Bressanone: una nuova Aurora è possibile?

Funivia: altri colpi di scena. Stasera (11.07) nuova serata informativa di ProAltVor.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

In questi ultimi giorni i colpi nella scena nell'affaire "funivia-Bressanone-Plose”stanno susseguendosi con la frequenza di reti germaniche su un malcapitato Brasile. 

Quando gli accordi referendari stretti in Consiglio comunale sembravano praticamente blindati, la commissione di esperti brissinese ha dichiarato ammissibile il quesito presentato oltre un anno fa dal comitato “Aurora”, rimescolando in maniera potenzialmente devastante la carte in tavola.

Ok, un momento: di quali accordi si parla? Cos’é la commissione di esperti? E, soprattutto, chi diamine è adesso questo comitato “Aurora” e cosa c’entra con la funivia brissinese?

Si proceda con ordine (o almeno si apprezzi la buona volontà del tentativo di procedervi).

1. Accordi referendari stretti in Consiglio comunale

Nel Consiglio comunale dello scorso maggio, una strana maggioranza aveva trovato un accordo su un quesito referendario che, nella sostanza, recitava così: “Volete una funivia che parta dalla stazione ferroviaria? Volete un miglioramento del servizio bus? Volete che non si faccia nulla?”. Il Regolamento sul Referendum Popolare del comune di Bressanone, prevede però che il Consiglio comunale possa deliberare lo svolgimento di un referendum solo con una maggioranza qualificata (20 voti) e solo previo parere di una apposita commissione di esperti sul quesito in questione e così il D-Day della democrazia diretta brissinese è slittato al prossimo 17 luglio (giorno in cui si terrà il Consiglio comunale che dovrà accertare l'esistenza della necessaria maggioranza qualificata)

2.Commissione di esperti

La commissione di esperti, composta da tre persone e nominata all’inizio del periodo amministrativo dal Consiglio comunale, ha espresso parere favorevole sul quesito proposto dal Consiglio stesso, a patto che venissero apportate alcune modifiche di carattere formale. Se tale parere favorevole poteva essere prevedibile, ben più inattesa è stata la quasi contemporanea ammissione di procedibilità rilasciata dalla stessa commissione sul quesito referendario presentato dal comitato Aurora.

3. Il comitato Aurora ed il suo quesito referendario

Il comitato Aurora è nato nel giugno del 2013 in seguito alla dichiarazione di inammissibilità formulata dalla commissione di esperti sul quesito proposto dal comitato cittadino ProAltVor. ProAltVor avrebbe voluto dare alla cittadinanza la possibilità di esprimersi sul gradimento di una funivia che prevedesse il sorvolo della “conca” di Bressanone. La commissione bocciò il quesito per eccessiva genericità del termine “conca”. Il comitato Aurora, optò allora per la seguente formulazione, più macchinosa ma tecnicamente ineccepibile:

“Lei è a favore della realizzazione di un collegamento funiviario tra Bressanone e S.Andrea con stazione a valle sulla destra orografica dell’isarco?”

In sostanza, il quesito darebbe ancora la possibilità di optare per la funivia con partenza dalla stazione ferroviaria (votando “Sì”) ma darebbe anche la possibilità di ridiscutere seriamente (stavolta) la questione, riaprendo completamente i giochi (in caso di vittoria dei “No” rimarrebbero infatti aperte tutte le soluzioni: dalla mancata costruzione della funivia, alla sua realizzazione in un sito diverso dalla stazione ferroviaria, al potenziamento del bus…).

Perché il referendum del comitato Aurora possa essere indetto è ora necessario che vengano raccolte 1507 firme in novanta giorni. I cittadini di Bressanone (aventi più di 18 anni e residenti in provincia da almeno un quadriennio) possono apporre la propria firma presso lo sportello del cittadino od anche  all’Accademia “Cusanus”, Stasera (11.07), alle ore 20:00, in occasione della serata che ProALTVor ha organizzato per fornire tutte le informazioni (e i numerosi ed interessanti retroscena) sulla doppia opzione referendaria.

Il prossimo 17 luglio i consiglieri comunali saranno metaforicamente (e non solo) di fronte ai cittadini che tenderanno loro la mano. 

Potranno stringerla, abbandonando l’idea di votare il quesito di iniziativa consiliare.

Ma potranno anche schiaffeggiarla.

Non sembrerebbe una scelta così difficile...

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paolo cattoi Ven, 07/11/2014 - 09:49

La situazione non è semplice e non è certo stata la popolazione ad ingarbugliarla.
I brissinesi vogliono poter scegliere, come è sempre stato loro promesso e non vogliono farsi ingannare. I fronti dovrebbero essere relativamente chiari, in quanto le preferenze dei cittadini si dividono fra chi è per una funivia dalla stazione ferroviaria (quindi con sorvolo della città, a mio modesto avviso la netta minoranza), chi è per una cabinovia con partenza da Millan (quindi senza sorvolo della conca cittadina) e chi preferirebbe un decente servizio d’autobus che copra quei miseri 7 chilometri di strada.
Fin qui tutto chiaro ed i benpensanti diranno:”Basta andare a referendum con queste 3 opzioni, quella con il maggior numero di preferenze ha vinto!”. Sarebbe semplice, ma a Bressanone è tutta un’altra storia, il Comune non vuole assolutamente che ci sia l’opzione di Millan, evidentemente ha il timore che tale sito di partenza risulti il più gettonato e questo non è assolutamente nei suoi piani.
Si aggiunge poi la problematica del regolamento referendario che, di nuovo qui a Bressanone, ha una storia tutta propria; infatti non esiste un quorum di partecipazione da raggiungere per ottenerne la validità, come di solito si usa fare, bensì ottiene il consenso (quindi vince) il quesito che ha raggiunto almeno il 25% degli aventi diritto al voto –e non è poco-. Tradotto in termini pratici, ciò significa che più quesiti ci sono, più cala la probabilità che uno di essi possa “vincere”! Se poi aggiungiamo che, a quanto sembra, il regolamento prevede di aggiungerne sempre un ulteriore - vuoi che la situazione rimanga com’è ora –, le probabilità calano ulteriormente! Ed ancora, se nessun quesito raggiunge questa soglia del 25% (cosa alquanto probabile), l’amministrazione ha le mani libere e può procedere come vuole. Come dire: la popolazione attraverso un referendum non ha scelto la funivia dalla stazione ferroviaria? Bene, la facciamo ugualmente! Sbalorditivo, a dir poco disarmante!
Viene da pensare che tali regole siano state studiate appositamente per non far decidere alla popolazione, per intralciare quindi la democrazia diretta! O, forse, è solo un’impressione…?
Ora il Comune ci impone la scelta fra la funivia dalla stazione ferroviaria, un servizio di autobus o lo status quo; l’opzione della funivia da Millan non c’è! Ma a questo ci hanno pensato i comitati Aurora e proALTvor che, con una propria richiesta di referendum, pretendono si possa scegliere anche per una funivia che parta dalla sinistra orografica della valle, quindi e volendo, da Millan.
I comitati Aurora e proALTvor confidano nel pieno appoggio della popolazione ed in un ripensamento dell’amministrazione comunale!
Paolo Cattoi - proALTvor

Ven, 07/11/2014 - 09:49 Collegamento permanente