“Non sappiamo cosa aspettarci”
Un “effetto farfalla” con un raggio d’azione ampio quello che potrebbe verificarsi a causa delle misure che scatteranno al Brennero dettate dalle politiche restrittive di Vienna. Dichiarazioni ufficiali e appelli alla responsabilità collettiva si susseguono in questi giorni che non conoscono, inevitabilmente, digiuno mediatico. Da un lato il cancelliere austriaco Werner Faymann che ieri (1° marzo), incontrando il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk aveva risposto piccato alle critiche lanciategli domenica sera in tv dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, per le restrizioni poste agli ingressi a Vienna, “l’Austria non è la sala d’attesa per la Germania”, aveva chiarito il cancelliere. Dall’altro il fondatore di Alpine Peace Crossing Ernst Loschner che mette in guardia: “Il Tirolo non chiuda i confini, non ripeta l’errore del 1946”.
Ora, potenzialmente, il prospettato blocco del Brennero significa, di fatto, che altri valichi di confine rischiano di essere presi di mira, come la frazione di San Candido Prato alla Drava. “Seguiamo con attenzione gli sviluppi da Vienna - commenta la prima cittadina di San Candido Rosmarie Burgmann che nei giorni scorsi ha incontrato a Bolzano, insieme agli altri sindaci di frontiera, i rappresentanti delle autorità di polizia austriache le quali hanno discusso il rafforzamento dei controlli al Brennero che partiranno ad aprile. “Ci preoccupa il fatto - prosegue Burgmann - che queste decisioni possano influenzare negativamente i rapporti fra San Candido, il Tirolo orientale e i comuni vicini. Ci sono inoltre persone che percorrono per lavoro, anche due/tre volte ogni giorno, il tratto tra San Candido e Sillian ed è difficile prevedere che tipo di impatto avranno le misure prospettate dall'Austria sulla loro quotidianità”. In questo clima di “sospensione”, tuttavia, molti cittadini hanno già offerto la loro disponibilità per dare un sostegno ai profughi i quali, qualora dovessero arrivare in gran numero, verrebbero smistati all’interno del territorio. “Del resto non è possibile pensare, precisa la sindaca, che il Comune da solo possa farsi carico dell’eventuale ondata migratoria, motivo per cui siamo in stretto contatto con l’Ufficio della protezione civile, l’assessorato e le forze dell’ordine”. Va ricordato, inoltre, che circa 150 persone (su 3mila abitanti) sono stranieri che vivono a San Candido da tempo e che nel Comune della Val Pusteria si sono perfettamente integrati.
L’Austria, come noto, ha parlato di controlli a vista, e di ricavare una corsia di ispezione per facilitare lo scorrere del traffico. “Ci aspettiamo disagi soprattutto nella prossima stagione estiva, visto che la zona costituisce un’attrattiva turistica forte e che di turismo vive”, dichiara la prima cittadina di San Candido. Da non sottovalutare, poi, la questione che riguarda la ciclabile che collega Brunico a Lienz, dove transitano ogni anno ben centomila cicloturisti, una importante fonte di entrate per il turismo alto pusterese e del Tirolo Orientale. “Anche la pista verrà ispezionata, ma si parla di controlli a vista e se davvero sarà così allora è auspicabile che la situazione resti sotto i livelli di guardia”, conclude Burgmann.