Politik | "Pubblicità e progresso ?"
"Pubblicità e progresso ?"
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"Pubblicità e progresso ?"
Il Commissario dopo l'avvenuto doveroso riconoscimento di non avere"... un'investitura democratica in quanto nominato dal sig. Presidente della Repubblica" ha assunto la decisione di indire una consultazione popolare ai sensi dell'art.60 dello statuto comunale "utilizzando uno strumento di partecipazione democratica ritenendolo"......opportuno, prima di assumere le determinazioni ai sensi di legge. In sostanza il Commissario ha così inteso riproporre nella sua interezza, se pur in contorni insignificantemente modificati, il progetto. Con provvedimento 04.02.2016 il dott. Penta ha conseguentemente deliberato di indire la consultazione popolare.
L'opportunità di tale scelta ora "stona" posto che siamo alle porte di una nuova votazione elettorale comunale che si svolgerà l'8 maggio, per cui l'iter di cui sopra, con i sostenuti costi, appare come uno spreco, in tempi di ristrettezza, anche per i problemi sociali in atto.
Costi ulteriori che resteranno a carico di tutta la collettività.
Ciò che però, più di tutto fa specie, è l'enorme dispiegamento di mezzi e forme pubblicitarie utilizzati per propagandare il si a BENKO a fronte dell'assoluto silenzio serbato dal Commissario su tale aspetto.
E' come si non vi fosse regole alcuna in materia di pubblicità.
Si è lasciato così "fare" ciò che si voleva senza alcun rispetto e richiamo a condizioni paritarie.
La normativa in verità esiste e si ritrova nell'art.36 del regolamento di partecipazione (Comune di Bolzano) laddove si legge che la deliberazione con la quale la giunta o il Consiglio decidono di ricorrere a forme di consultazione... "deve indicare specificatamente le modalità di pubblicità che si intendono adottare e la spesa relativa". E il dott. Penta ha infatti introdotto al comma 6 della deliberazione del consiglio comunale 04.02.2016 "che per la pubblicità" ..verranno allestiti appositi tabelloni che potranno essere utilizzati a far data dal 22 febbraio fino al 4 aprile".
L'introduzione da parte BENKO di forme di pubblicità con massivo uso di messaggi televisivi, messaggi radio, uso di affissione di immagini su luoghi pubblici a pagamento e quant'altro, cozza con la disciplina data dal Commissario.
La Corte Costituzionale ha più volte affermato che la sola assenza formale di una norma che regolamenti la pubblicità della previsione regolamentare, contrasta con l'art. 21 cost., che garantisce il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero.
Credo che nessuno possa negare che né la consultazione popolare non abbia una connotazione politica e né che un soggetto economico forte abbia investito e speso notevoli provviste di danaro per pubblicizzare il proprio esclusivo interesse.
Del resto si dice che la Pubblicità è l'anima del commercio e quello che oggi emerge è proprio l'espressione plastica di quello che il condottiero Benko ed i sui adepti rappresentano. Si è così assistito ad una mistificazione di asserite verità attraverso illustrazioni positive di "magnificanti quartieri e palazzi" a fonte di illustrazioni con voluti aspetti sociali di asserito totale degrado.
La normativa comunale, nel caso di specie, è stata palesemente violata, nel silenzio di chi invece avrebbe dovuto, per legge, far adempiere il rispetto del confronto.
Marialaura Lorenzini architetto dei Verdi Bolzano 4.4.2016
L'opportunità di tale scelta ora "stona" posto che siamo alle porte di una nuova votazione elettorale comunale che si svolgerà l'8 maggio, per cui l'iter di cui sopra, con i sostenuti costi, appare come uno spreco, in tempi di ristrettezza, anche per i problemi sociali in atto.
Costi ulteriori che resteranno a carico di tutta la collettività.
Ciò che però, più di tutto fa specie, è l'enorme dispiegamento di mezzi e forme pubblicitarie utilizzati per propagandare il si a BENKO a fronte dell'assoluto silenzio serbato dal Commissario su tale aspetto.
E' come si non vi fosse regole alcuna in materia di pubblicità.
Si è lasciato così "fare" ciò che si voleva senza alcun rispetto e richiamo a condizioni paritarie.
La normativa in verità esiste e si ritrova nell'art.36 del regolamento di partecipazione (Comune di Bolzano) laddove si legge che la deliberazione con la quale la giunta o il Consiglio decidono di ricorrere a forme di consultazione... "deve indicare specificatamente le modalità di pubblicità che si intendono adottare e la spesa relativa". E il dott. Penta ha infatti introdotto al comma 6 della deliberazione del consiglio comunale 04.02.2016 "che per la pubblicità" ..verranno allestiti appositi tabelloni che potranno essere utilizzati a far data dal 22 febbraio fino al 4 aprile".
L'introduzione da parte BENKO di forme di pubblicità con massivo uso di messaggi televisivi, messaggi radio, uso di affissione di immagini su luoghi pubblici a pagamento e quant'altro, cozza con la disciplina data dal Commissario.
La Corte Costituzionale ha più volte affermato che la sola assenza formale di una norma che regolamenti la pubblicità della previsione regolamentare, contrasta con l'art. 21 cost., che garantisce il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero.
Credo che nessuno possa negare che né la consultazione popolare non abbia una connotazione politica e né che un soggetto economico forte abbia investito e speso notevoli provviste di danaro per pubblicizzare il proprio esclusivo interesse.
Del resto si dice che la Pubblicità è l'anima del commercio e quello che oggi emerge è proprio l'espressione plastica di quello che il condottiero Benko ed i sui adepti rappresentano. Si è così assistito ad una mistificazione di asserite verità attraverso illustrazioni positive di "magnificanti quartieri e palazzi" a fonte di illustrazioni con voluti aspetti sociali di asserito totale degrado.
La normativa comunale, nel caso di specie, è stata palesemente violata, nel silenzio di chi invece avrebbe dovuto, per legge, far adempiere il rispetto del confronto.
Marialaura Lorenzini architetto dei Verdi Bolzano 4.4.2016
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Se il Commissario esamina a
Se il Commissario esamina a cuor sereno le considerazioni qui svolte, come servitore dello stato, non può che chinare
il capo (la cenere non serve) e demandare al Consiglio comunale ogni decisione relativa al progetto Benko.
Darebbe oltretutto un contributo doveroso alla futura governabilità della città e toglierebbe il Presidente della Provincia
dall'imbarazzo di non onorare un suo impegno preso in merito con i cittadini . Grazie dott. Penta.