Il Twenty? Penalizza di più il centro storico
Nel quartiere Europa Novacella di Bolzano da qualche tempo è attivo un coordinamento tra la gran parte dei piccoli negozi di vicinato al quale è stato dato il nome Four You. A tenere le redini di questo progetto è Elena Bonaldi alla quale abbiamo chiesto un primo bilancio a tre mesi dall’apertura del Twenty Bis che si trova solo a poche centinaia di metri dal quartiere.
salto.bz: Elena Bonaldi, come sta andando? Avete sentito gli effetti del nuovo grande centro commerciale vicino a voi?
Elena Bonaldi - L’apertura del Twenty Bis non ha avuto le stesse conseguenze in tutta la città e devo dire che nella mia realtà il commercio al dettaglio non è stato scalfito. Dopo un primo periodo di paura da parte nostra perché in dicembre avevamo letteralmente le vie deserte, i clienti evidentemente hanno scelto di acquistare dove ‘conoscevano’.
Dopo la sbornia prenatalizia i vostri clienti sono tornati alle loro precedenti abitudini?
Probabilmente sono andati a curiosare al Twenty, ma poi sono tornati. Va senz’altro considerato che il nostro è un quartiere molto anziano e quindi è abbastanza prevedibile che la persona di una certa età si senta comunque spaesata in un centro commerciale come quello. Altro discorso è invece il centro storico che lavora moltissimo con i giovani e con le persone che giungono dalla periferia. Ora è immaginabile che molte di queste persone che prima parcheggiavano in centro e poi si fermavano lì, magari ora gravitino maggiormente intorno al Twenty. I colleghi del centro storico che ho sentito sono molto più allarmati di noi.
Il Twenty starebbe penalizzando maggiormente i piccoli negozi del centro piuttosto che quelli dei quartieri don Bosco ed Europa Novacella? Mi sta dicendo questo?
Proprio così. Inoltre va tenuto conto che il nuovo ponte del Twenty va in due direzioni…
Cioè?
C’è anche chi da là è arrivato da noi scoprendo quartieri che non conosceva. Ce lo hanno detto i clienti stessi.
Podini con il suo Ponte vi ha in qualche modo favoriti?
La gente è arrivata lì, ha parcheggiato e dopo aver visitato il Twenty ha visto il ponte e si è chiesta dove portava.
Insomma: per voi è stata una piacevole sorpresa.
Io in realtà l’avevo ipotizzato e mi avevano sempre preso per pazza. Il ponte non è a senso unico. E qualcuno lo ha inteso in un altro senso, considerandolo molto comodo per venire da noi dopo aver piazzato la macchina in un bel parcheggio gratuito.
Non siete preoccupati, dunque.
Il centro commerciale c’è e bisogna conviverci. La filosofia di Four You come centro commerciale naturale è quella di reagire e non subire. Laddove si prospettano realtà ancora più impattanti noi cerchiamo di elaborare strategie ancora più mirate.
La questione Benko in centro storico come la vivete?
Ogni albero fa ombra ma qui stanno venendo su i baobab. È chiaro che non solo siamo preoccupati ma anche indignati per come la situazione viene gestita. Non siamo contenti e sappiamo già come andrà a finire.
Anche a voi non è piaciuto il modo con cui è stata organizzata al consultazione popolare da parte del Comune?
Ho letto il quesito e mi è venuto da ridere. È faticoso comprenderlo persino per quelli che si sono un po’ informati sulla cosa. Possiamo solo immaginare la reazione che avranno coloro che non si sono mai interessati della questione. È vero anche che chi non se n’è mai interessato probabilmente non andrà a votare. A disarmarmi è la scelta del commissario che nel caso del sì darà il via al progetto e nel caso del no invece rimanderà la cosa al prossimo consiglio comunale. In ogni caso se questo progetto verrà realizzato noi chiederemo una contropartita per gli altri quartieri. Ci è stato sempre promesso per tenerci buoni e quindi noi lo pretenderemo. Per reagire a un colosso del genere ci vogliono mezzi idonei.
Che consiglio date ai negozianti del centro?
Il nostro modo di operare è applicabile in tutti i quartieri e dunque anche nel centro storico. Ci vuole una grande volontà, coesione, autogestione. Da soli è difficile combattere: ci vogliono strategie comuni perché solo l’unione fa la forza.
Sono felice di sentire che il
Sono felice di sentire che il centro commerciale non danneggia il commercio di quartiere. Pregherei che fosse messo per iscritto e mandato a quei bolzanini che vivono in mondi paralleli.
Quello che mi lascia perplesso però è la disparità di giudizio tra un Twenty e un Kaufhaus.
Se le motivazioni valgono per uno non vedo perché non debbano valere anche per l'altro. Dove sta l'inghippo? Cosa bisogna leggere tra le righe? Che ulteriori interessi ci sono dietro, che noi non sappiamo? Del resto, così come il ponte è utile anche per la città, così il Kaufhaus lo può essere per il centro storico.
E infine non capisco le critiche rivolte al referendum. Il quesito è chiaro: si vuole o no la riqualificazione? Cosa c'è da capire?