Preoccupa l’aumento degli interessi
Un clima di fiducia, ma gli elevati tassi di interesse frenano gli investimenti delle imprese altoatesine. Questo il bilancio della rilevazione estiva del Barometro dell’economia dell’IRE, l’Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano.
Le prospettive di redditività nell’economia altoatesina sono positive, è quanto emerge dalla relazione, e i fatturati continueranno a crescere grazie soprattutto all’aumento dei prezzi di vendita. Le imprese attendono tuttavia un ristagno della domanda estera, a causa del rallentamento dell’economia tedesca, uno dei principali partner commerciali dell’Alto Adige.
Le aziende altoatesine affermano inoltre di essere preoccupate a causa delle condizioni di accesso al credito provocate dai continui rialzi dei tassi di interesse operati dalla BCE per contrastare l’inflazione. Secondo la Camera di Commercio, l’aumento dei costi di finanziamento avrà un effetto negativo sugli investimenti. L’erosione del potere d’acquisto delle famiglie a causa dell’inflazione e gli effetti dell’inasprimento della politica monetaria sugli investimenti influiscono sulla crescita dell’economia europea. Nel primo trimestre dell’anno il PIL dell’Eurozona è diminuito dello 0,1 percento rispetto ai tre mesi precedenti. Secondo l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico la crescita dell’economia dell’Eurozona stimata per il 2023 si attesta attorno allo 0,9 percento.
Per quanto riguarda il PIL italiano, tra gennaio e marzo la crescita rispetto al trimestre precedente è stata dello 0,6 percento e per l’intero 2023 la crescita è stimata attorno allo 1,2 percento, sempre secondo le stime OCSE. L’indice mensile della produzione industriale è in calo da inizio anno. Diminuiscono anche le esportazioni.
Ciononostante, restano inalterate le previsioni di crescita del PIL altoatesino per il 2023 pari all’1 percento e il clima di fiducia rimane alto. Il 90 percento dei rispondenti al questionario dell'Istituto prevede per l’anno in corso una buona redditività.
Sul mercato del lavoro si registra un aumento del 2,2 percento, rispetto al 2022, degli occupati dipendenti, pari a oltre 219.300 unità.
Rispetto alla precedente rilevazione primaverile si riscontra un miglioramento nella manifattura e nel commercio al dettaglio, mentre le prospettive nell’edilizia e nel settore turistico sono lievemente peggiorate.

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