Scelta Civica: al di là della destra e della sinistra

L’area politica che si rifà a Scelta Civica per Monti scalda le polveri in vista delle prossime elezioni provinciali, dopo alcuni mesi di lavoro svolto sotto traccia. La lista di Mario Monti alle elezioni politiche di febbraio ha avuto un risultato inferiore alle aspettative e come prima conseguenza di ciò il traino locale del progetto, l’ex governatore Lorenzo Dellai, non è riuscito ad assumere il ruolo cruciale rispetto alla valorizzazione delle autonomie locali sul quale molto si era investito.
Ma il progetto c’è, e cerca di mettere radici. In febbraio Scelta Civica in Alto Adige ha ottenuto 20.000 voti, un bel bottino da capitalizzare nel prossimo consiglio e - forse - nella prossima giunta provinciale.
Al momento attuale l’aggregazione è di centro o, meglio, è “il centro” ed ha una serie di potenzialità non da poco. Innanzitutto la rendita storica ex democristiana, ma non pochi consensi potrebbero giungere dai frantumi del centro destra così come dal PD “orfano” dell’ala che si riconosce nella grande spinta all’aggregazione, lanciata senza successo nel PD dal sindaco di Bolzano Spagnolli.
Dunque Scelta Civica è una forza di centro, moderata, quindi in teoria tradizionale partner ideale per la SVP. Anche se non è tutto oro quel che luccica: la lista è anche segnata dal giudizio lapidario che la Stella Alpina diede del governo Monti, definito “il peggiore” dal punto di vista del rispetto della “santa” autonomia.
Gli esponenti locali
Scelta Civica - dicevamo - prosegue il suo lavoro sotto traccia, che vede protagonista un folto gruppo di varia provenienza.
Tra i sostenitori del progetto nella campagna elettorale per le elezioni nazionali si sono messi in evidenza Alberto Stenico, Andrea Casolari, Nadia Mazzardis Lucich, Giorgio Balzarini ed Alberto Conci. Ma sullo sfondo non hanno nascosto il loro appoggio gli ex assessori provinciali Michele Di Puppo e Barbara Repetto, l’ex sindaco di Bolzano Salghetti, l’attuale consigliere comunale Paolo Berloffa e l’eterno Dario Stablum a Bressanone.
Il lavoro preparatorio di Scelta Civica per le prossime provinciali vivrà un suo momento cruciale sabato 8 giugno quando verrà messo ai voti un progetto politico che fungerà poi da base per l’elaborazione della lista e della campagna elettorale.
Il progetto
Per avere un’idea di quello che sarà il progetto politico di Scelta Civica per le prossime provinciali abbiamo sentito Alberto Stenico, il quale ci ha confermato che il quadro di riferimento provinciale sarà completamente autonomo rispetto a quello nazionale, premessa cruciale per uscire dall’imbarazzo suscitato dai rapporti tra il governo Monti e l’SVP.
Della linea politica elaborata a livello nazionale per Scelta Civica viene però recuperato il ragionamento di fondo e cioè che “la pura riproposizione degli schieramenti destra sinistra della politica nazionale non serve per poter affrontare le questioni”, ci ha ribadito Stenico.
Dunque prima i contenuti e poi in base essi gli schieramenti. Fin qui niente di nuovo.
Qualche elemento più interessante giunge però entrando nello specifico locale e qui Stenico si fa molto più tagliente. “La questione di fondo è che l’autonomia ha concluso un ciclo ed ha completamente esaurito la sua capacità di progettare strategicamente il futuro. E’ stata l’autonomia dell’amministrazione, della tutela, dei diritti acquisiti, Ma tutto questo non ci consente di affrontare la rivoluzione che c’è in giro.”
Dunque è necessario un cambio passo che consenta, nello specifico, al gruppo italiano di partecipare alla gestione strategica dell’autonomia. Si tratta di un discorso ampiamente condiviso tra le forze politiche altoatesine, una premessa invevitabile. Ma, poi, la musica cambia nelle parole di Stenico. “Va superata la semplice ripartizione proporzionale del potere con una presenza italiana pigramente adattata a ritagliarsi il suo pezzettino di potere: il gruppo italiano deve darsi un altro sistema di rappresentanza che secondo noi non può essere solo quello partitico ideologico (destra vs. sinistra) ma piuttosto un’aggregazione della comunità italiana che sia invece capace di essere protagonista della riprogettazione dell’autonomia”.
Il riferimento è esplicito ed è tutto rivolto al PD ed all’anomalia che “per 5 legislature ha visto collaborare alla gestione della sua terra soltanto una piccola minoranza”.
Monti declinato in salsa altoatesina, in sostanza. Una spinta politica aggregativa che consenta alla popolazione italiana di riconoscersi nell’autonomia senza dover dire “sono di sinistra e sono contro Berlusconi”, oppure “sono con Berlusconi e odio i comunisti”.
Scelta Civica si rivolge agli elettori che originariamente sono stati di centro destra o di centro sinistra, senza preclusioni, cercando di coinvolgerli in tematiche che dovrebbero trovare un larghissimo consenso nella popolazione di lingua italiana.
Confermando ancora il suo giudizio negativo “sugli accordi esclusivi di partito sull’autonomia e lo statuto, come quello che ha avuto luogo recentemente tra SVP e PD, una sorta di privatizzazione di un processo che dovrebbe essere di larga partecipazione dei cittadini”.
Il messaggio rivolto al PD si fa ancora più diretto: “l’idea che basti un partner italiano che sia numericamente sufficiente tutto sommato (anche per via della crisi della destra) è una visione egoistica e anche di corto raggio”.
Più che un partito un movimento
Ciliegina sulla torta. Scelta Civica si distingue anche per la “forma” scelta, che vuole rispondere alle “inquietudini” dell’elettorato. E’ per questo che il partito ha scelto una struttura federativa. Ancora Stenico: “pensiamo che il movimento debba prendere il via da aggregazioni, realtà territoriali già esistenti sul territorio; vogliamo trasferire a livello provinciale l’esperienza delle liste civiche comunali e ci rivolgiamo anche a gruppi e associazioni, non chiedendo a nessuno un’adesione ideologica”.
Mi dia due etti di crudo
Mi dia due etti di crudo Parma per cortesia.
é sempre la qualitá che conta ....
Notando certi sviluppi sono sempre piú convinto che il sole in autunno, anche in ottobre ancora, scalderá l'ambiente e ci fará recuperare un maggio tutto freddo e bagnato. Quando certi partiti di maggioranza fanno capire, che non riescono ne gestire il partito, tanto meno una maggioranza, allora ogni movimento che nasce e si profila, é una speranza. La scelta fra diversi prodotti e qualitá in un negozio si chiama filosfia di mercato ed é molto importante. Nella politica questa possibilitá di scelta si chiama democrazia, e quella non distingue fra lingua e colore della pelle, ne fra ricco e povero, cittá o paese. Quella é la base per tutto e tutti. Se in ottobre vince la democrazia, allora avremo un autunno piú che d'oro. Viva la democrazia di qualitá di HiFi!