Politik | Pesticidi

Kein pestizidfreier Landtag

Bocciate in Consiglio provinciale le mozioni proposte dal verde Riccardo Dello Sbarba al fine di dotare la legislazione vigente di norme contrarie all'uso di fitofarmaci.

Il tema dei fitofarmaci si trova attualmente sotto la lente d'ingrandimento dei media a causa del referendum di Malles. Ma naturalmente gli attori privilegiati per modellare una legislazione pertinente rimangono i rappresentanti del popolo, primariamente i politici che siedono in Consiglio provinciale.

Oggi (27 agosto) si è riunita la Commissione che doveva discutere l'articolo 2 della “Omnibus urbanistica”, contenente anche alcune sporadiche indicazioni sull'uso dei pesticidi in agricoltura. Secondo Riccardo Dello Sbarba (Verdi) una buona occasione per modificare l'articolo mediante l'approvazione di alcuni emendamenti (presentati dallo stesso Dello Sbarba) che avrebbero potuto (come è risultato dall'esito della votazione) contribuire alla creazione di una “norma avanzata per la tutela della salute e il sostegno a una agricoltura sostenibile”.

Dello Sbarba ha così elencato i punti principali contenuti negli emendamenti:

1. Che la Provincia sia obbligata (l’articolo della Giunta dice solo: “può”) ad emanare norme per la difesa della salute e delle coltivazioni biologiche dal rischio derivante dall’uso massiccio di pesticidi nell’agricoltura convenzionale. 2. Che la Provincia svolga un’indagine scientifica almeno ogni due anni sulla presenza di pesticidi nell’ambiente. Oltre a questo, i singoli comuni possono chiedere in ogni momento che vengano svolte campagne straordinarie di indagini sul proprio territorio. 3. Che i singoli comuni, in considerazione delle loro particolari condizioni, possano individuare nel proprio territorio zone specifiche su cui fissare una “tutela rafforzata”, con prescrizioni aggiuntive a quelle fissate dalla Provincia (questo darebbe copertura di legge al referendum in corso a Malles e recepisce il Decreto legislativo nr. 150 del 2012, che contiene norme molto più rigorose di quelle vigenti in Sudtirolo). 4. Che nel caso di danni a persone, animali, coltivazioni biologiche o altre cose provocati dalla deriva di pesticidi, i responsabili ne debbano pagare le spese. 5. Che le sanzioni per chi usa i pesticidi in violazione delle norme di tutela siano adeguate a quelle previste dal Decreto 150/2012 (sono il doppio) e – soprattutto – che a erogare le sanzioni non siano i sindaci (come prevede la Giunta provinciale: certi sindaci sono essi stessi agricoltori che usano pesticidi!), ma le autorità preposte alla vigilanza (forze dell’ordine, forestali, vigili urbani ecc…).

I membri della Commissione (appartenenti ai partiti Svp, Süd-Tiroler Freiheit e Freiheitlichen) hanno però rigettato a maggioranza tutte le mozioni, lasciando praticamente il solo rappresentante dei Verdi a lamentare la scarsa sensibilità delle istituzioni proprio in un momento in cui i cittadini si stanno impegnando per supplire a questa scarsa incisività legislativa.

Amaro il commento finale di Dello Sbarba, contenuto nella sua dichiarazione di voto: "Vi ho proposto di dare in questo un momento un segnale ai cittadini e alle cittadine preoccupate per la propria salute, alle contadine e contadini biologici, alla popolazione dell'Alta Val Venosta che sta votando un referendum che propone tutele più rigorose contro i pesticidi. Questa commissione ha preferito chiudere occhi e orecchi e sbattere la porta in faccia alla richiesta di maggiori tutele. Mi dispiace che alla maggioranza si siano aggiunti in diverse occasioni i voti anche degli altri due rappresentanti dell'opposizione. Mi auguro solo una cosa: che i risultati del referendum a Malles, tra pochi giorni, vi smentiscano tutti clamorosamente".

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Mensch Ärgerdi… Mi., 27.08.2014 - 14:31

Trovo buona l'idea di porre a livello provinciale (e non comunale) una regolamentazione più severa sull'uso di sostanze pericolose, ma le proposte qui elencate non mi convincono del tutto. Al punto 1 non mi convince l'uso del termine "massiccio", c'è una definizione giuridica di "uso massiccio"? Le sostanze non dovrebbero essere utulizzate nei modi e (sopratutto) limiti prescritti dai produttori? Bene il punto 2 anche se mi chiedo cosa abbia impedito i comuni a fare tali indagini fino ad oggi. Il punto 3 darebbe una base giuridica solida al referendum di Malles, da questo punto di vista sarebbe un bene, ma anche qui sarebbe bene sapere cosa si intende per "tutela rafforzata". Il punto 4 non serve, dovrebbe già essere così secondo le norme civili vigenti. Del punto 5 bene la seconda parte, sulla prima non saprei. Se le pene sono irrisorie bene, sennò c'è da chiedersi se aumentare le pene sia veramente utile alla tutela della colletività o si voglia seplicemete punire per gusto di farlo.

Mi., 27.08.2014 - 14:31 Permalink