Quella frontiera invisibile
Una festa riuscita, malgrado le bizze del tempo, quella del “Refugees Welcome” - versione transfrontaliera. Il concerto, che lo scorso novembre si era tenuto a Bolzano, per l’edizione di quest’anno ha scelto il simulacro del viaggio disperato di migliaia di persone in fuga da guerre e carestie, il confine del Brennero, per dire no a muri e barriere e sì all’accoglienza dei migranti. Ieri (25 giugno) sul palco, allestito in territorio austriaco, performance di poetry slam con i versi del 19enne di Manuel Levoriero e dello scrittore Daniel Graziadei che lavora all’Università di Monaco. Ma soprattutto c’è stata la musica dal vivo con band tirolesi e sudtirolesi, la Street Noise Orchestra di Innsbruck, la Captain Whistle & Belmondo Friends, Andrea Cavallaro e la Tony Spinell band (quest’ultima a causa della pioggia non è riuscita a suonare).
Spazio anche agli interventi di vari relatori fra cui Ingrid Felipe (Verdi), che ha fatto le veci del Capitano del Tirolo Günther Platter, Joseph Windischer, segretario generale di Pax Christi Austria, Helmut Groschup, direttore dell’International Film Festival Innsbruck. Soddisfatto Vanja Zappetti, uno degli organizzatori della manifestazione, “splendido”, scrive su Facebook, “duecento persone circa il picco, a dimostrare che si possono difendere delle opinioni in clima di allegria e festa, a testimoniare dell'assurdità di un ripristino del confine al Brennero. A ribadire che un rifugiato non è un criminale e che criminale è trattarlo come criminale”. A riassumere il senso della giornata il commento di un utente sui social: “Questa cosa che avete organizzato si chiama Europa”.