Cosa pensano gli inglesi dell'Alto Adige

Il rinomato giornale inglese The Guardian pubblica un articolo sulla crisi identitaria nella nostra provincia, con interviste a Eva Klotz, Valentino Liberto e Brigitte Foppa.
Note: This article is a community contribution and does not necessarily reflect the opinion of the salto.bz editorial team.

Il giornale inglese The Guardian ha pubblicato questo pomeriggio un articolo dedicato alla presunta crisi identitaria nella nostra provincia. La giornalista Silvia Marchetti - not a very british name - cerca di spiegare ai lettori inglesi la difficile situazione del Sud Tirolo, caratterizzata, a suo dire, da “cittadini italiani, che non si sentono italiani”.

Le differenze culturali nella nostra provincia vengono schizzate attraverso un breve riassunto storico, qualche esperienza personale e l'intervista a quattro personaggi 'del posto': Eva Klotz, del partito Südtiroler Freiheit, Marco Brunazzo, sociologo dell'Università di Trento, Valentino Liberto e Brigitte Foppa dei Verdi.

Secondo il sociologo Marco Brunazzo, “c'è sempre stato un serio problema di identità, le scuole sono divise per lingua e i bambini crescono in mondi separati. Questo ha portato a problemi di integrazione tra le diverse comunità”.

Valentino Liberto conferma in parte questa visione ma aggiunge che non tutti in Alto Adige vogliono l'indipendenza: “Diversamente da altre persone della mia età, ho sia amici tedeschi che italiani e ci piace andare per locali tutti insieme”.

Eva Klotz invece continua a sognare di riunificare l'Alto Adige con l'Austria e racconta aneddoti di discriminazione a scapito di chi parla tedesco.

Infine, Brigitte Foppa vede una penalizzazione dei cittadini italiani: “All'inizio lo scopo era quello di proteggere la minoranza tedesca, ma ora si è un po' perso l'equilibrio”.

Una visione abbastanza a tutto tondo della nostra provincia, ancorché non molto approfondita. Leggete l'articolo intero “The South Tyrol identity crisis: to live in Italy, but feel Austrian” e fatevi la vostra opinione. Anche se magari l'articolo non aggiungerà molto a quel che già sapete, avrete almeno fatto un buon esercizio d'inglese.