Società | Bilinguismo, adieu?

L'inglese farà una strage

L'inglese alibi per il mancato bilinguismo.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Ormai è acclarato: tra le lingue insegnate nelle scuole della provincia di Bolzano, la lingua più amata è l’inglese. Amata, imparata e considerata dagli studenti la più importante e la più utile. Nelle scuole in lingua tedesca, l’inglese scalza l’italiano, nelle scuole in lingua italiana l’inglese scalza il tedesco. La tradizionale disaffezione per l’apprendimento della seconda lingua provinciale, trova la sua ulteriore e definitiva giustificazione nel primato dell’inglese come lingua universale che apre le porte per ogni carriera o contatto interpersonale nel mondo. I giovani altoatesini parlano bene l’inglese e male l’italiano ed il tedesco. Del resto si consolida la prassi delle grandi imprese di adottare l’inglese nella comunicazione interna. Ancor più significativa è la tendenza di molti dei nuovi addetti ai servizi pubblici (sanità, trasporti, sicurezza, comunicazioni, ecc.) di proporsi all’utenza locale altoatesina prospettando la comunicazione in inglese, in carenza di conoscenza da parte loro del tedesco o dell’italiano. Si aggiungano poi le diverse nuove sperimentazioni nel mondo della scuola locale, accanto all’Università ed ai diversi istituti di ricerca. Sempre più vaste sono le deroghe alla conoscenza delle lingue provinciali, base della comunicazione e della comprensione tra le persone che vivono in questo territorio. Il grande alibi è l’inglese che sostituisce il tedesco e l’italiano, anziché aggiungersi a loro.
Esso diventa sempre più per molti la giustificazione morale per non affrontare il faticoso percorso del bilinguismo italiano/tedesco, base insostituibile per il processo di convivenza in provincia di Bolzano.
L’inglese è importante in quanto si aggiunge alle lingue locali, non in quanto le sostituisca e lo si usi per rendere obsoleto il bilinguismo.
Uffa il tedesco!, uffa l’italiano!, viva l’inglese?
(www.albertostenico.it)

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Simonetta Lucchi Lun, 06/12/2023 - 06:25

Le lingue servono a comunicare, e, come dimostrano esperienze in tutto il mondo, vedi i recenti risultati in Catalogna, si possono imporre fino a un certo punto. È evidente che l'inglese è più utile e funzionale alle esigenze di oggi e i giovani l'hanno capito. L'italiano è studiato in migliaia di scuole all'estero non perché serva molto ma perché piace e ancora è considerato la lingua dell'arte e della musica. Il tedesco è una lingua troppo difficile per essere spesso ben conosciuta e si tende a dimenticare facilmente per via della necessità di imparare a memoria molte regole - vedi articoli. Il tedesco e l'italiano siamo riusciti a farli odiare in questa provincia per gli ovvi motivi. Certo con il ladino e il sudtirolese non si gira il mondo.

Lun, 06/12/2023 - 06:25 Collegamento permanente
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Peter Gasser Lun, 06/12/2023 - 08:27

In risposta a di Simonetta Lucchi

Zitat: „Il tedesco e l'italiano siamo riusciti a farli odiare in questa provincia per gli ovvi motivi“: ich bin ein Südtiroler Bauernkind und bin ohne „italienisch“ zu Hause oder im Kinder- und Jugend-Freundeskreis aufgewachsen, aber - niemals fiel es mir ein, die italienische Sprache, so schwer mir damals das Erlernen auch fiel, zu „hassen“. In meiner Erinnerung hat niemand in meinem Umfeld „italienisch“ gehasst.
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Ich lese in diesen Kommentaren hier ein seltsames Szenario heraus: Deutschsprachige sollen Deutsch und Englisch lernen, Italienischsprachige sollen Italienisch und Englisch lernen - die gemeinsame (und öffentliche?) Sprache im Lande ist dann Englisch??? ...
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... und das alles nur, um im zweisprachigen Gebiet Südtirol die Zweisprachigkeit abzuschaffen (ohne jetzt nationalistisches Gedankengut dahinter zu vermuten, dass der Italiener auf dem eigenen Staatsgebiet eben nicht Deutsch lernen will (?)) - ist dies wirklich so herauszulesen?
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Mit dieser Argumentation oben gibt es nirgends mehr eine Minderheitensprache, nirgends mehr einen auf die Sprache bezogenen Minderheitenschutz. Die Aussage, die deutsche Sprache wäre zu schwer zum Lernen und würde nichts nützen, empfindet man irgendwie als diskriminierend.
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Zitat: „Il tedesco è una lingua troppo difficile per essere spesso ben conosciuta e si tende a dimenticare facilmente per via della necessità di imparare a memoria molte regole“: auch das teile ich nicht. An „Ausnahmen“ ist auch die italienische Grammatik reich, und versuchen Sie mal als Beispiel einem deutschsprachigen Kind die Verwendung von Konditional und Konjunktiv im Italienischen beizubringen...

Lun, 06/12/2023 - 08:27 Collegamento permanente
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Peter Gasser Lun, 06/12/2023 - 08:33

In risposta a di Peter Gasser

Nachtrag: https://de.quora.com/Welche-Sprache-ist-schwieriger-Deutsch-oder-Italie…

„Naja, objektiv betrachtet ist Italienisch weitaus schwieriger. Italienisch hat mehr Verbzeiten und -modi als Deutsch (und kompliziertere Konjugationsmuster), die Nebensätze sind wegen der Consecutio Temporum ein Albtraum, die doppelten Pronomen und die kombinierten Präpositionen ebenfalls“
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Im Kommentarbereich darunter scheiden sich etwas die Geister....

Lun, 06/12/2023 - 08:33 Collegamento permanente
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Simonetta Lucchi Lun, 06/12/2023 - 09:38

In risposta a di Peter Gasser

Sig. Gasser
Io non sto parlando per mie opinioni personali ma da docente che si è trovata a insegnare a ragazzi che a volte , non certo sempre, si rifiutano di parlare italiano o tedesco per pregiudizi che da qualche parte arriveranno. Da persona che ha insegnato per lungo tempo all'estero e che ha visto altre situazioni perché le minoranze esistono ovunque nel mondo È evidente, ma non devo dirlo io, che la lingua tedesca è difficile e non certo inutile Per il resto per me tutte le lingue hanno valore, più ne sappiamo meglio è, ma queste si evolvono nel tempo e nello spazio.

Lun, 06/12/2023 - 09:38 Collegamento permanente
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Peter Gasser Lun, 06/12/2023 - 10:33

In risposta a di Am Pere

Zitat: „ Nur weil Sie es nicht können...“ an diesem unsinnigen und typischen ad-personam-Angriff kann man dieses Anonym gut früheren hier Menschen angreifendem Anonym zuordnen - das ist lästig, wenn immer derselbe Anonyme unter wechselnden Accounts sein Unwesen treibt, so meine Meinung dazu.

Lun, 06/12/2023 - 10:33 Collegamento permanente
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Peter Gasser Lun, 06/12/2023 - 09:31

Was mag sich - persönlich, politisch (Zitat: „a mio parere, anche in malafede“?) - hinter diesem systematischen und dauerhaft angelegten Trommelfeuer gegen Autonomie, Zweisprachigkeit und Dialekt verbergen, das hier seit Monaten, so meine ich, zu lesen ist?
Angst? Nationalismus? Zorn oder Scham? - ich kann es nicht ergründen...
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Lun, 06/12/2023 - 09:31 Collegamento permanente
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Peter Gasser Lun, 06/12/2023 - 11:54

Mit Verlaub, auch wenn man dutzendemal dasselbe schreibt, wird es nicht wahrer.
Was nur um Gottes Willen macht dann ein deutschsprachiger (oder jede andere Sprache), der im Trentino, in Bergamo, auf Sardinien, Sizilien arbeiten möchte: dort müssen dann alle Stadarditalienisch sprechen, nur für ihn?
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Dieses Gejammere, diese Sonderstellung dessen, was weltweit und auch überall im restlichen Italien so ist, wie kann man dies für sich rechtfertigen?
Was überall funktioniert in der globalen Welt - nur beim Italiener in Südtirol geht es nicht, sorry, bei manchen Italienern in Südtirol, für die meisten - so meine persönliche Erfahrung - gilt dies nicht.

Lun, 06/12/2023 - 11:54 Collegamento permanente
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Peter Gasser Lun, 06/12/2023 - 12:24

Zitat 1: „anche in modo maleducato o stupidamente“:
Ad-personam in Reinkultur: wer Ihre MEINUNG nicht teilt, verhält sich „in modo maleducato o stupidamente“. Alles klar.
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Zitat 2: „Meno persone lo capiscono“: keine Sorge, si capisce bene, nur muss man meiner Ansicht nach diese Ihre eigen-artige Meinung - hier dutzendhaft wiederholt - nicht teilen. Es ist Ihre Meinung, nicht mehr und nicht weniger.
Schade für Sie, dass Sie in dieser Aversion gegen die deutsche Sprache und den Südtiroler Dialekt gefangen sind - da haben Sie meine ganze Empathie.

Lun, 06/12/2023 - 12:24 Collegamento permanente
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Simonetta Lucchi Mar, 06/13/2023 - 16:56

In risposta a di Peter Gasser

Sig. Gasser, quando io sono stata a Milano ho approfondito il dialetto milanese e perfino ho scritto un libro (in tedesco) "Zum Leben Carlo Porta", perché lo trovavo interessante e per molti aspetti simile al ladino gardenese, che già avevo studiato. Questa mia impressione è stata recentemente confermata da esperti ben più importanti di me. Ma solo in Sudtirolo accade che si parli dialetto a scuola o nelle riunioni di lavoro. Io non ho nulla contro i dialetti, solo che diventa un problema professionale serio e ostacola molto anche l'apprendimento corretto delle lingue.

Mar, 06/13/2023 - 16:56 Collegamento permanente
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Evelin Grenier Lun, 06/12/2023 - 12:55

In realtà in Sudtirolo si può felicemente vivere senza sapere la seconda lingua.

Non capisco perché uno debba sentirsi obbligato. Si sceglie un lavoro che si addice alla propria preparazione e basta.

Più che altro c'è chi lo vede come un vantaggio per sé stesso e allora lo impara, spinto appunto da una motivazione personale.
Almeno per me è stato così. Dopo una vita passata a parlare solo italiano, francese e inglese (per lavoro) ho sentito il desiderio di migliorare il tedesco, completamente abbandonato ad un livello di conoscenze teoriche mai applicate nella pratica.
Ho iniziato a sforzarmi a parlarlo con i conoscenti sudtirolesi, partendo da dialoghi semplici. Leggendo e ascoltando contenuti in tedesco.
Sono passati 8 anni e il tedesco lo uso nella vita di tutti i giorni, ora anche al lavoro, sono arrivata piano piano a capire il dialetto. Se un madrelingua tedesco mi parla italiano io passo al tedesco. Lo faccio per lui/lei? Assolutamente no. Trovo interessante e stimolante imparare/migliorare una nuova lingua prima di tutto per me stessa.

Se qualcuno invece si trova a disagio è liberissimo di non parlare/imparare mai il tedesco o italiano che sia.

Non mi sento assolutamente in difetto parlando un tedesco standard con chi mi parla in dialetto. Approfitto per approfondire la variante di dialetto in base a chi ho di fronte.

Essere bilingue, trilingue, multilingue è bello. E non deve essere vissuto come un obbligo ma come opportunità di arricchire allargare la propria cultura, aumentare le conoscenze, allargare gli orizzonti.

Uno si trova bene solo con l'inglese? Benissimo!

Il territorio offre l'opportunità di imparare a conoscere anche la cultura e la lingua tradizionale. Chi vuole PUÒ cogliere anche questa opportunità, lasciando da parte certi pregiudizi.

Lun, 06/12/2023 - 12:55 Collegamento permanente
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Simonetta Lucchi Mar, 06/13/2023 - 15:28

In risposta a di Evelin Grenier

Nel pubblico impiego ci sono obblighi precisissimi di dimostrare la conoscenza del tedesco e/o del ladino oltre che dell'italiano, nonché ulteriori verifiche se si vogliono fare concorsi interni. Più che obblighi ogni tanto le chiamo forche caudine. Non è un vivere felice perché queste verifiche condizionano tutta la carriera professionale.

Mar, 06/13/2023 - 15:28 Collegamento permanente
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Evelin Grenier Mer, 06/14/2023 - 11:12

In risposta a di Simonetta Lucchi

Gentile Sig.ra Lucchi,

Ognuno è libero di scegliere il percorso che più corrisponde alle proprie caratteristiche.

Chi si sente infelice nel doversi sottoporre a verifiche in tedesco, è libero di scegliere un'altra strada, come nell'esempio riportato nell'articolo che stiamo commentando : chi si sente a suo agio con l'inglese, sceglie di proseguire per quella strada.

Mer, 06/14/2023 - 11:12 Collegamento permanente
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Evelin Grenier Mer, 06/14/2023 - 13:24

In risposta a di Simonetta Lucchi

Sta ai genitori scegliere il percorso adeguato per il figlio minorenne.
Non sono d'accordo col dire che il genitore non sia libero di scegliere.

Se il genitore ritiene che il figlio si sentirà a disagio nella scuola tedesca (vuoi per un ev. test d'ingresso, vuoi per tutto ciò che verrà dopo) , è libero di mandarlo alla scuola italiana.

Io per mio primo figlio ho fatto così. L'ho iscritto alla scuola italiana perché non lo vedevo pronto col tedesco. Nemmeno io lo praticavo molto all'epoca. Non avevamo sufficienti frequentazioni in l. tedesca. (Non ho avuto bisogno di sottoporlo a test d'ingresso per capire che per lui non sarebbe stato il massimo).

Per la seconda invece, abbiamo coltivato fin dall'inizio frequentazioni sia in italiano che in tedesco. So di poterla mandare tranquillamente alla scuola tedesca perché la vedo a suo agio ad esprimersi (anche) in questa lingua. Quindi se ci sarà da fare qualche test, lo vivremo serenamente e senza ansie.

Ps : Non conosco al momento scuole dove praticano test d'ingresso, ma se c'è ne sarà qualcuna sarà probabilmente per via dell'iperfrequentazione che viene istituita una selezione, non di certo per ledere la dignità di qualcuno.

Ho sentito di scuole italiane dove hanno classi con 7 bambini mentre la scuola tedesca aveva dovuto creare la terza sezione perché le solite 2 non erano sufficienti.

Mer, 06/14/2023 - 13:24 Collegamento permanente
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Christian I Lun, 06/12/2023 - 13:54

Nei miei tanti lunghi viaggi intorno al mondo ho però visto e imparato una cosa: io da buon trilingue in qualche maniera me la sono sempre cavata davanti alle più disparate lingue straniere; i Britannici o gli Americani si trovano subito in serie difficoltà se i loro interlocutori non parlano molto bene l'inglese. Essere cresciuto in un pezzettino di mondo plurilingue e con molti immigrati che a stento sanno qualche nostra parola, mi ha portato a sapermi arrangiare in molte situazioni...

Lun, 06/12/2023 - 13:54 Collegamento permanente
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Peter Gasser Mar, 06/13/2023 - 19:43

Ihre MEINUNG in Ehren, teilen muss man diese nicht - auch nicht, wenn Sie diese „ripetere decine e decine di volte“.
Schade, dass Sie Ihre Meinung absolut setzen, und keine andere Sicht auf die Sachlage zu akzeptieren bzw. zu respektieren vermögen.
Ich weiß, nicht jeder vermag dies zu leisten, da muss man als Leser eben nachsichtig und tolerant sein.

Mar, 06/13/2023 - 19:43 Collegamento permanente
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Wilhelm B.L Mer, 06/14/2023 - 10:58

Kurze Zusamnenfassung des Motivs fuer einen aus der Versenkung geweckten voellig unsinnigen Sprach enstreit und damit nur das angestrebte friedliche Zusammenleben der von Natur aus verschiedenarti ger Kulturen stoerender
Nationalismus

(Gibt es keine anderen Probleme ?)

Ein Beispiel fuer weiter in den Koepfen der Oeffent lichkeit spukenden, aus ihrem Schlummerzustand geweckten und durch das Dorf getriebenen Daemo nen (boesen Hexen) der Vergangenheit

Mer, 06/14/2023 - 10:58 Collegamento permanente
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Peter Gasser Mer, 06/14/2023 - 11:35

In risposta a di Wilhelm B.L

Auch ich sehe in dieser Diskussion einen verborgenen und doch permanent sichtbaren Nationalismus als eigentlichen Impulsgeber, als eigentliche Triebfeder.
Gerade in einem Minderheitengebiet ist das Beharren auf Nationalismus ausnahmslos schädlich und von leichtfertiger Natur, so meine Überzeugung.

Mer, 06/14/2023 - 11:35 Collegamento permanente
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Manfred Gasser Mer, 06/14/2023 - 19:08

"Se voglio vivere qui, devo lavorare. L'unico posto di lavoro dove mi "basta" (e non è nemmeno del tutto vero, ma ancora non lo sa) lo Standarddeutsch è il pubblico impiego." Das glauben Sie doch nicht wirklich, oder? Gibt es in Südtirol keine italienischen, Südtiroler Führungskräfte in der Wirtschaft, keine CEO's, keine Firmengründer?
Und selbst wenn dem so wäre, rein hypothetisch, ist unser Dialekt Schuld daran? Kann es sein, dass Sie eine "Südtiroler-Phobie" haben?

Mer, 06/14/2023 - 19:08 Collegamento permanente
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Evelin Grenier Mer, 06/14/2023 - 21:30

Ho capito la sua posizione, Sig. Marcon.

Ma a mio parere la comunità italiana è altrettanto chiusa, se non di più di quella di lingua tedesca.

Invece di gettare i figli nell'ignoto facendogli iscrivere alla scuola tedesca, farebbero meglio a fare un primo passo anche i genitori stessi in quel senso, anche per dare un buon esempio a quei figli.

Mer, 06/14/2023 - 21:30 Collegamento permanente
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Peter Gasser Gio, 06/15/2023 - 12:28

Zitat: „E lì c'è poco da discutere su quale sia la situazione del gruppo etnolinguistico italiano in provincia di Bolzano“:
bitte erhellen Sie den Leser... fühlen Sie sich in Ihrer Nationalität behindert, weil ein Teil der Bevölkerung, die Minderheit im Staate, eine eigene - und gleichgestellte - Sprache und Mundart hat (wie alle Völker und Regionen auf dieser Welt)?

Gio, 06/15/2023 - 12:28 Collegamento permanente
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Wilhelm B.L Gio, 06/15/2023 - 14:15

Sehr geehrte Herr Marcon, ich habe eine gewisses Verstaendnis fuer Ihre Meinung. Wahrscheinlich gibt es einen tieferen Grund fuer ihre Phobie: Die nach den Schauprozessen von Nuernberg unterbliebene Umer ziehung vieler im (schizophrenen) Geist des Darwinismus, von Monar chien und des ausgrenzenden bib lischen Dogmatismus zu obrigkeits hoerigen Werkzeugen fuer Dikta toren erzogenen Voelker.
Eine durch sie willenlos verfuehrte Masse von unbegreiflich aus einer bisher stabil scheinenden Position in einer Zwangsjacke Ver-rueckten", die nur zum gehorsamen, foermlichen Sich-Verbeugen vor hohen Tieren gedrillt wurde.
Hervorragende Hinweise fuer eine auch im Einklang mit der buddis tischen Religion stehende moderne naturwissenschaftliche Erziehung
enthaelt der folgende Beitrag von dem Quantenphysiker Prof. Duerr : https://www.newsage.de/2013/01/es-gibt-keine-materie/

Gio, 06/15/2023 - 14:15 Collegamento permanente
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Peter Gasser Gio, 06/15/2023 - 15:46

Wenn also Sie keine Fobie haben (was ich Ihnen gerne glaube), und kein Einzelner wie Sie eine Fobie hat, dann gibt es diese Fobie schlichtweg nicht, und Ihr Satz ist ohne Grundlage und also unzutreffend: „Si diceva per l'appunto della causa di origine delle "fobie"...“.

Gio, 06/15/2023 - 15:46 Collegamento permanente
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Peter Gasser Gio, 06/15/2023 - 15:54

Zitat: „Semplicemente illustro la realtà traducendola in concetti per cercare di spiegarli“:
hier liegt meiner Ansicht nach auch Ihr fundamentaler Fehler:
Sie „veranschaulichen einfach die Realität, indem sie diese in Konzepte übersetzen“, und erklären dann Ihre Konzepte - nicht die Wirklichkeit.
Mir kommt dabei beim Lesen so vor, dass Sie Ihre Konzepte mit der Wirklichkeit („realtá“) gleichsetzen - und das ist unzulässig.

Gio, 06/15/2023 - 15:54 Collegamento permanente
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Peter Gasser Gio, 06/15/2023 - 19:35

Zitat: „In Svizzera non ci sono mica due gruppi etnolinguistici che si fronteggiano dove il primo (per numero) ha usato lo Statuto di autonomia per - Martha Ebner docet - tornare «padrone in casa propria» discriminando l'altro nell'accesso alle risorse“:
meiner Ansicht nach verbirgt sich hinter solch streitsüchtigen und das friedliche Zusammenleben geradezu torpedierenden Aussagen - wenn nicht alter & schädlicher Nationalismus - ein veritabler Minderwertigkeitskomplex.
Diese Meinung ergibt sich wohl, wenn man dauerhaft über Monate diese stereotype Aggressivität gegenüber allem Deutschen im Lande liest.

Gio, 06/15/2023 - 19:35 Collegamento permanente
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Simonetta Lucchi Gio, 06/15/2023 - 20:40

In risposta a di Peter Gasser

Io direi che questa discussione è mal impostata fin dall'inizio. Non ha senso parlare di stragi o scalzamento con le lingue, è scorretto filologicamente. D'altra parte le parole sono importanti e anche usare termini impropriamente, soprattutto da parte di esponenti politici, non va bene. Mi sembra che il linguaggio guerresco prevalga piuttosto della comprensione, purtroppo.

Gio, 06/15/2023 - 20:40 Collegamento permanente
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Evelin Grenier Gio, 06/15/2023 - 21:42

Citazione da Luca Marcon :
"In Svizzera non ci sono mica due gruppi etnolinguistici che si fronteggiano"

- Non si fronteggiano perché nessun gruppo etnico ha deciso di annettere e sottomettere un altro come invece è avvenuto qui.

Citazione da Luca Marcon : "ha usato lo Statuto di autonomia per -... - tornare «padrone in casa propria»"

- La prenda come un risarcimento danni e si metta il cuore il pace.

Gio, 06/15/2023 - 21:42 Collegamento permanente
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Peter Gasser Ven, 06/16/2023 - 00:29

Il disagio (personale) perfetto.
Darf ich Ihnen Eugen Roth vorlesen? - das Gedichtchen heisst „Gegenseitig“:

„Ein Mensch beklagt das Widerstreben,
der andern, ganz (sich) hinzugeben.
Er müsst zur Frage sich bequemen,
war ER bereit, ganz hinzunehmen?“

Ven, 06/16/2023 - 00:29 Collegamento permanente
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Peter Gasser Ven, 06/16/2023 - 00:49

Zitat: „Da intellettuale il "cuore in pace" lo ho avuto da quando ho capito come stanno le cose“:
... also das mit dem „cuore in pace“, nein, das nimmt man Ihnen nun wirklich nicht ab:
Sie leiden offensichtlich an/unter einem imaginären „revanscismo sudtirolese“, wie Sie oben selbst schreiben, Sie fühlen sich irgendwie als Opfer der Zeit, als Opfer der Geschichte, so scheint es mir... was kann Ihnen Linderung schaffen?
Ein Wechsel der Sichtweise? : etwa:
- was für ein Glück, in diesem Land zu leben?
- Toll, Zweisprachigkeit?
- interessant, ein Disput!
- der sieht das anders, eine Herausforderung!
.
Und: als „intellettuale“ setzt man niemals das eigene Verstehen („ho capito come stanno le cose) mit der Wirklichkeit selbst gleich. Das erschiene mir doch etwas anmaßend:

https://www.salto.bz/de/comment/125321#comment-125321

Ven, 06/16/2023 - 00:49 Collegamento permanente
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Evelin Grenier Ven, 06/16/2023 - 09:00

Citazione da Luca Marcon : "il revanscismo sudtirolese sono mesi che lo spiego in dettaglio."

- Ed è proprio qui che sbaglia. Perché non si tratta di revanscismo. Sono condizioni concordate tra Italia ed Austria. Non qualcosa deciso unilateralmente dal Sudtirolo, che non ha nessun potere.

Quindi se la prenda con l'Italia, che pur di tenersi il Tirolo meridionale ha accettato di offrire una serie di diritti/tutele.

È inutile che se la prenda con la popolazione locale che non ha nessuna colpa.

Ven, 06/16/2023 - 09:00 Collegamento permanente