Chi più inquina MENO paga
Alla fine dei conti i nodi arrivano al pettine.
L'Agenzia per lo Sviluppo Sociale ed Economico della Provincia autonoma di Bolzano si è fatta carico, dal 23.11.2010, su incarico dell'amministrazione provinciale, del mutuo per la costruzione dell'inceneritore di Bolzano. La banca Intesa SanPaolo, ha concesso il prestito. Il conto a carico della collettività per la costruzione dell'inceneritore di Bolzano ammonta a 122.615.347,35 di euro più gli oneri finanziari.
Questi costi e gli oneri finanziari non vengono pagati da chi conferisce i rifiuti all'incenerimento ma vengono coperti dalla fiscalità generale. Le entrate del gestore dell'impianto (costo conferimento rifiuti, vendita d'energia elettrica e termica) hanno coperto finora solamente i costi di gestione.
Al momento di prendere le decisioni i costi di costruzione erano stati indicati con ca. 75.000.000 di euro, lievitati a 144.000.000 di euro a fine costruzione, sempre senza oneri finanziari. Tutta l'operazione doveva rappresentare un affare per la collettività con lauti introiti dalla vendita di energia elettrica (sovvenzionata attraverso i contributi per le energie rinnovabili, la famosa componente A3 che pagano tutti gli utenti d'energia elettrica) ed energia termica. L'operazione inceneritore di Bolzano ripropone il collaudato meccanismo che si ripete regolarmente: per scongiurare l'opposizione alle grandi opere si indicano costi bassi che poi sempre lievitano "per imprevisti". Chiaramente nessuno è responsabile.
Con la decisone da parte dell'amministrazione provinciale di spalmare su tutti i cittadini i costi finanziari e di costruzione dell'inceneritore si ha l'attuazione del principio di chi più inquina MENO paga. Infatti per evitare che i costi di conferimento dei rifiuti all'inceneritore siano troppo elevati la parte degli oneri finanziari e di costruzione vengono coperti dalla fiscalità generale, evitando l'indesiderato effetto che i comuni si trovino a pagare tariffe di conferimento altissime e gestiscano così i rifiuti correttamente secondo il principio di chi più inquina più paga o magari attuando la gerarchia dei rifiuti come previsto dalla normativa Europea. Portando di conseguenza scarse quantità di rifiuti all'inceneritore, già di per sé sofferente.
Alcuni esempi pratici.
Riciclare i fogli di imballo in plastica delle balle di fieno costa ca. 90 euro a tonnellata. Portarli all'inceneritore altrettanto. Sarebbe pratica migliore (secondo definizione della normativa europea) riciclare questa plastica. Ma con soldi pubblici viene incentivato l'incenerimento.
Altro esempio nella logica del neoliberalismo.
L'azienda A decide di migliorare la produzione investendo nella riduzione e riciclabilità degli imballaggi. Chiaramente l'investimento ha dei costi (rischio d'impresa, apertura di un prestito, ecc.) che si riflettono sul costo finale del prodotto. L'azienda B non fa alcun investimento. Continua a produrre come prima. Non fa investimenti e quindi il prodotto è meno costoso di quello dell'azienda A. Ebbene l'azienda A, pur avendo preso una decisione virtuosa, oltre ad avere una concorrenza sul prezzo del prodotto, paga, attraverso le imposte, parte dei costi di gestione dei rifiuti dell'azienda B.
E siccome in provincia di Bolzano siamo i migliori e vogliamo attrarre i rifiuti da fuori provincia (si ricorda che nello studio d'impatto ambientale era stato indicato il divieto di importazione dei rifiuti) con tariffe di conferimento "politicamente" tenute basse, saranno i cittadini a sovvenzionare circa la metà dell'effettivo costo d'incenerimento dei rifiuti provenienti da fuori provincia.
Di fatto i cittadini della provincia di Bolzano pagheranno i costi di gestione dei rifiuti di altre provincie. Inoltre i cittadini di Bolzano dovranno respirare anche tutte le sostanze nocive che ovviamente sono sempre sotto il livello di legge ma che riducono l'aspettativa di vita.