Aumento dell'Iva bloccato fino al 2014
Il paventato aumento dell'Iva non ci sarà. Almeno fino all'anno prossimo, quando l'intera materia fiscale sarà sicuramente riesaminata. E' questa la novità più significativa che giunge oggi (23 settembre) dai palazzi romani, per bocca del primo ministro Enrico Letta. Una rinuncia che costerà un miliardo di euro, ma diventata decisiva per non far precipitare rapidamente una situazione governativa peraltro costantemente in bilico.
Nei giorni passati anche in Alto Adige si era manifestata apprensione davanti all'ipotesi che l'imposta sul valore aggiunto venisse ritoccata dal 21 al 22 per cento.
Michele Buonerba (segretario provinciale della Sgb/Cisl Alto Adige) aveva per esempio scritto sul suo profilo facebook che “se l'aumento dell'Iva venisse confermato, in base a quanto dice la CGIA di Mestre per gli altoatesini significherebbe un aumento del costo della spesa pari a circa 137 euro all'anno. Se la Giunta Provinciale di Bolzano avesse abrogato l'addizionale regionale IRPEF fino a 35.000 euro di reddito, ora questa manovra del Governo sarebbe in Alto Adige irrilevante”.
Ma un appello contrario all'aumento era giunto nel frattempo anche dai Freiheitlichen, che in un comunicato stampa, firmato da Lois Taibon (consigliere comunale di Marebbe), affermano: “In Zeiten, in denen die Krise auch in Südtirol immer deutlicher zu spüren ist, sind steuerliche Entlastungen unbedingt notwendig. Eine Erhöhung der Mehrwertsteuer würde zudem sowohl Arbeitgeber als auch Arbeitnehmer treffen, und dies ohne Berücksichtigung der Einkommenslage der einzelnen Bürger. Gewiss würde allerdings nur eine Verschlimmerung der Konjunktur und des Arbeitsmarktes sein”. Timori a quanto pare smentiti dal Governo. Almeno per quest'anno.