Society | La polemica

“Fatta la legge trovato l’inganno”

Il consigliere provinciale Paul Köllensperger sulle possibili nomine politiche dei 4 direttori dei comprensori sanitari: “Il trionfo dello status quo”.
Paul Köllensperger
Foto: Salto.bz

Paul Köllensperger torna a prendere la mira verso uno dei suoi bersagli preferiti da alfiere dell’opposizione: il settore sanità. L’occasione è fornita dalla prospettiva di alcune possibili incongruenze nelle future nomine dei 4 direttori dei comprensori sanitari altoatesini che dal 2017, con apposita delibera, vengono selezionati attraverso l’elenco provinciale degli idonei, così come del resto avviene per i ruoli dirigenziali della Asl (nell’albo compaiono infatti anche il direttore generale Florian Zerzer e il suo predecessore Thomas Schael).

Tuttavia, come riportato recentemente dal quotidiano Alto Adige, la procedura per l’iscrizione dei candidati esterni nell’albo - dove figurano già gli attuali direttori di comprensorio Umberto Tait (Bolzano), Irene Pechlaner (Merano), Walter Amhof (Brunico) e Christine Zelger (Bressanone) -, non è ancora stata aperta. Il risultato? Nel 2020, alla scadenza dell’incarico, i direttori attuali che, a parte Zelger, furono indicati illo tempore dalla giunta provinciale, potrebbero essere riconfermati senza passare per il concorso. 

Ma la giunta non sente mai la necessità di una ventata di sana meritocrazia e competizione per accedere ai ruoli apicali, fattori fondamentali per un’amministrazione efficiente?”, chiede allora provocatoriamente il leader e consigliere provinciale di Team Köllensperger. 

Per promuovere tali ruoli - riassume Köllensperger - “la legge prevede che chi è in possesso dei titoli richiesti può candidarsi all’iscrizione agli albi previsti nella pubblica amministrazione. Fin qui, tutto normale. Questo è previsto anche per le nomine a direttore di comprensorio sanitario dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige. O meglio, sarebbe previsto. Da fonti di stampa si apprende infatti che il necessario regolamento di esecuzione previsto da una legge provinciale dell’aprile 2017 non è mai stato implementato, quindi nessuno può ancora candidarsi ad accedere all’albo. E nel frattempo è trascorso oltre un anno e mezzo!”. E ancora: “Le perplessità aumentano ancora di più leggendo i pochi nomi attualmente iscritti all’albo, di diritto: gli attuali direttori di comprensorio, più l’attuale e l’ex direttore generale. Il trionfo dello status quo, insomma”. In altre parole: “Fatta la legge trovato l’inganno”, così Köllensperger.