Gesellschaft | L'opinione

Piccoli giocatori d’azzardo crescono

Giuditta Sereni (Forum Prevenzione) sul fenomeno minori e gioco online dopo l’allarme lanciato dal presidente de “La Sentinella” Luigi Nevola. “Tenere alta la guardia”.

L’hanno ribattezzata “azzardopatia”, forse perché più enfatico del precedente “ludopatia”, ma il tema è aperto e a scadenza (ir)regolare torna ad occupare le cronache dei giornali. Stavolta a lanciare l’allarme è il centro culturale “La Sentinella”, presieduto da Luigi Nevola, ex consigliere comunale della Lega Nord, che in una conferenza stampa, lo scorso sabato (7 novembre), ha illustrato i danni legati al gioco d’azzardo in Alto Adige. A finire nel mirino soprattutto il business dei cosiddetti “totem” (dopo la rimozione forzata delle slot machine), apparentemente degli internet point - a cui possono accedere liberamente anche i minori - dai quali ci si può collegare alle piattaforme di gioco online spesso presenti in paradisi fiscali e non autorizzati dallo Stato. Secondo Nevola sarebbero 60 i totem sparsi in 46 pubblici esercizi, ma vietarli potrebbe sortire un effetto opposto da quello sperato: alimentare il meccanismo del “gambling” con la diretta conseguenza di un potenziale aumento dei giocatori patologici. Prossima mossa, dunque, avverte Nevola, chiedere all’assessora Martha Stocker un incontro per illustrare i dati a disposizione auspicando che non si ricorra a misure proibizioniste “come la chiusura di altre sale slot legali e regolari”.

La preoccupazione principale resta quella legata all’utilizzo di questi terminali da parte di giovani che non hanno ancora raggiunto la maggiore età. “Potrebbe essere molto facile per un minore avvicinarsi a queste postazioni di gioco - spiega Giuditta Sereni del Forum Prevenzione - che hano la peculiarità di avere varie funzioni fra le quali anche il gioco online. Parlando con le forze dell’ordine abbiamo appurato che è difficile arginare il fenomeno dal momento dal momento che la persona che utilizza tale strumento per connettersi ai siti di gioco, che possono essere collegati anche a piattaforme estere e non quindi ai Monopoli di Stato, dovrebbe essere colta in flagrante”.  

Altro rischio è costituito dai “ticket redemptions”, macchine da gioco che in base al punteggio raggiunto restituiscono dei tagliandi da convertire in premi. “Con l’ampliamento dei centri commerciali potrebbero spuntare come funghi anche qui in Alto Adige, questi terminali vengono infatti solitamente installati in strutture che hanno a disposizione ampi spazi”, sottolinea la referente del Forum Prevenzione. 

In Alto Adige esistono dei centri specializzati nella “ludodipendenza”, Sert come quelli di Bolzano o Merano, ad esempio, offrono consulenze ai giocatori, sostegno ai famigliari. Ma non per i minori. “Per loro - afferma Sereni, - vanno pensate azioni di prevenzione in accordo con le scuole e inoltre possono essere utili campagne di sensibilizzazione mirate. Il fatto è che se la questione non viene sollevata come in questo caso con i totem, l’attenzione cala e si perde di vista la proporzione del problema che non è affatto da sottovalutare”. 

Oltre ai totem c’è da considerare il fattore del gioco online tout court, conclude Sereni, “per il quale non è necessario recarsi in sala giochi, dal tabacchino o al bar, basta un pc con cui collegarsi da casa o uno smartphone. Ecco, questo è un tema su cui sarebbe opportuno fare più informazione”.