Non c'è sconto per le donne ammazzate!
Il mondo è ancora molto maschilista, anche se qualcosa è cambiato e sta cambiando. Come donna sono indignata nel vedere evidenziato sempre, o per lo meno spesso, il "te la sei cercata" perché indossi la minigonna, o i tacchi, o frequenti maschi più giovani, o fai (per scelta o per disperazione) la prostituta! Sono letteralmente saltata sulla sedia, mentre sentivo che un giudice aveva dato le attenuanti al marito che aveva stuprato la moglie per anni. Durante l'estate c'era la notizia dell'elezione di tal Tavecchio alla presidenza della FGCI che aveva considerato le donne "inferiori" e detto frasi razziste, facendoci deridere da mezzo mondo. Però è stato eletto presidente della Federazione Gioco Calcio. Strano, il mondo dei maschi, mi dico.
Sono sempre più amareggiata dal fatto che ci siano uomini che oggi dicono che se avessero una figlia non la farebbero studiare. Il motivo? Se la figlia studiasse, si laureasse e trovasse anche un lavoro "serio", poi arriverebbe per lei il momento di sposarsi e di fare dei figli, quindi la carriera verrebbe interrotta e si rischierebbe di veder bruciati tutti i soldi investiti per darle un'istruzione adeguata (sentito con le mie orecchie, quest'estate, ve lo giuro). Da anni lavoro in un settore dove, seppur con un certo talento, faccio i salti mortali, ma vengo considerata una "casalinga", ove la parola casalinga è considerata in senso dispregiativo. Come tutte le donne che lavorano cresco i miei figli, faccio anche la casalinga e mi barcameno tra le mille difficoltà di ogni giorno, eppure riesco a fare ogni cosa egregiamente, ma c'è sempre un maschio x che riesce a sminuire quello che le donne sanno fare, magari molto meglio di lui.
In questi giorni sono rimasta colpita dalla notizia della possibile scarcerazione di Marco Bergamo, tristemente noto alle cronache per aver ucciso cinque donne a Bolzano, fra cui una ragazzina quindicenne. Anche se la notizia pare sia stata smentita qualche giorno dopo, quello che mi ha impressionato è che un pluri-assassino condannato a quattro ergastoli più 30 anni per l'omicidio di Marcella Casagrande (giudicato in quel caso non colpevole di premeditazione, pare) possa essere scarcerato, possa vedersi ridotta una parte della pena. Quale delle cinque donne non avrà giustizia, se il suo assassino non sconterà la sua pena? Mi sono chiesta. E poi con un sottile fastidio più profondo, sono tornati alla mente i soliti tarli: te la sei cercata, perché sei un prostituta, perché esci la sera in minigonna e tacchi alti, perché ti fai accompagnare da uomini, magari più giovani di te. Insomma è sempre colpa della donna, come nel caso del marito violento: era stanco, era ubriaco, non dovevi dirgli di no, quindi è colpa tua se ti violenta, ti picchia, ti ammazza.
Il femminicidio è un atto, o una serie di azioni, che sono la conseguenza di atteggiamenti sociali e culturali misogini. Marco Bergamo ha commesso cinque efferati femminicidi, a soccombere sono state cinque donne, una di loro era ancora una ragazzina, altre quattro erano più adulte. Quello che facessero per vivere, o quello che piacesse loro fare nel tempo libero, non importa perché sono finite nelle mani del carnefice. Perciò questi non deve sottrarsi in alcun modo alla sua pena. Deve scontare la condanna inflittagli secondo la legge, come dovrebbero scontare le proprie pene mafiosi, terroristi, evasori e ladri! Non c'è sconto per le donne ammazzate, non c'è sconto di pene per le loro famiglie, non può esserci sconto di pena per Bergamo. Quelli come lui devono essere destinati all'oblio.