt die politischen Geschicke in einheimische, fähige und weltoffene Menschen, die noch die Kraft und den Mut haben, dieses Land zu befrieden, damit sein Platz unter den Völkern Europas bestehen bleibt. Eure sinnlosen „Sonderparteileitungen“ sind abgedroschene Show – Einlagen, die nur als Ablenkungen von der Realität der einheimischen Bevölkerung Südtirols, vorgegaukelt werden. Diesen gesellschaftlichen Niedergang in unserem Land habt alleine Ihr zu verantworten."
Bravo Andrea! Finalmente si…
Bravo Andrea! Finalmente si respira!