Wirtschaft | Bozen

Benko is back

Wie sollte er nur zum Jahresausklang fehlen? René Benko beherrscht wieder die Schlagzeilen.

Kurz vor Weihnachten bescherte ihm die Dienststellenkonferenz die zweite Unterschrift unter sein Bozner Projekt. Nun steht René Benko erneut in den Startlöchern, um die nötigen politischen Voraussetzungen für seine geplanten Investitionen von mehr als 300 Millionen Euro zu schaffen. Und wie schon oft prophezeit, scheint ein kommissarisch verwaltetes Bozen ein weit günstigeres Umfeld zu sein. Denn mit Kommissär Michele Penta hat die Signa Holding einen Ansprechpartner, der sowohl den Bürgermeister als auch den Gemeinderat vertritt – und somit beide benötigten Unterschriften auf einmal liefern kann. Theoretisch jederzeit, denn schließlich setzte der berühmte Art. 55 quinquies nur eine Maximalfrist von 30 Tagen zwischen den beiden Unterschriften.

So schnell schießt aber selbst ein Kommissär nicht, lässt Penta über den Corriere dell’Alto Adige verstehen, der Bozens aktuellen Verwalter  in seinem Urlaub erreicht hat. Er habe das überarbeitete Projekt der Dienstellenkonferenz erst am 23. Dezember, kurz vor seiner Abreise , erhalten, erklärt er dort. Sobald er am kommenden Montag in sein Büro zurückkehrt, werde er sich in die Materie vertiefen. Gleichzeitig kündigt der Kommissär an, das gesamte überarbeitete Material in der kommenden Woche umgehend veröffentlichen zu wollen – auf der Homepage der Gemeinde, aber auch als Kopie in der Gemeinde und in den Stadtviertelsitzen. Mindestens ein Monat will er Bozens Bevölkerung geben, um sich mit der Materie auseinander zu setzen; danach soll es eine oder mehrere öffentliche Versammlungen geben, um die Bevölkerung bestmöglich miteinzubeziehen.

Erneuertes Versprechen am Virgl

Die demokratische Legitimation ist schließlich die größte Herausforderung in der momentanen Konstellation. Ist es politisch tragbar, wenn zwei Männer – Landeshauptmann Arno Kompatscher und Kommissär Penta – ein derart umstrittenes Projekt durchwinken? Das ist die große Frage, der sich beide Verantwortlichen stellen müssen. Dass der Ausweg in einer bereits für Februar geplanten informellen Bürgerbefragung liegt, wie die Südtiroler Tageszeitung spekulierte, will Penta nicht bestätigen. „Eine solche Befragung ist eine der Hypothesen“, sagt er dem Corriere, „aber noch ist keineswegs klar, dass wir diese wählen werden.“ Wenn überhaupt, würde die Entscheidung zu einem späteren Zeitpunkt fallen.

Während der Kommissär und bald auch Bozens BürgerInnen die neue Vereinbarung mit dem Tiroler Investor studieren, bleibt auch dieser nicht untätig. Erst am gestrigen Dienstag erneuerte die Signa Holding ihre Kaufoption für 38 Hektar Grund am Virgl. Obwohl der heruntergekommene Bozner Hausberg nicht Teil des Projektes ist, hatte Benko bekanntlich in einem Ideenwettbewerb Stararchitekten Projektvorschläge für dessen Neugestaltung ausarbeiten lassen. Ob das Siegerprojekt des norwegischen Studio Snohetta tatsächlich Chancen auf eine Realisierung hat, steht derzeit in den Sternen. Aber als Lockvogel für das restliche Projekt kann es erst einmal glitzern

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alfred frei Mi., 30.12.2015 - 12:24

Benko ist back aber das Schiff schlägt Leck
Bei Wassereinbruch in ein Schiff ist fast jedes Mittel recht, um das Leck zu stopfen oder zumindest die eindringende Wassermenge zu reduzieren. Erstaunlich wie man dabei mit dem Lockvögel Virgl umgeht;
ein neuer, bzw. aufpolierter Scheibenvertrag (immer mit der Nabelschnur Kaufhaus verbunden) soll wieder als Wassereimer dienen. Aber der Hammer wäre ein Online-Referendum, organisiert von der Dienststellenkonferenz,
oder noch besser, von Ex-Kapitän Schettino. Für ein spannendes neues Jahr ist gesorgt. Prosit !

Mi., 30.12.2015 - 12:24 Permalink
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alfred frei Sa., 02.01.2016 - 09:17

ein Nachruf (von Arch. Scolari):
"Nel mese di luglio dell’anno appena concluso, il consiglio comunale di Bolzano ha bocciato il progetto Kaufhaus Bozen, come in precedenza aveva fatto la circoscrizione competente, perché non vi ha rinvenuto il suo presupposto fondamentale, l’interesse pubblico. La rappresentanza democratica e collegiale dei cittadini e delle cittadine di Bolzano non ha ratificato l’accordo di programma, già siglato dal presidente della Provincia autonoma e dal sindaco di Bolzano, di fatto smentendo i vertici istituzionali.
L’accordo stabilisce le condizioni per le fasi attuative del progetto, la cessione del patrimonio pubblico, con relativi estimi ed offerta economica, la ripartizione dei costi e degli obblighi reciproci. L’accordo era stato redatto all’interno della conferenza dei servizi, un organo composto da funzionari pubblici, provinciali e comunali, e dal privato promotore. La sua mancata ratifica doveva essere l’ultima istanza della procedura regolata dalla legge urbanistica. Non è stato così. Prima di recedere dal suo brevissimo terzo mandato, con decreto d’urgenza, il sindaco Spagnolli ha rinnovato l’incarico alla medesima conferenza dei servizi per l’elaborazione di un accordo di programma più attento all’interesse pubblico, vista la disponibilità del proponente a rinunciare agli effetti giuridici della decadenza dell’accordo. Questa procedura ha evidenziato due nuove gravi criticità dell’operazione PRU.
La prima è che la scelta del sindaco palesa i limiti dei funzionari pubblici, mandatari degli assessorati competenti, a rappresentare l’interesse pubblico in fase di contrattazione.
La seconda è che essa esplicita l’esistenza di un percorso autorizzativo privo di scadenza, dove l’interesse pubblico viene interpretato per gradi di approssimazione, e non nella sua pienezza.
Ne è testimonianza il decreto che suggerisce nuove possibili modifiche migliorative per rimettere in pista il progetto: introduzione di una maggior quota di superficie destinata a servizi pubblici, riduzione dei parcheggi, e elaborazione di procedure di selezione affinché le imprese locali possano partecipare alle opere infrastrutturali. A chi è dato conoscere le dimensioni dell’intervento è chiaro che tali modifiche non sono esaustive e non comporteranno alcun abbattimento sostanziale del suo impatto urbanistico. Inoltre é illuminante riscontrare la volontà di inserire a posteriori, con la riapertura della contrattazione, condizioni a tutela dei fornitori di servizi locali. Ne risulta intaccata la credibilità delle promesse fatte dal promotore.>Welche Konferenz bestimmt über den weiteren Dienst der Stelle ?

Le posizioni critiche ravvedono nel PRU una miope operazione economica, basata solo sulla valorizzazione patrimoniale dei beni pubblici da cedere al privato, un’operazione immobiliare con ricadute urbanistiche peggiorative, dove il rapporto costi benefici è a sfavore della comunità. Si tratterebbe di una riqualificazione di facciata, perché non può incidere sul degrado sociale, e non urbanistico, che caratterizza la zona di intervento. Il progetto è in contraddizione con il Masterplan, documento strategico del Comune di Bolzano, che prevede un’equilibrata redistribuzione di poli di attrazione tra i quartieri. Opposizione ha generato la decisione di spostare la stazione autocorriere in un luogo decentrato con aggravi sul carico di traffico e sull’efficienza del trasporto pubblico, e di realizzare un’infrastruttura stradale sotterranea di dubbia efficacia per il miglioramento della circolazione a fronte di un peggioramento delle condizioni di sicurezza stradale ed aumento dell’inquinamento concentrato. Nel progetto non è computato l’incremento dei costi imputabile alla gestione e manutenzione delle nuove infrastrutture. Si è già detto che tali affermazioni non vogliono essere un no a priori alla realizzazione del PRU, quanto piuttosto una richiesta di confronto e verifica sulla base di studi indipendenti sull’impatto economico per il commercio di vicinato e simulazioni attendibili sul traffico e l’inquinamento che il comune di Bolzano non ha mai illustrato. I sostenitori vedono nel progetto un’occasione di rilancio della città e di ripresa economica. È evidente che quest’ambizioso progetto immobiliare ridisegnerebbe insieme alle sue infrastrutture fisiche anche i flussi che danno e tolgono vita alle parti della città. Un campione di riferimento è il progetto Twenty, sul quale non ho espresso criticità perché già approvato, ma sul quale si potranno presto quantificare al vero gli effetti urbanistici.
Questi progetti coinvolgono tutti i cittadini su più piani: quello economico (posti di lavoro, prezzi al consumo, valori immobiliari, concentrazione di ricchezza), quello sociale (dinamiche e modalità di socializzazione, gestione del tempo libero), quello ambientale (usi del territorio e del suolo, inquinamento) e culturale (tipologia e qualità delle attività ricreative e di intrattenimento).
> I progetti urbanistici sono progetti strategici per la città, e dovrebbero essere accompagnati da metodi decisionali partecipati, che coinvolgano nelle fasi di proposta progettuale in modo attivo e collaborativo gli organi tecnici e politici e i cittadini.
Quanto più partecipata (non solo formalmente e mediaticamente) è la genesi di un progetto di trasformazione urbana, quanto più esso consente una procedura aperta e democratica, tanto più gode di legittimazione ed avrà successo. Nulla di tutto ciò ha consentito l’articolo 55 quinqiues, che regola i progetti di riqualificazione urbana. La sua formulazione ha causato una tale incertezza interpretativa e giuridica, da mettere costantemente in dubbio fasi essenziali del procedimento, e in condizioni di pressione la stessa amministrazione pubblica. Degli esiti politici del progetto sul governo della città siamo tutti testimoni. Esso ha dato un contributo essenziale all’indebolimento della democrazia e dell’amministrazione collegiale della polis. Oggi Bolzano è governata da un garante, un organo monocratico di amministrazione straordinaria. È nei poteri del commissario prefettizio decidere sulle trasformazioni urbanistiche della città. (Vedere la previsione di Vikoler sulla Tageszeitung di oggi > Il commissario approverà il progetto entro febbraio sgombrando il campo per elezioni comunali).
Il PRU di via Alto Adige ha assunto questa portata ed è diventato una questione dirimente per la politica della città. Un “principe illuminato”, che non avesse ascoltato anche le ragioni dissenzienti, ritiene opportuno assumersi la responsabilità di decidere per tutti? "

Sa., 02.01.2016 - 09:17 Permalink
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alfred frei So., 03.01.2016 - 10:13

Ein weiterer Peitschenschlag (A.A. S. 15 - P. Campostrini 3.01.16) nach der möglichen und schon scheinbar geplanten Seilbahnverbindung Virgl - Kohlern: eine Umlaufbahn die auch Jenesien verbindet. Bozen wird zur Schwebehauptstadt Europas erklärt.
Aber bitte zuerst den Gemeindekommissar fordern: die sofortige Genehmigung des PSU-Projektes für die Zone um die Südtirolerstraße, Ausgangspunkt und Standort wie nach dem Seilbahn-Spektakel im Conny-Land

So., 03.01.2016 - 10:13 Permalink