Politik | Contributo

Bolzano: un patto bipartisan per una città sicura

In 24 ore un accoltellamento, una rapina e una maxi rissa. Ecco la mia proposta.
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Sul tema della sicurezza cittadina si sono dette finora mille cose, ma finora nessuno ha presentato un progetto organico. Innanzitutto non ritengo sia auspicabile nè proponibile una figura dI sindaco-sceriffo, per il semplice motivo che un primo cittadino può fare gran poco senza la collaborazione e il sostegno degli organi deputati alla pubblica sicurezza. Solo con il loro contributo, infatti, può essere mantenuto il controllo del territorio e garantita la legalità; legalità che, ci tengo a sottolinearlo, va rispettata da tutti. Senza buonismi pietismi o concessioni. Perché senza legalità non ci sarà mai sicurezza. E la sicurezza e la legalità non possono che essere un patto trasversale a tutte le forze politiche cittadine. Perché questo ci chiedono le bolzanine ed i bolzanini.

Un sindaco e gli organi politici che a lui fanno riferimento hanno comunque la possibilità di usare strumenti come le ordinanze, i regolamenti ed il corpo di Polizia Municipale per affrontare determinate situazioni. Ma certe decisioni devono essere condivise da un tavolo congiunto, che concretamente neghi con fermezza aiuti pubblici e facilitazioni a chi delinque, che operi con continuità per garantire il controllo delle zone degradate e degli spazi adibiti alla prostituzione e allo spaccio di droga.

Ritengo per questo che da parte della Città debba essere dedicata in futuro maggiore attenzione al tavolo provinciale della sicurezza, assolutamente fondamentale per poter innescare sinergie positive e operazioni di prevenzione e di denuncia. Non va infine accantonato il tema dell'utilizzo delle telecamere, che possono essere utilissime sia come deterrente sia per eventuali indagini, specialmente se posizionate in luoghi strategici.

In ultima analisi anche se certi sondaggi sembrano non averlo fatto emergere è innegabile che vi sia anche a Bolzano una significativa percezione di insicurezza; e di questo si deve comunque tenere conto. Senza sottovalutare la presenza di presidi autogestiti, che comunque rispondono a una necessità reale che sarebbe ipocrita disconoscere per "partito preso". Concludo dicendo che da ex assessore alla cultura sono naturalmente favorevole anche ai "presidi culturali", ma purtroppo non possono bastare da soli.

Propongo dunque che si lavori a un patto bipartisan per la sicurezza, con azioni condivise trasversalmente alle parti politiche, comunque si trovino collocate alle prossime elezioni.

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Andrea Terrigno Fr., 30.10.2015 - 10:28

la percezione di insicurezza la alimenta chi continua a parlarne senza dire una beata fava, miei cari.
parliamo di violenza domestica o istituzionalizzata, piuttosto.
chiediamoci su come prevenire le cause, invece di concentrarci soltanto sulla cura dei sintomi.

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