Politics | Il commento

Salvini, testa d’ariete?

Con un’intervista al leader della Lega oggi il quotidiano Dolomiten rilancia i suoi cavalli di battaglia: il 'pericolo' riforma costituzionale e l'emergenza sicurezza.

Apparentemente l’intervista a Matteo Salvini pubblicata oggi dal quotidiano Dolomiten è stata realizzata per anticipare i temi il comizio che il leader della Lega terrà domani 3 dicembre al teatro Rainerum di Bolzano. Ma il quotidiano non perde l’occasione per  rafforzare il suo forcing teso a rafforzare, in in maniera diretta o indiretta, l’area interna alla SVP che spinge sempre più verso una nuova posizione blockfrei. 

In questo senso l’intervista Salvini appare politicamente funzionale al 100% alle recenti scelte ‘editoriali’ del giornale. A partire dai titoli, che infatti insistono sul fatto che secondo Lega "con l'attuale riforma costituzionale l’Italia torna indietro di 50 anni”, portando Salvini a mettere in guardia: “Sudtirolesi, non fidatevi”.
In realtà l’immagine più pittoresca di Salvini difensore dell’autonomia sgorga dalla domanda in merito a quale potrebbe essere la ricetta per la politica nella ’zerstrittene’ Bolzano. Il leader del Carroccio non esita e cita le consuete 3 priorità ‘nazionali’, alle quali però aggiunge anche con enfasi “difendere l’autonomia con la spada sguainata”. Si tratta di una metafora forse azzardata in tempi di scontro di civiltà, ma è chiaro che nel corteggiamento spesso com’è noto si forza la mano, data l’importanza della posta in gioco. 

Il balletto prosegue con il leader della Lega che stigmatizza l’intenzione italiana di riorganizzare lo stato in macroregioni (“in realtà vogliono rafforzare lo stato romano e indebolire le amministrazioni locali”). Di qui il giudizio lapidario: “la riforma è la peggiore possibile e, attenzione, anche sulla clausola di salvaguardia l’ultima parola spetta al governo”. Da qui all’invettiva diretta nei confronti del premier il passo è breve e infatti l’affondo è deciso e circostanziato. 

“Se fossi sudtirolese non mi fiderei di Renzi. Il premer è un baro, vende molto bene la sua merce e parla molto. Promette molto ma in realtà mantiene poche delle sue promesse.”

Quindi l’ultimo attacco sul tema dell’autonomia apre naturalmente alla prospettiva di una vera e propria indipendenza dall’Italia. 

“Il futuro del Sudtirolo? Lo devono decidere i sudtirolesi da soli. Io concederei a loro un referendum in questo senso. E progetti di legge di questo tipo ci sono già in Sardegna e Salento.”

Dopo aver strategicamente affermato che non avrebbe nessun problema se i bolzanini scegliessero per loro un sindaco tedesco, Salvini conclude la sua intervista affrontando in tema della sicurezza, molto caro a Dolomiten come dimostra la discussa campagna Stop der Gewalt. 
In merito Salvini in un primo momento invita a non drammatizzare (“Bolzano non è così insicura come Milano”), però anche a questo proposito piazza una sua stoccata: “l’ultima volta che sono arrivato in città alla stazione non ho avuto la sensazione di trovarmi in una città europea”.

Nell’intervista di Dolomiten non vi è traccia, naturalmente, di quella che sarà la vera sfida che la Lega dovrà prossimamente affrontare sia a livello nazionale che nella Bolzano ‘contesa’. 
In Italia Salvini è stato infatti (quasi) incoronato come nuovo leader del centrodestra, ma per riuscire in questo compito dovrà essere completata la transizione della Lega da movimento territoriale a partito nazionale. Si tratta di un compito estremamente complesso persino per un politico abile come l’attuale leader del Carroccio. 
A Bolzano il discorso non è molto diverso: con i suoi richiami all’autonomia più spinta la Lega punta ad ingraziarsi non solo la SVP ma anche e soprattutto i partiti dell’opposizione di lingua tedesca. Che però a Bolzano città non sono la massa, tutt'altro, 
Per conquistare la maggioranza degli elettori bolzanini e soprattutto i delusi cronici occorrerà infatti nel prossimo maggio un mix raffinato di concretezza locale e novità di approccio, da coniugare sapientemente con una dose di ‘elementi identitari’ che consentano finalmente ai bolzanini di dire ‘noi siamo questo e per questo vogliamo contare’. 
Una vera impresa per tutti insomma e anche per Salvini. 
Una felpa con la scritta Bolzano, un po’ di slogan e l’agitazione continua dello spauracchio ‘immigrazione’ potrebbero infatti non bastare per la conquista di una città difficile come il capoluogo altoatesino. 

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Mensch Ärgerdi… Wed, 12/02/2015 - 12:39

Ma la lega a Bolzano è favorevole al referendum sull'autodeterminazione? Non ricordo bene, ma mi pare fossero sempre abbastanza vaghi sul tema. Di sicuro se lo dicessero a voce alta i populisti per ontonomasia perderebbero un sacco di voti fra gli elttori di destra.

Wed, 12/02/2015 - 12:39 Permalink
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Robert Tam... Wed, 12/02/2015 - 18:04

In reply to by Gabriele Di Luca

Beh chiaro, le cose dette un po' così - alla cazzo di cane - da parte di politici si sprecano. Come per esempio i verdi sudtirolesi quando hanno detto che loro hanno le idee migliori.
Comunque le affermazioni sull'autodeterminazione da parte della Lega mi sembrano piuttosto decise, sarà un po' difficile fare una svolta di 180°.

Wed, 12/02/2015 - 18:04 Permalink