Politik | Razzismo

Mesrar, minacce di morte e odio razziale

Si dimette la consigliera marocchina del PD, ora valuta di lasciare l’Italia.

Non si sono ancora esaurite le polemiche sulla presunta moschea di Salorno che già un altro spiacevole episodio rischia di inquadrare la nostra regione come una rappresentazione pessimistica delle tensioni sociali esistenti. Aicha Mesrar, Consigliera comunale del PD a Rovereto dal 2010 e residente nella città trentina da 23 anni, ha rassegnato le proprie dimissioni dopo ripetute minacce di morte e insulti razziali ricevuti sotto forma di lettere anonime inviatele incessantemente da due anni. L’ormai ex Consigliera, di origine marocchina, vuole lasciare il Trentino e l’Italia perché teme per la vita dei suoi figli.

Non sono bastate le compatte prese di posizione delle associazioni «Se Non Ora Quando in Trentino», il «Gruppo Donne miste di Rovereto» e il «Coordinamento Donne di Trento» che nel corso degli anni hanno espresso la loro solidarietà a Mesrar condannando ogni forma di violenza. Fondatrice dell’Associazione Città Aperta di Rovereto e mediatrice culturale, la donna è stata la prima consigliera comunale musulmana in Trentino nonché la prima a entrare in Aula con il velo, ma ora, diventata il simbolo del campanilismo più irricevibile e stanca di vivere costantemente sotto scorta, dichiara di non poterne più.

Tolleranza e intelligenza, membrane impermeabili del vivere civile ai tempi del multiculturalismo, sono sempre di più due facce di una stessa medaglia ossidata, e la loro disgregazione un pericoloso crinale da cui dovremmo tenerci tutti a dovuta distanza.