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“Una riforma iniqua”

Dopo le critiche di Liliana Di Fede ora arrivano anche quelle molto più veementi di Guido Margheri in merito ai contenuti della riforma sul finanziamento dei comuni.

Per il coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà le scelte che si stanno prefigurando attraverso la bozza predisposta dall’assessore provinciale Arnold Schuler che verrà messa ai da parte dei sindaci altoatesini ai voti il prossimo 19 novembredetermineranno la crescita dei problemi della città capoluogo”. 
Margheri definisce non solo ‘iniquo’ ma anche ‘inefficiente’ il sistema prefigurato che - a suo avviso - “contraddice pesantemente i principi della Costituzione e dello Statuto di Autonomia in relazione alle pari opportunità tra le cittadine e i cittadini”. 

L’esponente di Sel in sostanza rileva che a Bolzano “l’incertezza sulle risorse impedisce qualsiasi seria programmazione, costringendo ad affrontare tutti i problemi in termini emergenziali”. E Margheri coglie anche l’occasione per ricordare che “la riduzione dei fondi si accompagna con la progressiva riduzione dell’autonomia istituzionale del comune capoluogo a tutti i livelli e in particolare sulle scelte urbanistiche”. 
Margheri auspica quindi che si faccia strada a un “ben diverso rapporto istituzionale” tra capoluogo e provincia, “al di fuori della gabbia del Consorzio dei Comuni”.

Detto questo l’ex consigliere comunale di Bolzano snocciola una serie di cifre che definisce ‘impietose’ e che a suo avviso dismostrano che il sistema di ripartizione del fondo per la finanza locale continua a penalizzare fortemente il capoluogo
Margheri ricorda in particolare che nel 2011 i trasferimenti del fondo al comune di Bolzano ammontavano a 64,8 milioni di euro all’anno e che invece tale importo a partire dal 2013 è sceso a ’soli48,7 milioni. Per Margheri i soldi ‘tolti’ a Bolzano sono andati, di fatto, al resto della Provincia

“Considerata l'entità complessiva del Fondo, in 5 anni sono stati trasferiti dalla Città di Bolzano al resto del territorio provinciale almeno 60 milioni. Inoltre i criteri di ripartizione scelti non prendo in considerazione popolazione, servizi, funzioni, bisogni reali della popolazione residente e dei pendolari e prefigurano una strutturale penalizzazione progressiva del Capoluogo per i prossimi anni.”

Il coordinatore di Sel ricorda inoltre i tagli operati dalla Provincia negli ultimi 5 anni in particolare nel settore delle politiche sociali ed i risparmi operati dal comune di Bolzano nell’ambito della spesa corrente (“il debito comunale è stato ridotto a livelli record”). Margheri lancia anche un allarme in relazione alle pesanti ripercussioni che prossimamente potranno avere i pesanti oneri derivanti dal mancato rimborso per la riduzione dell’IMU e di altre imposte

Margheri conclude infine il suo affondo affrontando il tema degli investimenti, lamentando anche in questo caso di una forte penalizzazione del capoluogo rispetto al resto del territorio provinciale

“Negli ultimi quindici anni il Capoluogo ha ricevuto in media poco meno del 12% delle risorse complessive con una evidente penalizzazione di iniziative e strutture che sono fondamentali per la città, ma anche per lo sviluppo provinciale. Inoltre, la Provincia riduce unilateralmente i propri impegni contrattuali con il Comune senza alcuna contropartita, anche sui pochi investimenti già decisi come il polo servizi del rione Rosenbach-Mignone o il Polo Bibliotecario.” 

Il giudizio di Margheri, insomma, anche in questo caso è fortemente negativo visto che “la proposta attualmente in discussione prevede la conferma dell'attuale ripartizione anche per il prossimo quindicennio”.