Lunga vita Regione Trentino AltoAdige Südtirol
La Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol è dotata di una resilienza non comune. Viene ogni paio di mesi data per morta, ma continua a vivere. Forse perché, im Hinterkopf, magari incoscientemente, pensiamo che su alcune questioni mezzo milione più mezzo milione è meglio che mezzo milione solo. Stamattina nel palazzo progettato da Adalberto Libera a Trento è stata sospesa la proposta di delibera numero 17, che prevedeva il trasferimento della competenza regionale sull'ordinamento degli enti locali alle Province autonome di Trento e di Bolzano. In Commissione a favore del passaggio della competenza alle Province si sono espressi Sigmar Stocker (Freiheitlichen), Albert Wurzer (Svp), Oswald Schiefer (Svp); contrari Rodolfo Borga (Civica Trentina), Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore), Luca Zeni (Pd), Mattia Civico (Pd), Marino Simoni (Progetto Trentino); astenuti i due consiglieri del Patt Walter Kaswalder e Graziano Lozzer. Respinta dall'aula la votazione disgiunta nella legge sui Comuni, proposta dai Verdi nella mozione 21.
I Freiheitlichen parlano di crisi di governo in Regione, mentre per Philipp Achammer (Svp) la sospensione dà modo di lavorare meglio sulla questione. Il tema politico non è proprio nuovissimo: Svp e destre tedesche vorrebbero la Regione chiusa, gli italiani fanno resistenza. In questo momento in mezzo c'è il Patt. Fra via Roma (sede del Patt a Trento) e Brennerstrasse non c'è proprio unità di intenti, come dimostrato recentemente anche da Ugo Rossi che per le politiche ha annunciato una non sicura alleanza Patt-Svp.
All'atto pratico la questione è abbastanza formale, perché già oggi la legge elettorale regionale ha delle sue specificità per l'Alto Adige. Ma sul piano politico la questione è sostanziale. La Regione vive ancora e magari in futuro, visti i cali notevoli di risorse previste, qualcuno potrebbe fare il pensierino di rimettere assieme qualche competenza.