Politica | Dal consiglio

Conoscere Mauthausen

Approvata all’unanimità in aula la mozione di Sandro Repetto (Pd): viaggi nel campo di concentramento austriaco per approfondirne la storia. Urzì non vota.
Mauthausen
Foto: upi

Allenare costantemente la memoria storica. È questo il principio alla base della mozione presentata in consiglio provinciale dall’esponente Pd Sandro Repetto che impegna la giunta, attraverso i tre assessorati provinciali alla scuola e nella totale autonomia scolastica, a promuovere dei viaggi al complesso concentrazionario e di sterminio noto come Mauthausen.

L’obiettivo: “far conoscere questo campo, fare capire il destino di tanti deportati civili del Lager di Bolzano che ebbero la sventura di approdare in questo luogo di sofferenza e di morte e fare conoscere i sette concittadini che morirono per i valori di libertà e di democrazia”. Nel documento figura inoltre un riferimento ad altre tragedie che colpirono la provincia, come la deportazione della comunità ebraica di Merano e di altre persone da diversi comuni dell’Alto Adige come Franz Thaler.

Repetto, accettando un emendamento del consigliere leghista Carlo Vettori, ha anche chiesto che venisse “caldeggiata dal presidente del consiglio provinciale un’ampia partecipazione di membri del consiglio stesso alle cerimonie di commemorazione della liberazione dei campi di concentramento e sterminio e della fine della dittatura nazifascista”.

Punto, quest’ultimo, che ha convinto Sven Knoll (Südtiroler Freiheit) - il quale ha colto l’occasione per puntare il dito contro le dichiarazioni del presidente del Parlamento Europeo ed esponente di Forza Italia Antonio Tajani in merito ai presunti meriti di Mussolini - a sostenere la mozione. “È la prima volta che i rappresentanti della popolazione italiana in consiglio sono disposti a ricordare i torti del fascismo”, così Knoll.

Meno convinto invece Alessandro Urzì (L’Alto Adige nel cuore - Fratelli d’Italia) secondo cui il termine “caldeggiare” faceva pensare che “fosse necessario convincere di questa cosa i consiglieri”. E le polemiche non si sono esaurite. Critiche al consigliere di STF sono arrivate infatti anche da Riccardo Dello Sbarba (Gruppo verde): “Knoll non ha diritto di giudicare la coscienza dei colleghi di lingua italiana, lui stesso aveva più volte denunciato le responsabilità del nazismo ‘e’ del fascismo, promuovendo interventi ai fini del maggiore riconoscimento delle responsabilità di quest’ultimo”.

Ha apprezzato la mozione il presidente Arno Kompatscher che ha sottolineato la necessità di approfondire costantemente la storia e ha ricordato la commemorazione nella scorsa legislatura degli oppositori al nazismo. “Anche i monumenti fascisti devono diventare monumenti di monito a ricordo di quanto fatto dal fascismo” ha affermato il Landeshauptmann. Fatta eccezione per Urzì che non ha partecipato al voto, la mozione è stata approvata all’unanimità.