Economia | Urbanistica

Benko non è più una parola magica

Nuvole sul grande centro commerciale progettato da Benko, il tycoon austriaco adesso condannato in secondo grado per influenze illecite. Secondo Maria Chiara Pasquali anche altre cose sono da rivedere.
Annabel De Melchiori 2023
Foto: Annabel Egger

I recenti guai giudiziari dell’imprenditore austriaco René Benko hanno spezzato l’incantamento legato alla semplice pronuncia del suo nome. Qualche mese fa, almeno in certi ambienti della politica locale, “Benko” era sinonimo di modernità, d’investimenti, di rilancio. Per lui si sarebbero costruiti ponti d'oro, guai a lasciarsi scappare l'occasione. Elmar Pichler Rolle, al margine di un incontro avuto in luglio a Bolzano con il tycoon, aveva scritto sul suo profilo fb: "Benko ha idee molto chiare ed è disponibile ad una stretta collaborazione con gli enti pubblici per riqualificare l'intera zona attorno alla Stazione" [vedi la foto in basso]. Poi ecco spuntare alcuni dubbi. Prima sulla consistenza del progetto stesso, adesso in conseguenza di fatti che, pur non toccando direttamente i piani dell’amministrazione cittadina, potrebbero influenzarne, e non poco, la percezione.

L’assessora all’urbanistica, Maria Chiara Pasquali, è cauta: “Sulla sentenza emessa a carico di Benko non posso esprimermi. Non conosco le carte, ho solo letto i giornali. Certo, se le accuse venissero confermate anche in ultima sede di giudizio, ciò potrebbe rappresentare un problema non indifferente. Ma le riflessioni che dobbiamo fare, almeno per quello che riguarda il Comune di Bolzano, sono di altro tipo”. Pasquali accenna alle recenti indiscrezioni, anch’esse filtrate dalla stampa, secondo le quali l’imprenditore avrebbe intenzione di estendere i propri investimenti anche al grande edificio – quello affacciato su via Garibaldi – che in origine non era stato incluso nell’area d’intervento. “Per noi sarebbe decisivo coinvolgere nel piano di riqualificazione urbana anche il grande edificio di via Garibaldi. Avrebbe poco senso, infatti, definire come riqualificante un’operazione che non toccasse proprio ciò che è più degradato. Quindi siamo molto curiosi di conoscere una proposta complessiva, che tenga conto di tutti gli aspetti ancora problematici”.

La sensazione è che, dopo la fiammata iniziale, adesso ci sia bisogno di circoscrivere un perimetro più realistico di possibilità. Senza eccessiva fretta. “La contrattazione è solo a livello iniziale. Dobbiamo ancora comprendere quale tipo di relazioni dovranno essere istituite tra il centro firmato da Benko e le altre aree commerciali limitrofe, anche in considerazione del suo volume; poi c’è la questione del verde, che vorremmo preservare, e adesso anche i criteri di rivalutazione degli esercizi esistenti sotto il grande edificio di via Garibaldi. Per non parlare della destinazione provvisoria da trovare per l’autostazione e gli effetti che si avranno anche dal punto di vista residenziale. Anche la tempistica – considerando tutti i passaggi istituzionali – non sarà certo rapida, ma questo dovrebbe darci la possibilità di verificare di volta in volta ogni passaggio necessario”. Infine, ovviamente, la questione giudiziaria. “Certo, dobbiamo aspettare che le cose si chiariscano. Fortuna che i tempi della giustizia austriaca sono più rapidi che da noi”.