Enrico Lillo: “Dobbiamo recuperare il consenso perduto”
Mentre qualcuno, nel centrodestra locale, sta cominciando a fare autocritica, e soprattutto a non vedere più nel “riferimento romano” il punto cardinale indispensabile ad orientare il proprio agire politico, altri rimangono saldamente ancorati all'orizzonte nazionale, anche se stavolta la meta del loro pellegrinaggio non è la capitale, bensì un piccolo luogo della Brianza, Lesmo, dove Silvio Berlusconi possiede una delle sue numerose ville (si tratta di Villa Gernetto, martedì 1 aprile sede di un incontro tra il presidente di Forza Italia e i vertici trentini e altoatesini del partito). Abbiamo chiesto a Enrico Lillo, attualmente coordinatore regionale (o per meglio dire: presidente del comitato regionale) di raccontarci come è andata.
Salto.bz: Enrico Lillo, come ha trovato Silvio Berlusconi, è in forma?
Enrico Lillo: Beh, considerando tutto quello che ha passato e sta passando è davvero sorprendente. Guardi, ha una forza incredibile. L'ho trovato lucido, vitale, con una carica impressionante. Quando siamo arrivati ha cominciato subito a parlare e dopo tre ore non accennava a smettere. Abbiamo dovuto interromperlo noi, ricordandogli che era anche atteso a Roma. La sua più grande virtù, quella di motivare, non è sicuramente venuta meno.
Qual era lo scopo della vostra visita?
Essenzialmente organizzativo. Abbiamo ridefinito gli organigrammi, le principali cariche. Questo dovrebbe consentirci di arrivare con più serenità ai congressi che eleggeranno poi i nuovi direttivi territoriali.
Eleggeranno? Ho capito bene?
Sì, ha capito bene. I nuovi direttivi saranno eletti, non più nominati dall'alto come avveniva in passato.
Ma basterà questa innovazione per frenare l'erosione dei quadri dirigenti che sta colpendo il partito un po' in tutto il paese?
Noi lo speriamo, del resto anche su questa erosione vorrei dire un paio di cose...
Prego.
Alla base vedo molto opportunismo. Ci sono troppe persone, vecchio vizio italiano, che – appena la situazione in un partito fa segno d'incrinarsi - cominciano a guardarsi attorno, scegliendo su quale altro carro saltare. Poi non nego che alcuni lo facciano anche perché hanno maturato una vera distanza dalle posizioni di partenza, ma nella maggioranza dei casi si tratta di opportunismo.
Un'accusa che certo non colpisce lei o l'onorevole Biancofiore, la fedelissima. A proposito, Biancofiore resta per voi un punto di riferimento imprescindibile?
Assolutamente sì. Lei è la nostra rappresentante diretta in Parlamento, fa parte anche del consiglio di presidenza del partito e credo di poter dire che nessuno conosce la nostra situazione particolare meglio di lei.
D'accordo, ma sotto la sua “direzione”, sono state anche fatte scelte che hanno sicuramente danneggiato il partito. Adesso il consenso è ai minimi storici, secondo un recente sondaggio non avete più neppure il 2%...
Tutti abbiamo fatto degli sbagli. Sarebbe ingiusto accollare solo su Michaela Biancofiore la responsabilità del nostro fallimento. Dobbiamo ripartire, questo è fuori dubbio. Il nostro è un bacino elettorale ristretto, c'è una grande disaffezione nei confronti della politica. Ma senza di lei sarebbe più difficile.
Torniamo sui nuovi organigrammi. Nella lista che avete diffuso si leggono molti nomi, colpisce però l'assenza di Alessandro Bertoldi, il quale (nel bene o nel male) qui in provincia ha avuto finora molta visibilità.
Sì, la stampa vorrebbe che questo diventasse un caso, ma io voglio gettare acqua sul fuoco. Alessandro è giovane, ha dato tanto al partito e darà ancora tanto. Ci incontreremo, parleremo e troveremo di comune accordo un modo per dargli ancora risalto. Del resto, recentemente si era autosospeso, quindi sarebbe stato in un certo senso quasi un controsenso se gli avessimo proposto una carica.
Sicuro che sia stato un gesto di delicatezza nei suoi confronti?
Beh, se non altro di correttezza Comunque è vero che per il nostro rilancio avevamo bisogno anche di dare un segno di discontinuità rispetto al passato, di farci percepire in modo diverso dai nostri possibili elettori.
Parliamo dunque di elezioni. Alle porte ci sono quelle europee. Il vostro slogan recita: “Meno Europa in Italia, più Italia in Europa”. Sembra un proclama nazionalista.
Non la vedo così. L'Europa che non vogliamo è quella incarnata dal modo di fare della cancelliera tedesca, Angela Merkel. Un'Europa che dà ordini, che impone la propria linea. Noi vogliamo invece contare di più, vogliamo che all'Italia venga riconosciuto il ruolo di paese fondatore dell'Unione. Ma non condividiamo posizioni euro-scettiche o persino ostili al progetto di unificazione come ad esempio fa la Lega di Matteo Salvini.
Il nostro territorio potrà contare su qualche candidatura di peso? Ci sono già dei nomi?
Al momento no, ma stiamo cercando. Ovviamente abbiamo delle idee...
Ah, sì? Quali?
Sicuramente ci saranno gli uscenti, ma sui nuovi ancora non voglio pronunciarmi, anche per non bruciarli. Adesso si tratta soprattutto di rimetterci al lavoro, recuperare la credibilità appannata e il consenso che abbiamo perduto.
A Enrico Lillo mi piacerebbe
A Enrico Lillo mi piacerebbe chiedere un commento sull'arresto per estorsione mafiosa di Nicola Cosentino, ex sottosegretario di un governo da lui sostenuto, e, se non mi sbaglio, suo compagno di partito (o forse ex compagno, ma poco importa). Grazie.
Comunque è incredibile: Lillo
Comunque è incredibile: Lillo, sono anni che dice qualcosa come "ora è tempo di mettersi al lavoro per recuperare i consensi persi". Oppure "ci sono persone che lavorano seriamente nell'ombra per recuperare la credibilità del partito". E amenità simili. Sarebbe bello che, un giorno o l'altro, ci spiegasse cosa è 'sto lavoro, in fondo. A occhio e croce, pare una fatica di Sisifo. Anche perché recuperare credibilità a un partito come Forza Italia, o in generale un partito dove ci sta dentro Berlusconi, la vedo davvero dura.
Il problema non sta nella
Il problema non sta nella gente che se ne va da Forza Italia, ma in quella che ci rimane! Cribbio!
Attendiamo ansiosi una
Attendiamo ansiosi una risposta da Lillo. Se riesce a prendersi una piccola pausa nel suo "lavoro" di recupero di credibilita' per il partito di Dell'Utri e Cosentino.
Vedo che vi siete coalizzati
Vedo che vi siete coalizzati come sempre accade quando si tratta di argomentare su questioni che evidentemente a voi stanno molto a cuore così come a me invece interessano ben poco. Vediamo di fare un po' di ordine. Innanzi tutto io Cosentino l'ho visto solo in televisione, se è vero che è un mafioso, peggio per lui, non vedo alternative al carcere, magari quello duro come il cui art. 41 Bis, naturalmente dopo i tre gradi di giudizio con sentenza passata i giudicato. Naturalmente la cosa non mi fa ne caldo ne freddo anche perché è assolutamente fazioso da parte vostra parlare di Cosentino associandolo a Forza Italia partito in cui militano milioni di persone per bene che non hanno nulla di cui rimproverarsi e che tanto hanno dato al nostro Paese e alla nostra gente. Mi fa molta rabbia come, sempre in modo fazioso, vi ricordate dei vari Cosentino & c. dimenticandovi dei tanti Cosentino che ci sono all'interno degli altri partiti a cominciare dal PD. Comunque sia, le persone che si macchiano di reati non rappresentano i partiti, perché queste persone si sarebbero comportate in modo disonesto in qualsiasi formazione politica religiosa, di volontariato e pure all'interno delle loro famiglie. Quindi associare il comportamento negativo di una persona ad un partito, o a un altro qualsiasi contenitore sia esso politico, culturale, civico e quant'altro non solo è una semplicistica e facile valutazione di profilo piuttosto basso, ma è anche un buon parametro per misurare le capacità valutative di chi fa questo tipo di associazioni che evidentemente vanno di pari passo con altre possibili capacità come quella di riuscire a confrontarsi seriamente su temi di questo tipo piuttosto che su temi politici o economici. Quando le menti sono chiuse e si fanno discorsi offensivi nei confronti di persone che neanche si conoscono come nel mio caso, credo che non ci sia nessuna possibilità di un possibile dialogo. Allora, lascio pure a Trotta e al suo amico che si nasconde dietro una sigla anonima questi tipi di discorsi ai quali, se questi sono i toni, non ho nessuna intenzione di dare alcuna risposta. A Matera faccio presente che l'alleggerimento del 416 tre nasce da una proposta del governo Renzi e che Forza Italia ha votato insieme al PD e a tutto il resto della Maggioranza, che non vedo (in modo fazioso) citata nella domanda.
Naturalmente non vedo l'ora di vedere all'opera (magari mettendoci la propria faccia all'interno di un partito) i tre interlocutori che fin qui hanno posto solo domande che non meritano una risposta. Magari con degli incarichi di responsabilità. Poi dopo aver valutato attentamente le rispettive capacità ne parliamo, sempre pronto a fare un complimento qualora i risultati lo meritino
In risposta a Vedo che vi siete coalizzati di Enrico Lillo
A me dispiace molto vedere
A me dispiace molto vedere come Lillo, che penso sia una persona rispettabile e seria, quando gli si fa una domanda va in confusione. La sua risposta è, oltre che molto confusa, del tutto inadeguata. Cercherò di fare un po' di ordine, rispondendo a punti: 1) Lui dice che "siamo coalizzati" e che ci sarebbe un "mio amico che si nasconde" ecc. Ecco, io non so a chi si riferisca. Se sono i due commentatori sopra, io non so chi siano, e nessuno dei due è "mio amico". [continua]
In risposta a Vedo che vi siete coalizzati di Enrico Lillo
2) Lui dice che a lui di
2) Lui dice che a lui di Cosentino importa poco, che lo ha visto solo in televisione, ecc. Come se qualcuno, qui, gli avesse detto che invece lo conosce di persona, che sono pappa e ciccia, ecc. Semplicemente, Lillo: Cosentino è stato sottosegretario di un governo Berlusconi. E il partito a cui lei tanto tiene, tanto da dare tutto questo lavoro per risollevarlo, lo ha sempre sostenuto, salvandolo pure in Parlamento con voto segreto. Questo si sta dicendo. Non che lei lo conosca. Il punto è: lei vuole ridare credibilità a un partito che ha per anni difeso uno accusato di estorsione mafiosa? [continua]
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3) Non è "fazioso" parlare di
3) Non è "fazioso" parlare di Cosentino associandolo a Forza Italia. È una pura constatazione: Cosentino è stato sottosegretario, nonché un'importante figura di quel partito, che grazie a lui ha conquistato molti voti. Piuttosto, vuole dire qualcosa su questi voti? [continua]
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4) Lei dice che "ci
4) Lei dice che "ci dimentichiamo" dei tanti Cosentino degli altri partiti. Ci dica chi sono, per favore. E dica, per favore, se chi gli sta gentilmente ponendo delle domande abbia mai fatto sconti a qualche partito, se può dimostrarlo. E ci tengo a precisare: a me il PD fa schifo tanto quanto Forza Italia, per favore, non mi offenda associandomi a quel partito. Io non ho offeso lei, lei non offenda me, altrimenti comincio a offenderla anch'io. E sentirmi dare del piddino per me è un'offesa gravissima. [continua]
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5) Dice che "i tre
5) Dice che "i tre interlocutori" hanno fatto discorsi offesivi nei suoi confronti, pur non conoscendolo. Basta, non se ne può più di questo vittimismo: uno fa una domanda legittima ("Cosa ne pensa Lillo di Cosentino?"), e lui dice che lo offendono. Ma basta, basta! Dove sta l'offesa? Dove? Poi, se lui ritiene che non è il caso di rispondere: bene, non risponda. Ma non dica che lo fa perché è stato offeso. [continua]
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6) Ciliegina sulla torta: nel
6) Ciliegina sulla torta: nel finale, Lillo dice che non vede l'ora di vedere i suoi tre interlocutori (per così dire: lui non li ritiene nemmeno tali) "metterci la faccia" e impegnarsi con ruoli importanti in un partito. Mostrando davvero un limite: Lillo, per lei, forse, impegnarsi con un ruolo apicale in un partito è una gran cosa, lei si sente di fare qualcosa di importante e utile. Per altri, forse, non è così. Ad esempio, per me non è così. Lei non può pretendere che tutti vogliano fare carriera in un partito, e solo in quel caso ritenerli degni di una risposta. Per molti (ad esempio per me) l'ambito partitico è una palude melmosa (per usare un eufemismo), non è, anzi, nemmeno POLITICA (nel senso nobile di "arte della polis"). Se ne faccia una ragione. Non so gli altri due, ma appunto me non mi potrà mai riempire di complimenti per le cose buone che potrò fare ricoprendo un ruolo apicale in un partito. Ognuno la politica la fa come meglio crede. Lei crede dio farla così come la fa? A mio parere, sta perdendo tempo. Io, appunto, non la conosco. E non mi permetto di giudicarla. Così, a occhio e croce, lei mi sembra una persona onesta e capace. E proprio per questo trovo ridicolo che lei si svaluti così, facendo questi (e tutti gli altri che spesso fa) discorsetti di uomo di partito, e di un partito davvero discutibile. Nel passato, io di complementi glie ne ho fatti. Ma quando fa questi discorsi, vuoti, retorici, e quando poi si atteggia a vittima, e fa il suo lavoretto di uomo di partito di Forza Italia che deve difendere l'indifendibile a tutti i costi: ecco, mi permetto di non farglieli più, i complimenti. Basta, chiudo, questo discorso m'è venuto a noia.
Amarcord, da un articolo del
Amarcord, da un articolo del 12 gennaio 2012 del Corriere, che dava conto del salvataggio alla Camera di Cosentino (309 contrari all'arresto contro 298 favorevoli): "ABBRACCI DAL PDL - Non appena il presidente della Camera Gianfranco Fini ha letto il risultato del no alla richiesta d’arresto, tutti i deputati del Pdl sono scattati in piedi e si sono diretti al posto di Cosentino per abbracciarlo e congratularsi con lui. Lungo è stato l’abbraccio con Alfonso Papa. Ma saluti e strette di mano sono arrivate da tutti gli altri colleghi di partito". Sottolineo: TUTTI GLI ALTRI COLLEGHI DI PARTITO. Così, tanto per ricordarci di cosa stiamo parlando.
In risposta a Amarcord, da un articolo del di Gianluca Trotta
Ricordo poi che Cosentino era
Ricordo poi che Cosentino era stato salvato già qualche anno prima: il 10 dicembre del 2009, alla Camera 360 deputati dissero no al suo arresto, contro 226 sì.
Potrei dividere tutto per
Potrei dividere tutto per punti numerati, ma visto che Trotta è così bravo dal riuscire a capirmi ugualmente, evito di farlo.
Qualche nome come richiesto:
LUSI Luigi (PD): indagato per appropriazione indebita e calunnia, è attualmente in carcerazione preventiva e resta senatore.
TEDESCO Alberto (PD): agli arresti domiciliari, indagato per turbativa d'asta e corruzione. La Camera dei Deputati l'ha salvato negando l'autorizzazione all'arresto.
Nicodemo Oliverio (PD): Imputato per bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale aggravata.
Lorenzo Cesa (UDC): condannato in primo grado a 3 anni e 3 mesi per corruzione aggravata. Reato prescritto.
Filippo Penati (PD): ex presidente della Provincia di Milano corruzione, concussione e finanziamento illecito.
Non voglio continuare nell'elencare persone delle quali mi importa poco, perché come detto non è serio oltre che corretto dare le colpe ad un partito per via del fatto che alcuni suoi appartenenti si siano macchiati di reati. E' come dire che l'Italia (in quanto Nazione al cui suo interno sono presenti dei delinquenti) sia colpevole di come si comportano i suoi abitanti! Assurdo direi.
Io come persona rispondo delle mie azioni e solo di quelle. Come dirigente politico (chi l'ha detto apicale?) rispondo (politicamente) di quanto fanno e dicono i miei collaboratori e gli appartenenti al partito sotto la mia responsabilità.
Non voglio fare del vittimismo, (non rientra nel mio modo di fare) ma se per Trotta quello che io dico sono delle amenità non capisco per quale motivo "scende" al mio livello per pormi delle domande sapendo che poi le risposte sono delle amenità!
Con buona pace sua Trotta, io mi sento utile nella vita di tutti i giorni così come nella vita politica, come nelle ore dedicate al volontariato, alla famiglia (poche ma intense) agli amici, al lavoro. Mi sento sempre utile, perché quello che faccio o che cerco di fare è sempre in funzione di poter fare la mia parte all'interno della Società in cui vivo nel tentativo di renderla migliore, o almeno di non farla peggiorare. Ci riesco? Non ci riesco? Non lo so, vedremo! Di una cosa sono certo, quando come in questi giorni vado in giro nei paesini della regione non mi viene in mente Cosentino o Lusi, penso solo a poter capire cosa e come posso dare delle risposte concrete a chi mi fa delle domande concrete. E' vero non sarà facile perché sono in molti in Italia coloro che giudicano solo gli altri ma mai se stessi, e quindi riuscire a far capire che non tutti fanno qualcosa per un interesse personale ma per passione e per carattere altruista. Questo non mi fa paura, anzi mi stimola e ci metto ancora più forza. Lungi da me l'obiettivo di fare carriera politica, sto solo facendo quello che in qualche modo tutti dovrebbero fare con grande naturalezza e cioè mettersi a disposizione della Comunità. Alcuni giorni fa ho detto a chi mi stava ascoltando che il mio passaggio come coordinatore sarà molto breve, il tempo di creare una squadra che sia in grado di ritrovare quei valori grazia ai quali tutti noi ci siamo messi in gioco e poi ritornerò alle altre cose che mi appassionano così come la politica e che sono
fonte di grande soddisfazione. Mi dispiace che si sia annoiato, magari la prossima volta parliamo di cose che ci riguardano più da vicino piuttosto che di Cosentino, la discussione sarà certamente più appassionante e forse anche più interessante.
In risposta a Potrei dividere tutto per di Enrico Lillo
Mi fa piacere notare come
Mi fa piacere notare come Enrico Lillo, a "bocce ferme", dimostri, con questo secondo commento, le doti che ne fanno una eccezione all'interno del suo partito. Certo, anche questo commento non è immune da alcuni difetti tipici, ma vabbè!, andiamo avanti. Per limitarmi a una piccola "fallacia argomentativa": io non ho mai scritto, né esplicitamente né implicitamente, che sarei "sceso" al suo livello. Qui torna fuori il solito vittimismo da quattro soldi, che non fa onore al resto della risposta. Ma, appunto, soprassediamo. Lei, Lillo, comincia con una lista di nomi di inquisiti all'interno delle istituzioni. Tutti o del PD o dell'UDC. Come se lei stesse parlando con qualcuno di appartenente a quei partiti, o almeno simpatizzante. Non mi faccia ripetere, per favore, la mia disistima nei confronti della forza politica che attualmente esprime il presidente del Consiglio, lo faccio a ogni piè sospinto. Piuttosto: UDC, PD... Non è con me che sono (stati? no, secondo me va bene il presente) alleati, non sono io ad averci fatto dei governi negli ultimi vent'anni. E poi, la Lombardia! Ma su, sia serio: lo sappiamo benissimo di chi stiamo parlando. E, comunque, quelli dai lei citati non sono "dei Cosentino". Sono la norma italiana: uomini che ricoprono compiti importanti nelle istituzioni e che, evidentemente, non sono proprio immuni da difetti nell'amministrazione delle economie. Ai nomi che ha fatto ne avrebbe dovuti aggiungere più di un centinaio, molti del suo partito, di gente inquisita, condannata in via definitiva, ecc., che formano la spina dorsale di quasi tutti i partiti dell'arco costituzionale. Ma qui si stava poi parlando di un ex sottosegretario inquisito per mafia! Insomma, la sua lista, mi perdoni, non dimostra nulla a suo favore, anzi. Ma vado alla cosa più interessante dell'intervento di Lillo: gli fanno onore le cose che scrive sulla comunità, sul fare qualcosa di utile, sul volontariato, ecc. Ma, mi viene da dire: che cosa ottiene, per tutto ciò, dal suo impegno partitico? Quando va nei "paesini" a incontrare le persone, e magari sono il pensionato che non arriva a fine mese, il disoccupato, l'imprenditore che non ce la fa più (siamo in una situaizone privilegiata, ma m'immagino che anche qui i problemi ci siano), che cosa gli dà, facendo i suoi discorsetti di partito? Di un partito che, ricordiamocelo, è stato - anzi, di nuovo bisogna usare il presente, è al governo da vent'anni, e in vent'anni non ha fatto nulla di concreto, per questi, anzia, ha contribuito al disastro. Qual è il guadagno della comunità dal fatto che esista Forza Italia e Lillo ne sia una figura importante? Mi verrebbe da dirgli: se andare nelle ville di Berlusconi a sorbirsi i suoi discorsi, fare comizi elettorali per difenderlo, ecc. rubassero anche solo un minuto all'impegno reale nel mondo (volontariato, famiglia, lavoro), ecco, lì sta il tempo perso, la perdita secca, l'inutilità. E qui devo fermermi, non ho più tempo.
Mama mia!!
Hier kann man viel über die italienische "politische Kultur" lernen!!
Volevo dire solo due cose: Siete come dei bambini viziati!
Anzi siete peggio, perché un bimbo viziato prima o poi cresce, diventa uomo e si comporta anche cosí! Una cosa, che per i nostri cossidetti "Politici" lo escludo completamento!
É il "dover" leggere queste lettere, che fa in modo, che tanti, ma tanti se ne fregano della politica e dei politici! E devo dire, anche se mi dispiace, fanno bene!!
In primo luogo io non sono
In primo luogo io non sono "amico" di nessuno. Lillo (leggasi con accento milanese) mi consenta , in un blog può capitare di condividere le opinioni di altri senza che ci sia nulla sotto e se mi garba usare uno pseudomino in un paese libero lo farò fino a quando il paese rimarrà tale (alla faccia del popolo della libertà).
Per rimanere sul piano della concretezza le cheido: cosa hanno fatto i vari FI, Casa della Libertà, PDL, e di nuovo FI di concreto qui da noi? Io ricordo solo un Berlusconi con il dito medio in piazza vittoria e qualche gazebo per raccogliere firme per i nomi di piazza e vie a Bolzano, qualche insulto verso il gruppo etnico tedesco da parte della signora Biancofiore e il continuo seminare zizzania all'interno del centro destra. Di più non mi viene in mente...
In risposta a In primo luogo io non sono di Mensch Ärgerdi…
Il punto e' che questi qui
Il punto e' che questi qui non ci sono abituati. Non intendo solo ai blog, che usano di norma come vetrina; ma al contraddittorio tout court. Anni fa bazzicavo in luoghi virtuali infestati da destrini inetti, e alle critiche rispondevano o con la censura, o urlando alla cospirazione (ne vedono ovunque), o con minacce. Io, per dire, mi sono beccato una interrogazione parlamentare. Non so da dove, ma sono convinti di essere amatissimi, e di avere la ragione dalla loro. E se qualcuno li critica, ci vedono trame oscure di poteri forti.
Stranamente, Forza Italia è
Stranamente, Forza Italia è accusata da destra e da sinistra che durante i governi Berlusconi, ci siano state troppe concessioni all'Alto Adige e ai suoi governanti. Io non sono d'accordo ma mi chiedo anche cosa hanno fatto gli altri partiti che si sono succeduti nel tempo. Detto questo sono due giorni che si discute su questioni che non mi interessano, finché la discussione rimane su cose e faccende che riguardano altri e non il sottoscritto da febbraio ad oggi cioè da quando ho assunto l'incarico di coordinatore, mi dispiace ma non posso darle alcuna novità rispetto a quello che già sa e di cui naturalmente ne è assolutamente convinto.
In risposta a Stranamente, Forza Italia è di Enrico Lillo
E allora facciamo cosi', sig.
E allora facciamo cosi', sig. Lillo: dissolva lei le nebbie della nostra ignoranza. Ci illumini sugli enormi progressi compiuti dal suo partito da quando lei ne e' diventato coordinatore. Grazie.
Come vede, rileggendo il suo
Come vede, rileggendo il suo post, non manca mai di salire sul piedistallo e impartire lezioni. "Questi non ci sono abituati" "Anni fa bazzicavo in luoghi virtuali infestati da destrini inetti".
Riconosco la mia inettitudine nel non riuscire a convincerla dei miei buoni propositi e quindi, essendo ritenuto oltretutto infestante destino, saluto lei e tutti gli altri partecipanti a questo interessante blog.
In risposta a Come vede, rileggendo il suo di Enrico Lillo
Lillo, lei lo conosce il
Lillo, lei lo conosce il significato dell'espressione "non regge nemmeno il semolino"? Ecco. comunque, contento lei, abbandoni pure così, le sue capacità dialettiche non ne vengono fuori un gran che. Ma probabilmente a lei non interessa, lei fa tante di quelle cose buone (che ovviamente ha mancato di elencare; ma provo a ripetere: cosa ha fatto di tanto buono da febbraio a oggi grazie alla elezione a coordinatore? ancora non s'è capito) che per lei le parole sono inessenziali. Ah, la polis! Ah, l'agorà! E comunque, 'sta storia del suo complesso di inferiorità nei miei confronti, ancora una volta dice che sarei salito sul piedistallo... E basta, su, esistono figure adatte ad aiutarla per pensieri simili. Ma mi permetto sono in questa occasione di darle una piccola lezione, di grammatica. La frase incriminata è la prima: "Come vede, rileggendo il suo post, non manca mai di salire sul piedistallo e impartire lezioni". Mi dice per favore chi è il soggetto del gerundio "rileggendo"? Così, a occhio e croce, dovrebbe essere "io" (cioè lei, Enrico Lillo). Ma poi il soggetto della frase successiva (e anche della precedente) è "lei" (cioè io, G.T.). E non funziona, la subordinata implicita la può fare, in questo caso, solo se i due soggetti coincidono. Ecco, fine della lezioncina ex cathedra. Eddài, se volete fare i difensori dell'italianità in provincia di Bolzano, almeno non maltrattatela così, 'sta lingua italiana. Saluti a lei, stia bene e buona continuazione nella sua esaltante esperienza politica.
In risposta a Come vede, rileggendo il suo di Enrico Lillo
Errata corrige: "Ma mi
Errata corrige: "Ma mi permetto SOLO in questa occasione..."
Grazie
Grazie, aspetto ansioso la fattura, spero che la procella non sia troppo alta.
In risposta a Grazie di Enrico Lillo
Puro volontariato, Lillo, non
Puro volontariato, Lillo, non si preoccupi. Se poi un giorno ci incontriamo, le spiego anche come si fa a rispondere su un blog nel posto giusto, e non lì dove capita.
In risposta a Grazie di Enrico Lillo
Grazie
Ottimo, la incontro volentieri. Io con i blog non mi ci trovo, preferisco il contatto diretto. E' più umano, più socialmente efficace.
Buona serata.